Re: L'Argentina finissce di pagare il suo debito.

Inviato da  Mande il 14/8/2012 16:14:30
namaste10 ha perfettamente ragione.
Chi vuole approfondire le responsabilità dell'unione monetaria nel disastro che si sta affacciando oggi trova una divulgazione ben fatta nel blog del professor Bagnai.
Nulla di particolarmente nuovo o sconosciuto come lui stesso dice ma semplicemente un modo per ricordare che "Il re è nudo". Tutte gli economisti sanno e sapevano ma alcuni si sono voltati dall'altra parte fingendo che il re avesse bellissimi abiti. Ci dicevano che ciò era controintuitivo e non dovevamo credere ai nostri sensi.
Se vedevamo il re nudo era la nostra vista a sbagliare perché la teoria diceva che il re doveva essere il più elegante del popolo. Come veri sacerdoti chiedevano a gran voce di ignorare la realtà quando dovesse contraddire la teoria.
Queste frasi andrebbero tenute sempre bene a mente quando si ascoltano i discorsi di un economista neoliberista sia esso Monti, Giavazzi o Von Mises.
Citazione:

Von Mises fa una simile assunzione nel suo lavoro Human Action, cioè che l’esperienza “non può mai. . . provare o confutare ogni particolare teorema. . . L’ultimo metro di valutazione della correttezza o scorrettezza di un teorema economico è esclusivamente la ragione senza l’aiuto dell’esperienza”. [p.858]



E se questo non rende giustizia a una piena esposizione della fantasmagoria dell’a-priorismo di Von Mises, il lettore può gioire (o inorridire) con la seguente frase:



“Se compare una contraddizione tra una teoria e l’esperienza, dobbiamo sempre assumere che una condizione pre-supposta dalla teoria non era presente, o che altrimenti c’è qualche errore nella nostra osservazione. L’incongruenza tra la teoria e i fatti dell’esperienza di frequente ci forza ancora a riflettere a fondo sui problemi della teoria. Ma finchè un ripensamento della teoria non scopre errori nel nostro pensare, noi non pretenderemo di dubitare della sua verità” [aggiunta enfasi; le citazioni qui presentate sono citate in Ideology and Method in Economics di Homa Katouzian, pp.39-40]



In altre parole, se la realtà è in conflitto con le tue idee, non aggiustare le tue visioni perchè la realtà deve essere in errore! Secondo il metodo scientifico bisognerebbe rivedere la teoria alla luce dei fatti. Non è scientifico rifiutare i fatti alla luce della teoria!


Detto questo
sguardoint
Citazione:

però non capisco due cose:
- se il marco era forte, perchè l' economia tedesca era forte, l' euro in germania ha continuato ad essere così forte?

Il concetto di "forte" ovviamente è relativo. Se io sono forte lo devo essere per forza in relazione a qualcun altro.
In secondo luogo il marco non era forte perché l'economia tedesca lo era. Il marco si apprezzava rispetto ad altre valute (era forte) per decisione politica in primis. Poi ovviamente la forza dell'economia tedesca permetteva la sostenibilità della forza del marco ma non la obbligava. Quando ci siamo ancorati al serpentone monetario (sme) anche la lira era forte quanto il marco e per decisione politica come sempre. L'economia italiana però era troppo debole per sostenere nel tempo la forza della moneta e dovemmo cedere nel 1992 (aiutati dalla speculazione).
Vuoi approfondire? Leggi pure Bagnai come ti è stato consigliato che ovviamente è un ottimo divulgatore oltre che preciso e corretto (più di me).

http://goofynomics.blogspot.it/2012/05/1992-le-lievi-imprecisioni-del-corsera.html

L'ultima parte della tua domanda è se l'euro ha continuato ad essere così forte.
La risposta è mediamente si. Forte in questo caso in riferimento alla valuta globale ovvero il dollaro. Quanto si è rivalutato l'euro di fronte ad una valuta di riserva globale che non dovrebbe avere rivali in fatto di domanda? Pur con fluttuazioni dalla nascita l'euro si è rivalutato su dollaro e molto. Dunque si, è rimasto una valuta molto forte come il marco e di sicuro lontano anni luce dalla lira.

Citazione:

- in questi ultimi mesi alcune cose hanno fatto capire che la situazione economica tedesca non è più così forte...

Quali?
Citazione:

non dovrebbero essere automatici un riassestamento e una 'rivalutazione' dei titoli bancari di altri paesi che si basano sull' economia tedesca?

Qui sinceramente non capisco proprio dove vuoi arrivare. No, automatismi non ce ne sono.

Potresti riferirti a strane macumbe neoliberiste secondo le quali la mano invisibile del mercato opera in maniera taumaturgica riequilibrando automaticamente le economie? Spiacente, non lo ha fatto anzi il libero mercato delle merci e dei capitali in europa ha aggravato gli squilibri che già preesistevano. Chiunque dica il contrario rientra nella definizione di stregone dell'inizio del post. Ovvero ti dicono di ignorare i fatti per non ammettere il loro errore. Spiace ma il re è nudo e non è ignorandolo che si vestirà.

Oppure potresti pensare che lo spread riequilibri il valore dei "titoli bancari"? Ipotesi piuttosto fantasiosa e sarei curioso di sapere come intendi sostenerla.

Citazione:

Insomma non é che quando parlavano di spread sul bund tedesco di riferimento ci stessero fregando e che il 'punto di riferimento' non fosse così buono come si pensa?

Lo spread non è un indicatore economico.
Lo spread non è altro che il mito del "celodurismo" di leghista memoria.
Lo spread significa che qualcuno è più figo (paga interessi minori) degli altri e lo si invidia per questo.
Lo spread, al di fuori dei luoghi comuni, non significa nulla di preciso.

Alcuni economisti main-stream hanno pontificato che con gli interessi al 7% non avremmo alternative al default. A parte il fatto che sarei curioso di sapere su quali dati ed osservazioni basano questa congettura (e non te li mostreranno mai perché sono dei neoliberisti) smentiscono se stessi.
Se il "punto di rottura" è l'interesse al 7% allora cosa c'entra lo spread?
Se i tedeschi si finanziassero al 10% e noi al 7% lo spread sarebbe a nostro vantaggio del 3%. Saremmo più "ganzi" dei tedeschi e di fonzie insieme ma saremmo ugualmente falliti.

Quello che conta realmente è il tasso reale dei nostri debiti perché è su quello che si calcolano quanti soldi dobbiamo restituire in interessi. Lo spread è semplicemente un luogo comune e come tale propagandato dai mass media ma a parte l'eterna lotta tra chi c'e l'ha più lungo non vuol dire nulla.

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