[...]Ed è avvenuto perchè l'Italia aveva i conti con l'estero fuori ordine (importava più di quanto esportava), dunque stava accumulando debito estero (se importi dall'estero più di quanto esporti all'estero, l'estero deve finanziarti), e gli unici modi per riequilibrare rapidamente i conti e rallentare l'emorragia del debito estero sono due:
1) svalutazione monetaria --> impedita in regime di moneta unica (euro)
2) austerità --> distruzione domanda interna --> meno soldi in tasca ai cittadini --> meno spese --> meno importazioni. Inoltre, l'austerità e la distruzione della domanda interna implicano anche fallimenti aziendali --> aumento della disoccupazione --> riduzione dei salari --> riduzione dei prezzi --> miglioramento competitività commerciale verso l'estero --> più esportazioni[...]
Uno degli innumerevoli articoli in cui Bagnai ha spiegato in che modo la moneta unica enfatizzi ed esalti le divergenze macroeconomiche fra Paesi, oltre ad affrontare (ovviamente) temi tecnici, è scritto in forma semi-letteraria: anche questo è stato citato parecchie volte, ma rileggersi il Ciclo di Frenkel non guasta --> Il romanzo di Centro e di Periferia[...]
[...]se aumenta la produttività (cioè la quantità di beni/servizi prodotti nella stessa unità di tempo) allora aumentano i beni/servizi in circolazione, e se aumentano i beni/servizi in circolazione, devono anche aumentare proporzionalmente i salari dei lavoratori, affinchè tali beni/servizi possano venire acquistati.[...]
La riforma Hartz ha avuto un preciso effetto sui salari tedeschi (ricordo nuovamente che si parla di salari reali, cioè rapportati all'inflazione): li ha ridotti. Nel frattempo, la produttività del lavoro cresceva, in termini molto simili a quelli francesi.[...]
[...]Vogliamo parlare di partite correnti e debito estero, che hanno causato la crisi?
[...]Gino è un italiano godereccio e paffuto. Prende uno stipendio di due milioni di lire al mese e passa il suo tempo libero tra feste, amici, bar, ristoranti e tutto quanto possa far godere il suo palato. Con la maturità decide di acquistarsi una casa e si trova un mutuo con una rata di un milione e ottocento. Gino ha preso la sua decisione ma per poter tirare avanti è costretto a fare un secondo lavoro per racimolare altri soldi.
Ora il mese finisce con Gino che spende 400.000 lire per pane, acqua e bollette e 1.800.000 in mutuo.
Gino ha aumentato le sue spese, dice Sertes, dunque non è austero.
Contabilmente Gino ora spende più di prima e dunque Sertes gli dà dello spendaccione. Ma alla fine è stato austero eccome. Con un secondo lavoro racimola le altre duecentomila lire che spende ma non ha più tempo libero. Non può più permettersi di mangiare carne neanche una volta al mese ma si è messo a pane ed acqua.
Cos'è questa se non austerità?
Lo stato Italiano con l'avvento di Monti ha speso di più?
Certo!
Ma non ha mica speso per i suoi cittadini o verso se stesso come Gino.
Con la riforma delle pensioni ha preso 30 miliardi dai suoi cittadini per darli ai creditori.
Con l'imu ha preso altri 30 miliardi dai cittadini per darli ai creditori.[...]
Una sessantina di miliardi presi da se stesso ovvero dai suoi cittadini per darli a creditori esteri e l'Italia non è stata austera verso se stessa.[...]
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