la tomba di Padre Pio riaperta

Inviato da  padegre il 4/3/2008 11:22:13
- la tomba di Padre Pio riaperta -
di Paolo De Gregorio -4 marzo 2008-

Il Vaticano deve essere proprio a corto di soldi visto che ha fatto partire questa lugubre operazione, che molti credenti considerano una profanazione, che ha lo scopo di portare milioni di pellegrini a visitare la salma di Padre Pio, visibile dietro una teca di vetro, confidando nella morbosa curiosità della morte che è propria di molti cattolici.
Si sospetta anche che verranno operate manipolazioni estetiche che rendano la salma più di richiamo, magari creando suggestioni miracolistiche sulla eventuale buona conservazione.
La faccenda non ha nulla di spirituale, ma molto di materiale, se si pensa alle offerte, ai negozi di articoli religiosi, agli alberghi, ai ristoranti, ai trasportatori e a tutti gli affari che milioni di curiosi porteranno a San Giovanni Rotondo.
L’ideologia, invece, è ben presente e complessa, perché arrivano a S. Giovanni Rotondo persone con problemi di malattia o di affettività che si affidano ad una speranza miracolistica e, una volta deluse, trovano anche la rassegnazione e la speranza di una felicità ultraterrena.
Tutte le religioni spacciano speranza, e inevitabilmente attirano i poveri, quelli che vivono male, i malati, perché la vita di certe classi sociali sarebbe impossibile da accettare senza la speranza di una migliore vita dopo la morte.
I canti religiosi degli schiavi negri sotto il tacco dei colonialisti ci dicono che senza la superstizione religiosa, senza la speranza ultraterrena,lo schiavismo non sarebbe mai stato accettato dagli schiavi e l’unica strada sarebbe stata quella di liberarsi con le armi.
La perversa forza di spacciare false speranze da parte della religione, sostiene un assetto sociale e la accettazione di un tipo di vita che sarebbe inaccettabile se la gente pensasse razionalmente e considerasse la propria vita, unica, fragile, breve, degna di essere vissuta solo se piacevole.
Chi andrebbe a crepare in guerra o a fare lavori nocivi, pericolosi, faticosi, per tutta la vita senza mai godersi nulla, se fosse convinto che quando la propria vita finisce, finisce tutto?
Il potere politico è sempre stato intrecciato con quello religioso, dai sommi sacerdoti ai tempi dei Faraoni, ai colonialisti spagnoli, agli inglesi dove ancora oggi il capo della Chiesa anglicana è il re o la regina, ai Richelieu e Mazzarino in Francia. I preti in tutto il mondo sono sempre stati decisivi nel far accettare agli sfruttati e ai poveri la loro condizione impedendogli di ribellarsi, spacciando balle e speranze.
Gli islamici, ben consapevoli di quali frustrazioni sessuali impongono ai loro credenti, promettono ai “martiri” un elevato numero di vergini bellissime con cui sollazzarsi nell’aldilà.
La vera tragedia nel mondo è che c’è ancora un sacco di gente che crede a queste stronzate e penso che l’Illuminismo debba ancora diffondersi, come teme quel reazionario “pastore tedesco” a capo della Chiesa di Roma.
Quando sostengo che capitalisti e preti sono alleati, sono la vera destra, e gli uni senza gli altri non possono andare, sostengo una elementare verità, e chi comprende la natura e la forza di questo intreccio sta una spanna sopra gli altri e quasi tutto ha una chiara spiegazione.
I preti stanno con i poveri perché hanno il compito di impedirgli di ribellarsi, di farli diventare pecorelle con tanta speranza di un’altra vita felicissima. Per intanto rendono felice quella dei loro sfruttatori.
Paolo De Gregorio

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