Re: Perchè è nato il concetto di Dio?

Inviato da  Zelan il 5/6/2006 18:36:04
Ho perso il filo del discorso, cerco di riprendere come posso ^^

Santaruina Citazione:
Potrei scrivere un libro contra Freud e la sua psicologia demoniaca, metaforicamente , ma neanche tanto, parlando.


Io direi daimònica, più che demoniaca.
In ogni caso, con queste sparate su Freud hai dimostrato per l'ennesima volta che sai argomentare fintanto che si tratta di questioni trite e ritrite, e di link da google. Sei libero di tirarmi fuori i pregiudizi su questa pseudoscienza (meglio conosciuta, dagli obiettivi e razionali, come "scienza imperfetta"), e di farcirli con una buona dose di cospirazionismo. Questa tua caratteristica, ipotizzo, è da legare anche alla tua scarsa partecipazione a questa discussione negli ultimi tempi.

Piccole osservazioni sparse:

Sul dogmatismo si è fatta molta confusione: 1) se parliamo in italiano, la parola "dogma" sta ad indicare "verità religiosa fondamentale (specie nel Cristianesimo), imposta a base del credo dagli organi decisionali ecclesiastici" oppure "proposizione o principio tenuto per verità incontrastabile (in ambito laico)"; ora qui si possono già dividere diversi gruppi (i dogmatici convinti o i dogmatici indotti), rimane il fatto che il dogma sia un'imposizione (autoriferita o esterna), spesso ma non sempre accolta senza ragionamento;
2) il significato di "opinione", che racchiuderebbe i citati assiomi e che farebbe rientrare nelle "schiere" dei dogmatici anche scienziati, filosofi etc., è un significato legato alla sfera intellettiva e razionale, e sta ad indicare un contenuto mentale derivante da un ragionamento (deduttivo o induttivo, razionale o empiristico) - bene, questo significato non è italiano, ma greco, e per la precisione deriva da dokein (è greco antico, non so come si comporti la lingua moderna - ma Santaruina, che ha evidentemente mescolato i due significati, saprà darmi delucidazioni anche in questo); di conseguenza, se vogliamo esprimerci in italiano, nessuno che non sia credente o lobotomizzato può essere ritenuto un dogmatico. La lingua non è ancora un'opinione (anche se molti provano a farla diventare tale! ^^).

Riguardo alle varie ipotesi sul sessuale, mi unisco alle spiegazioni di Farvatus, anche se aborro la teoria generalissima secondo la quale il disprezzo per l'attività sessuale derivi da una sorta di frustrazione da "impotenza", o semplice sfogo, verso di essa (con conseguente fioritura di tale disprezzo nei ceti prettamente intellettuali) - io personalmente, come anche molte persone più importanti prima di me (da Saffo a D'Annunzio, passando per Abelardo e Casanova, con tutte le differenze del caso) saremmo l'esempio lampante che una vita di medio/alta libido e intensa attività riflessiva possono conciliarsi più che bene

Sul destino: io non credo in nessun destino prestabilito, come non credo nella possibilità di prevederlo. Credo però nella probabilità, nella statistica, e soprattutto nella rete causa-effetto: il destino è un tessuto ricamato in continuazione da infiniti aghi pensanti, che s'incontrano e si direzionano a vicenda. Poi sta a discrezione di fede (e a infantile quanto umanissimo bisogno di conforto) pensare che ci sia un simpatico barbone che ci guida con la sua mano nerboruta.

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