Re: Approccio alla Bibbia. chiavi di lettura

Inviato da  Rickard il 8/6/2015 14:27:01
EDIT: Decalagon (mi ero sbagliato ad attribuire la citazione, come dice Decalagon qualche post sotto, i seguaci di Biglino sono tutti uguali )
Citazione:
Io non privilegio niente a discapito di chissà cosa: prendo semplicemente atto del fatto che il testo biblico espone delle istruzioni precise su COSA bisogna bruciare a Yahweh, e la scienza spiega quali sono le proprietà terapeutiche di quelle sostanze che venivano fatte bruciare. L'ennesima coincidenza? Va bene.

Ma coincidenza di cosa? Non parla di curare malattie o delle “proprietà” delle cose, parla di sacrifici da offrire a dio. Privilegi una spiegazione nel momento stesso in cui individui una coincidenza (cioè qualcosa di “strano”) in questo. Un qualcosa che quindi deve essere spiegato, anche perché non è mica possibile che siano tutte coincidenze, no? Qua ca’ nisciuno è fess e si capisce dove si vuole “andare a parare”, anche se non viene detto esplicitamente.

Ti propongo la lettura metaforico-allegoria di quei sacrifici che trovo nella bibbia mainstream che ho in casa:
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In Levitico 3 si parla di sacrifici di comunione e sacrifici di pace. Questi sacrifici vogliono suggestivamente sottolineare l’aspetto del dialogo tra Dio e uomo che si attua nel culto. E lo fa attraverso il simbolo universale del cibo e del banchetto. A Dio sono dedicati grasso e sangue, segni tipici della prosperità secondo la mentalità orientale, mentre il resto è consumato dai sacerdoti e dai fedeli durante un pasto nel recinto del Tempio.

In Levitico 3, 17 dice legge eterna per tutte le vostre generazioni, ovunque voi abitiate: non mangerete né grasso né sangue!

Il grasso è simbolo di abbondanza, mentre il sangue è il la sede simbolica della vita e dell’essere più profondo, e pertanto appartiene solo a Dio, l’uomo non può disporne come cosa propria. Tutta la vita che viene da Dio a Dio deve tornare.

Poi in Levitico 4 si parla dei sacrifici espiatori, sacrifici di riparazione ecc.

In Levitico 7, 22-27 (“il grasso e il sangue”) si rimarca ulteriormente il divieto imposto da Dio di cibarsi del grasso e del sangue. Se ne può fare qualunque uso tranne mangiarlo, poiché è destinato a Dio.
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Si parla degli olocausti in un ampio e dettagliato contesto sociale. Da nessuna parte vengono citate le “proprietà terapeutiche” o il fatto che a Dio piacesse sniffarsi gli animali bruciati. Questo è un tipico esempio di lettura a posteriori: quando la scienza ha scoperto alcune caratteristiche di piante/animali (proprietà terapeutiche ecc.), si è guardato a dei vecchi testi attribuendo a chi li aveva scritti la medesima conoscenza e vedendo in quelle caratteristiche il motivo per cui tali elementi furono inseriti nei testi di migliaia di anni fa.

In realtà è attribuire a quelle cose dei significati che non hanno, insieme a equivocare una conoscenza di tipo empirico (che è sempre esistita e fa parte dell’uomo) con una conoscenza superiore, data da “qualcun altro” (ora dio, ora gli alieni).

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