Re: Approccio alla Bibbia. chiavi di lettura

Inviato da  Pyter il 13/6/2015 19:12:22
Leggere senza interpretare è un ossimoro, una cosa è impossibile per definizione.


Non sono d'accordo. Questo può valere oggi, in quanto il linguaggio è sicuramente aperto a influssi esterni molto di più che nell'antichità.
Oltre questo, il problema di interpretare il testo non riguarda la soggettività, ma la conoscenza del metodo e dei simboli.
Il linguaggio antico era molto preciso e il passaggio dagli ideogrammi (geroglifici) a segni più "facili", ha semplificato la divulgazione del linguaggio ma allo stesso tempo ha consentito di far sì che una certa tradizione rimanesse nascosta. Questo perché soltanto in pochi conoscevano il reale significato della parola, che probabilmente era legato alla sua esatta pronuncia fonetica.
Quindi è chiaro che se uno non sa, quando legge, per forza interpreta, ma se sa, conosce quello che legge perché sa la regola, non possono esserci interpretazioni, ma una sola.
La Bibbia quindi, torno a ripeterlo, e se sbajo coriggetemi, non è stata scritta per divulgare ma per nascondere.
La gente per credere non ha certo bisogno di concetti logici e dimostrabili, anzi, più una cosa è complicata, più è vera.
Anche una lettura letterale della Bibbia è illogica e contraddittoria.
Bisogna solamente capire perché improvvisamente si senta l'esigenza di divulgare cose che gli esperti già sapevano e siccome gli esperti (è provato storicamente) quando sentono un'esigenza non è per fare un favore a noi, bisognerebbe solamente chiedersi perché.
L'idea portata avanti da Incredulo, a me sembra la più probabile.



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