Re: Ateismo e Fede

Inviato da  Santaruina il 11/6/2006 10:36:00

La contrapposizione monoteismo – politeismo rappresenta spesso un falso problema, così è alquanto fuorviante la convinzione diffusa che il politeismo preceda il monoteismo.

Le ricerche di Eliade e di Dumezil, i più grandi storici delle religioni del secolo passato, hanno dimostrato con un ampio margine di certezza che nello sviluppo di una civiltà essa passa da una visione monoteista primitiva, in cui Dio rimane una entità lontana e indescrivibile, unica, a fasi successive in cui addotta diverse divinità, che meglio rispondo al bisogno umano del culto.

E’ interessante anche analizzare le varie cosmogonie, mettendo a confronto le più antiche con quelle più recenti.
Nella civiltà della Grecia Classica è abbastanza noto ad esempio il pantheon dell’Olimpo, con i 12 dei, e la loro nascita da Crono, figlio di Urano e Gea.

Ma esiste una cosmogonia ancora più antica, propria dei popoli che gli indoeuropei trovarono nella penisola ellenica quando vi giunsero.

Secondo questa cosmogonia, in principio era Caos, potenzialità infinita ed ancora non espressa.
Da Caos nacque Gea, che generò Eros.

Quello che è interessante è che tutte le antiche Tradizioni descrivono la creazione come un atto tripartito.

In un primo momento vi è solo la Divinità, e null’altro.
In un secondo momento la Divinità crea da se stessa l’altro da sé, si specchia in se stessa
In un terzo momento la divinità mette in relazione questi due aspetti

Questa è la Trinità, Padre, Figlio e Spirito per i cristiani, Caos, Gea, Eros per la Grecia pre classica, come abbiamo visto.

Caos è lo spazio insondabile, l’infinito che tutto contiene.

Gea è la materia, prima di assumere forma, che emana da Caos.

Eros è la forza di attrazione che fa convergere la materia e con un atto di amore dà vita, inizio, ad ogni cosa.

Questa è la cosmogonia greca più arcaica, e sono evidenti le similitudini con i culti arcaici egizi, con la cosmogonia Indiana e con tutti i culti Tradizionali.

Per tutti i culti Tradizionali la divinità è sempre Una e Singola, mentre innumerevoli sono le sue “emanazioni”.

Per il cristianesimo Gesù è Dio ed altro da Dio nello stesso momento, è il Verbo, é Dio che si incarna, Dio che irrompe nella storia varcando la soglia tra il tempo Sacro, eterno ed immutabile, ed il tempo Storico, regno del divenire.

Il concetto di emanazione è fondamentale.
Per le cosmogonie tradizionali infatti la divinità primordiale crea il mondo a seguito di successive emanazioni.
Le entità che così prendono vita non sono altre divinità, ma emanazioni della divinità unica.

Qui sta un primo fraintendimento, perché spesso si considerano politeiste delle religioni che in realtà sono rigidamente monoteiste.
Basti pensare all’Induismo, con i suoi innumerevoli “dei”, Shiva, Kali, Ganesh, e così via.

Eppure, il tempio indù svela con chiarezza la vera dottrina di questa religione tradizionale.
Il tempio indù è in effetti ricoperto all’esterno da innumerevoli statue di migliaia di divinità, maggiori e minori.

Sembrerebbe il trionfo del politeismo, ma al suo interno il tempio indù è totalmente vuoto.

Il simbolismo espresso è chiaro: Dio è unico ed indescrivibile, (l’interno del tempio vuoto), e si rende conoscibile agli uomini per mezzo delle sue innumerevoli emanazioni, le “divinità” dell’esterno.

Ecco quindi che queste divinità altro non sono che le “qualità” dell’unico Dio, a cui gli uomini hanno dato una forma ed un nome.

Blessed be

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