Re: Ateismo e Fede

Inviato da  nike il 11/6/2006 13:14:09


Citazione:
La contrapposizione monoteismo – politeismo rappresenta spesso un falso problema, così è alquanto fuorviante la convinzione diffusa che il politeismo preceda il monoteismo.


Il politeismo è un falso problema. Non è nemmeno da discutere, il politeismo comunque accomuna ad un solo dio “il tutto.” Non ho dubbi in proposito.
Il mio voleva essere un approccio istintivo per un verso e razionale dall’altro. Ne è uscito un approccio filosofico. Benissimo.

Non si può però non accorgersi che questa "politeista" non sia una tendenza, infatti il neo-paganesimo è una realtà che non possiamo non vedere.
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Con Neopaganesimo ci si riferisce ad un gruppo molto eterogeneo di religioni i cui credo sono considerati assimilabili al politeismo dell'antichità.

Il termine è utilizzato dagli studiosi per distinguere il neopaganesimo dalle antiche religioni pagane, da cui differisce per vari aspetti.
Alcuni praticanti trovano il termine offensivo, altri lo vedono come indice di un cambiamento positivo e rivitalizzante della tradizione religiosa.

Con accezioni negative il termine viene usato, polemicamente da parte del mondo cristiano, per indicare come nel mondo attuale tendano ad affermarsi i valori materiali e terreni a discapito dei principi etici e religiosi, sottolineando e suggerendo alcune similitudini che tali gruppi avrebbero con alcuni aspetti del mondo pagano.
Il termine indica un'ampia varietà di tradizioni religiose differenti tra loro; nonostante ogni neopagano abbia un proprio sistema di credenze, esistono alcuni punti in comune, quali il rispetto della Natura (spesso sacralizzata), l'uso di antiche mitologie e la credenza nella magia.

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Consideriamo per un momento non “ il credere” o il “non credere in dio”, ma “credere nel divino”.
Sembra un giro di parole ma è l’approccio che è diverso.

I valori della Chiesa Cattolica o i valori dell’ Islam, oggi sono impraticabili, in una parola sono talmente stantii che non si può che cercare di disfarsene, in una società moderna.

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L'atteggiamento dei neopagani verso le religioni monoteiste:

il Cristianesimo, è visto come una religione oppressiva che ha cancellato con il sangue, nelle persecuzioni dei pagani, l'antica religione.

L'opposizione verso l'Islamismo è invece più seria, essenzialmente per via del fatto che storicamente l'Islam ha offerto ai politeisti che ha incontrato soltanto l'alternativa fra la conversione e la morte.

Inoltre alcune religioni neopagane hanno una forte componente femminile e per certi versi femminista, anche per via della preponderanza iconografica di divinità femminili.

Di conseguenza l'Islamismo viene spesso visto con diffindenza, se non con ostilità.

L'atteggiamento verso l'Ebraismo è più sfumato.
A parte i neopagani politici di estrema destra, che cercano giustificazione religiosa per un antisemitismo ereditato dal mondo nazista,
e quelli di estrema sinistra (che continuano una tradizione di antisemitismo di origine politica),
il resto del mondo pagano oscilla tra l'indifferenza e una velata diffidenza, anche se alcuni gruppi di tradizionalisti spiccano nel considerare [u]l'Ebraismo come una religione etnica, ovvero una religione tradizionale nel vero senso della parola, e quindi degna del massimo rispetto.

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L’ esigenza spirituale è comune a tutti gli uomini e le donne, ed è impossibile che nella vita non si abbia almeno per un breve periodo, e non perché si è studiato catechismo o il corano, sentito l' esigenza di avvicinarsi al "misticismo".

Sono convinta che Nietzsche abbia anticipato questa rivolta verso la religioni tradizionali e abbia dato il là a quello che io definisco “spiriti liberi” non “atei”.

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Il superuomo sarà un essere libero, che agirà per realizzare se stesso. E’ un essere che ama la vita, che non si vergogna dei propri sensi e vuole la gioia e la felicità.

E’ un essere "fedele alla terra", alla propria natura corporea e materiale, ai
propri istinti e bisogni.

La "fedeltà alla terra" è fedeltà alla vita e al vivere con pienezza, è esaltazione della salute e sanità del corpo, è altresì affermazione di una volontà creatrice che istituisce valori nuovi (ecco il vero significato della volontà di potenza).

Non più "tu devi", ma "io voglio".
Il superuomo è inoltre un essere socievole, rappresentato da Zarathustra che balla.

Egli ha abbandonato ogni fede, ogni desiderio di certezza, per reggersi "sulle corde leggere di tutte le possibilità".

La sua massima è: "Diventa ciò che sei".

La libertà del superuomo è una ricchezza di possibilità diverse, da qui appunto la rinuncia ad ogni certezza assoluta e da qui anche la profondità tipica del superuomo, l’impossibilità di definire e giudicare la vita interiore, dalla quale non si attinge altro che la maschera ("Tutto ciò che è profondo, ama mascherarsi").

Il superuomo è il filosofo dell’avvenire;


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Ora è chiaro che il concetto di superuomo è arbitrario, ma se ben interpretato ben contribuirebbe allo spurgo di false morali ereditate dalle grandi religioni monoteiste.


Peac&Love

Nike13



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