Re: Ateismo e Fede

Inviato da  fiammifero il 29/6/2006 13:39:58
Yarebon in base al tuo ragionamento saremmo tutti ciechi.
Io parlo me,se Dio mi si manifestasse,dopo averlo messo alla prova,fatto il terzo grado crederei eccome proprio perchè dubito e non seguo nessun dogma,sono materialista forse o una nuova San Tommaso
Per il dogmatico credo sia un tantino diverso,perchè i dogmi li ha messi la religione(ripeto non la voce di Dio amplificata con il megafono) uomini che si sono arrogati il diriessere portavoce di Dio.
Sta di fatto che nel 313 Costantino fece sapere, tramite Licinio, al governatore della Bitinia che i cristiani sarebbero stati tollerati se avessero tollerato l'autorità dell'imperatore (la cosa fu concordata prima a Milano e per questo il tutto fu pomposamente chiamato Editto di Milano). Tale scelta di Costantino è, così come si produsse, una scelta laica e, in quanto tale, anticristiana. Purtroppo in meno di un secolo si rivolterà contro tutti i non cristiani poiché la libertà di culto sarà garantita solo agli intolleranti monoteisti (?) cristiani. Nel 380 infatti l'imperatore Teodosio emanò l'Editto De fide catholica in cui si diceva: "Tutti i popoli governati dalla nostra clemenza pratichino la religione tramandata ai romani dal divino apostolo Pietro" e poiché "giudichiamo tutti gli altri dementi ed insani" stiano attenti perché su di essi si abbatterà la vendetta divina e la punizione imperiale. Dopo l'editto di tolleranza di Costantino i primi atti del potere congiunto furono intolleranti, ci si scagliò infatti con estrema durezza contro i cristiani puri e intransigenti. I vari concili che seguirono servirono per iniziare ad allontanare e perseguitare ogni dissidente e per fissare norme e dogmi. Nel concilio di Arles del 314 si dettò ai fedeli l'obbligo di convivenza con l'Impero dichiarando doveroso il servizio militare al quale precedentemente molti cristiani preferivano il martirio. Nel concilio di Ancyra (Ankara), ancora nel 314, si iniziò un elenco di peccati e di pene e si cominciò a sproloquiare di pene contro l'infedeltà coniugale e l'omosessualità. A Neocesarea nel 315 si discusse della grazia divina a cui occorreva affidarsi mentre si discuteva della corruzione del clero e della poligamia. E' d'interesse notare che la Chiesa si ritrova ora in casa ciò che aveva combattuto nei "pagani".
Nei concili di Capua e di Milano del 390 verrà condannato alla fustigazione il monaco Gioviniano che, contro san Gerolamo, negava la verginità di Maria (Agostino si arrovellerà molto sulla cosa e deciderà che Gesù era nato da un orecchio di Maria!). Nei concili di Cartagine del 397 e 398, nei quali Agostino era presente, la donna fu dichiarata inabile a battezzare e ad essere maestra degli uomini. Nel concilio di Toledo del 400 si affermò quanto sostenuto da Paolo e Pietro sugli schiavi: "I liberti e gli schiavi non siano ammessi agli ordini sacri, se all'onestà della loro vita non si aggiunga il permesso del padrone".
Riguardo a questioni più generali, la cultura di Roma viene fatta propria dalla Chiesa. Di più: è Costantino a dettare condizioni anche teologiche alla dottrina della Chiesa, fino ad arrivare alla codificazione della Trinità (di immediata tradizione Egizia) nel Concilio di Nicea ed alla santificazione della madre, Santa Elena, una concubina del padre che allietò alcuni suoi giorni in una osteria dei Balcani e che fu poi ripudiata. A Nicea, invocando la propria fondazione ad opera di un Dio, la Chiesa si poneva come potere teocratico, alla pari di quello imperiale, al di sopra dei suoi stessi fedeli, cui imponeva cosa dovessero credere alla lettera (si pensi al dogma della Trinità, appunto). Il cristianesimo, divenuto cattolico, altro non è che la continuazione del paganesimo nei suoi aspetti peggiori, l'autocrazia del potere e della stupidità popolare (ed oggi abbiamo buona mostra di ambedue le cose con la stupidità che cresce in modo insopportabile). Ma il concilio di Nicea decide altre cose fondamentali per la Chiesa e per la sua cesura con Gesù: lo Spirito parla per bocca della Chiesa; il vescovo di Roma, successore di Pietro è capo e principe di tutti i patriarchi (pur non essendo ancora il Papa). La definitiva e completa ascesa della Chiesa al potere avverrà quando Costantino trasferirà la capitale da Roma a Costantinopoli, lasciando Roma alla Chiesa, al nuovo potere, ormai, del papato (qui la Chiesa costruirà il falso della donazione dell'Impero da parte di Costantino al Papa con documento contraffatto datato marzo 315 ma realizzato da Sua Santità Stefano II tra il 752 ed il 757). C'è chi dice che il Papa rappresenta Cristo in Terra. FALSO! Egli rappresenta il potere dell'Impero o il Potere e basta!
Questa storia i dogmatici religiosi la conoscono? Per non parlare poi del Concilio di Nicea da dove nacquero tutte le eresie e scismi proprio per mancanza di accordi politici e disquisizioni filosofiche.

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