Re: i "nostri" dieci comandamenti

Inviato da  lamefarmer il 5/11/2005 23:51:18
Mi sento molto in sintonia con quanto scrivi Santaruina.
Mi rendo conto d'averti fatto una domanda non facile.

Eppure io "sento" che c'é dell'altro.
Per parafrasare una cara amica, se vivo con la pancia vivo,
se vivo con la testa mi perdo.

Io "con la pancia" mi sento spinto, trainato, a fare cose che non concepisco,
che sono molto al difuori di ciò che dovrei considerare.
Ripeto in continuazione che sono un essere profondamente razionale,
e radicalmente convinto che sia il raziocinio l'unica vera distinzione
dal resto delle bestie di questo (minuscolo) planetoide.

La domanda (quindi) che ti ho rivolto, devo ammettere che non era priva
di secondo fine. Spero mi perdonerai per questo.

Volevo mostrare che "amore" é divenuto il centro della moderna contesa.
Contesa di che? Del suo significato ovviamente.
Amore, come Dio, come Infinito, sono tutti concetti meta-astratti.
Un esempio di concetto astratto é "democrazia", cioé qualcosa di definito
ma riconducibile a una esperienza di livello umano.
I concetti meta-astratti sono (per loro natura) contenitori vuoti.
Qualunque definizione convive in essi con il suo contrario,
senza che la natura della loro essenza cambi.

Prendiamo la tua (bellissima) definizione: "quella forza che mette sullo stesso piano
il benessere degli altri con il benessere nostro".
Prendiamo il suo contrario: "quella forza che mette sullo stesso piano
il malessere degli altri con il malessere nostro".
Oppure: "quella debolezza che mette sullo stesso piano
il benessere degli altri con il benessere nostro".

persino se cambiassi "stesso piano" con "molti piani", otterei il risultato
di arricchire con un senso nuovo e diverso "amore".
In sostanza non é importante come lo definisco, é importante come lo percepisco.
Meglio, é importante come interpreto la definizione.

Ma allora che senso ha un significato per un contenitore vuoto?
C'é il vantaggio-svantaggio implicito: se lo osservi, puoi capire in un istante
cosa contiene. Come dire, io sono un ospite e ti chiedo un bicchiere
sta a te decidere se metterci del buon vino, dell'acqua o del veleno.

"Amore" cos'é nella post-moderna city del progresso inarrestabile?
Cos'é nel capoluogo dell'immagine a tutti i costi?

Cos'é nell'impero del virtuale, con i bit che circolano a velocità luce?
Si direbbe sesso. Magari dico io, perché la società é in lenta ma inarrestabile
transizione verso il rapporto omosessuale e frigido, cioé verso la sterilizzazione
dei rapporti umani, quindi anche sessuali.
Per la serie: il sesso é una recita, impara a recitarla.

"Amore" é oggi anche, alla soglia dell'era della scienza, un segreto di pulcinella.
Se si considera dal punto di vista sociale, é l'elemento aggregante per il gruppo,
se si considera dal punto di vista evolutivo e l'istinto di conservazione della specie,
se si considera dal punto di vista personale é un intruglio chimico, dovuto a stimoli
biochimici, il cui centro é (se non erro) l'amigdala.
Una ghiandola: il centro del pensiero positivo.

Sembrano tutte definizioni sterili e in linea con i tempi,
(purtroppo?) sono anche reali.
Almeno che non riempiamo diversamente il contenitore, ad esempio con una bella
citazione poetica. Personalmente non amo confondere le idee di chi mi ascolta
(con coraggio, lo ammetto, con coraggio).

"Amore" nell'ironia mi ricorda "guida galattica per autostoppisti"
che dice (cito a memoria): é difficile dare una definizione di amore,
in ogni caso si consiglia, quando possibile, di evitarlo.

In efetti a pensarci bene, qualunque umano che si immerga nella gioia dell'amore,
rischia di finire molto male.
Ricordo d'aver letto da qualche parte di una storia Sufi.
Il primo che realizzò Dio, grazie alle tecniche dei Sufi, cominciò a ridere
e a dire come impazzito: "sono immortale!".
I mussulmani credenti che gli erano attorno, pensarono fosse stato posseduto,
e lo uccisero. Da allora i Sufi hanno imparato ad essere più prudenti.

"Amore" é anche (oggi) rapporto (eterosessuale?) di coppia. C'é una campagna
oppressiva e martellante in corso, una vera e propria azione di plagio,
tesa a convincereci che "amore" é "coppia". Non c'é molto da esserne felici,
e la misura di tale pressione é facile: basta pensare a cosa accadrebbe
se andassi per strada a dire al primo venuto "ti amo": l'interpretazione più
facile é "tentativo di abbordaggio a prescindere dal sesso".
D'altronde, con film, libri, pubblicità, credo religiosi e quant'altro che opprime,
é difficile opporsi allo tsunami che ottunde il cervello.

Personalmente ho smesso di credere,
ed ogni contenitore é diventato vacuo, annichilendosi da sé.

Nel vacuo le parole perdono il loro senso,
é rivelano il potere dietro il loro l'inganno: incantesimi e sortilegi.

Psicodrammi di un unica realtà, quella percepita, da cui tutti dipendiamo.



Messaggio orinale: https://old.luogocomune.net/site/newbb/viewtopic.php?forum=47&topic_id=251&post_id=2253