Re: Ateismo di "default"

Inviato da  nasissimo il 2/6/2007 15:48:26
Citazione:

Quello che descrivi tu e' un comportamento, direi, abbastanza plausibile, se relativo alla auto-difesa.
Ma non tutti gli animali diversi rappresentano una minaccia per gli appartenenti al proprio gruppo.
Detto cio', mi chiedo:
il travalicare la soglia nei confronti degli animali non pericolosi per l'uomo, non potrebbe essere indotto da una cattiva interpretazione (sia in buona che in mala fede) di quest'istintuale forma di difesa, e dalla affermazione di superiorita' relativa alle dottrine che vorrebbero rappresentare l'uomo come specie eletta sulle altre (scienza compresa ... almeno alcuni studiosi...!!!)?
La superiorita', tralaltro, viene rimarcata su parametri umani, quindi nulla di piu' parziale!


Cercando di seguirti: mi pare che tu sia preoccupato di includere in qualche modo anche gli animali nell'insieme dei soggetti morali, più che di affrontare il problema Etico.
Ma gli animali non possono essere soggetti morali, perché non è immaginabile di infondere in essi un qualche stile comportamentale. Vorresti tu andare ad insegnare all'elefante come deve comportarsi con l'elefantessa, o all'ippopotamo come deve relazionarsi agli struzzi? Né se ne vede l'utilità: se anche cio' fosse possibile, che ce ne cale?
Il problema Etico in quanto problema filosofico non può che essere un problema squisitamente umano.
Gli animali rientrano nel problema Etico non in quanto soggetti, ma in quanto oggetti. Sarebbe a dire che tra le regole morali da discutere ci sono pure quelle inerenti la condotta che l'uomo deve mantenere nei loro confronti, ma come nei confonti delle piante, dei fiumi, dei sassi, e di qualunque altra cosa.
La "superiorità" dell'uomo qui non c'entra nulla. Non me ne frega nulla di affermare che l'uomo sia "superiore" a qualche altro animale. Io sono un uomo, e quindi mi interessano i problemi umani. Lasciamo perdere gli animali.
Il problema in questione riguarda la definizione dell'insieme ottimo di "norme comportamentali di base" (grossolana definizione di Etica) su cui accordarsi, nel tentativo di permettere all'umanità globalizzata di prevenire o perlomeno limitare conflitti etici, del tipo di quelli che già hanno cominciato a manifestarsi, prima che si radicalizzino definitivamente e degenerino in guerre di religione planetarie.
Constatata l'impossibilità di imporre a tutti con la forza una particolare tra le numerose concezioni etiche esistenti, e di fondare ancora l'Etica su un dio e su una impalcatura metafisica, c'è bisogno di individuare una nuova strada che possa essere condivisa da tutti, per depositare nelle Coscienze norme comportamentali vincolanti universali, perché l'umanità globalizzata - che diviene un unico gruppo - può fare a meno di dio, non di una religione.

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