Re: Le limitazioni del Proprio Io

Inviato da  Al2012 il 4/10/2007 21:47:37
Ciao mc

Scusa se ti rispondo a rate, avevo già scritto quello che segue, mai poi non postato (vado ad umore), ora ho visto che hai già replicato !

Che faccio ? Per il momento posto il già confezionato e poi leggo con calma quello che hai scritto.

Scusa la confusione.


Ma i dubbi non si limitano a cio', ma vanno oltre. Soprattutto nel fatto di non riuscire a trovare un nesso tra centralita' universale della propria percezione e l'esistenza della stessa per l'eternità.

Le domande nascono dai dubbi, non dalle certezze.

(citazione)

La via della conoscenza unitaria

La nuova cultura planetaria si caratterizza in ogni parte del pianeta per la sua profonda convinzione che la via alla conoscenza debba necessariamente rivelarsi una via unitaria, una comprensione dell'unità dell'esistenza che ci circonda e ci anima.

Oggi, in un tempo in cui migliaia di culture umane si affacciano con pari dignità alla soglia di un'unica vasta cultura planetaria, la conoscenza unitaria, di cui conosciamo tracce e limitati esempi nelle tradizioni antiche e moderne, è certamente un punto di arrivo, il frutto di un processo di unificazione, in atto da decenni, basato sull'accettazione di una serie di principi e logiche comuni.

E’ comune considerazione che la cultura unitaria, oltre che per una serie di necessità storiche, può nascere solo nel momento in cui l'essere umano, ora disperso nella logica dello spettacolo del mondo, ritrova se stesso e le radici profonde che lo legano alla natura e all'esistenza, e si reintegra con il proprio centro interiore di coscienza.

-- Se attuato collettivamente, questo processo di reintegrazione interiore produrrebbe un salto verso un più elevato livello di integrazione globale, verso una coscienza planetaria.

In questa enciclopedia si cercherà di sostenere che la matrice di ogni visione unitaria è la coscienza e che -- la realizzazione individuale di questo centro, o "unità di coscienza", produce l'esperienza e le condizioni interiori indispensabili affinché si sviluppi un'attitudine epistemologica unitaria, ossia una tendenza a unificare i vari aspetti del conoscere.
Le varie conoscenze unitarie, in cui è evidente una matrice spirituale, negli ultimi duemila anni sono state lentamente soppiantate da una logica analitica e meccanicista, in apparenza più semplice e certamente più efficace nella quantificazione e nella predizione dei fenomeni, basata sulla frammentazione dei campi di conoscenza.
-- La cultura della frammentazione, contrariamente alle antiche culture unitarie, non richiede nessuna particolare evoluzione interiore per essere afferrata, ma solo uno sforzo di comprensione intellettuale; essa sembra rispecchiare un'analoga frammentazione della psiche e del nostro modo di vivere.
Cercare di realizzare l'unità nella coscienza interiore e nella conoscenza del mondo dovrebbe essere il principale scopo della nuova cultura internazionale.
tratto da “Enciclopedia Olistica”
QUI

Riprendendo il discorso degli “indizi” in merito ad una esistenza oltre la carnalità o materia :

(citazione)

<< Ci sono oggi innegabili prove scientifiche che supportano l'esistenza dell'Aldilà.
Sono un uomo di legge scettico ma dalla mentalità aperta, un ex procuratore formalmente qualificato in tutta una serie di discipline universitarie.
Le argomentazioni che seguono non sono soltanto argomentazioni legali astratte, teoriche e accademiche. Da investigatore dalla mentalità aperta, mi sono deciso a indagare sulle prove esistenti riguardo alla sopravvivenza dopo la morte e, insieme ad altri, ho ricreato le condizioni per verificare di persona le affermazioni in base alle quali è possibile una comunicazione con le intelligenze dall'Aldilà. …………

(continua)

Tratto da
QUI

In questo sito si possono trovare altri indizi !!!



Lo so, continuo a ripete “link” già menzionati, ma fanno tutti parte di quel “puzzle” che sto cercando di mettere insieme.

Perché ??

Perché farsi certe “seghe mentali” quando il mondo reale, il mondo del lavoro, e quello del non lavoro; il mondo dei rapporti personali, il mondo del rapporto con i figli, tutto questo mondo frenetico ti coinvolge ??

Perché perdere tempo ed energia, in pensieri che difficilmente potrai provare sopra ogni ragionevole dubbio ??

La nostra esistenza è puramente carnale, finita la benzina la macchina si ferma ed arrugginisce.

L’esistenza è una inutile lotta per la sopravvivenza, visto che la morte è inevitabile, ma l’istinto di sopravvivenza ci spinge a lottare.

Bisogna “godere” il più possibile l’attimo della nostra “casuale” esistenza fisica, perché con la fine del corpo cessa anche quel “epifenomeno” del cervello che è la coscienza di esistere e la consapevolezza di essere coscienti, del nostro io unitario.

Ovviamente questo spaventa a “morte” e quindi nasce il “bisogno” di credere il una vita oltre la morte; poi occorre anche dettare delle regole morali per la convivenza, dare premi e castighi.
In questo caso il corpo diventa la casa dello “spirito” di uno spirito che ha già peccato e che deve redimersi per potersi riunire al “Creatore” entrando nel paradiso, altrimenti dannerà in eterno all’inferno.

Siamo proprio ben messi !!

Da un lato siamo macchine organiche, biologiche, frutto di una evoluzione casuale e rara, dispersa su un sassolino in un universo con infinito vuoto. Da l’altro siamo stati creati per essere messi alla prova, liberi di scegliere tra male e bene, per essere giudicati dal nostro creatore ed essere premiati o puniti.

Ma è così ???

Ciao.

Al

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