Re: Scusate, ma se il LIMBO non esiste più dove sono andati a finire i bambini?

Inviato da  sever il 3/9/2008 19:40:25
Sertes mi chiede: la verità derlla reincarnazione come spiega il fatto che la popolazione è in aumento?

Ci sono innumerevoli pianeti sparsi per il Cosmo. Chi ci impedisce di credere che non si reincarnino sul nostro? Faccio conoscere i passi più importanti del Nuovo Testamento che attestano la realtà della reincaenazione nel Vero Cristianesimo.


REINCARNAZIONE

Se conta di più accettare gli insegnamenti di Dio e non quelli degli uomini, abbiamo visto che Sapienza ci insegna che lo spirito dell’uomo, la sua personalità, preesiste alla nascita. Siccome Dio è giusto, bisogna respingere l’idea che sia Dio a imprimere il carattere ad un suo figlio. D’altronde, se fosse Dio ad elargire virtù o difetti, non ci sarebbe né merito né demerito. Non solo, ma se Dio decidesse cosa fare di un uomo senza il suo consenso, verrebbe meno il libero arbitrio e la conseguente responsabilità delle proprie azioni. Anche questo è una prova della preesistenza dello spirito. Se non c’è libero arbitrio come potrebbe Dio premiare o castigare?
Se cominciamo con l’accettare la preesistenza dello spirito –e come potremmo fare diversamente visto che è Dio stesso a garantircelo- e la successiva incarnazione, come avvenne all’autore umano di Sapienza, diviene più semplice accettare la possibilità che queste incarnazioni possano essere più di una. Ciò verrebbe reso necessario dal fatto che lo spirito incarnato perde la coscienza del suo vero essere e, reso cieco dalla materia di cui è rivestito, commette errori che è costretto a riparare nelle vite successive. Gradatamente acquista coscienza e si purifica delle sue manchevolezze. E’ questa la vera causa delle differenze nei destini umani e non c’entra per nulla la volontà di Dio. In questo senso l’uomo è il vero artefice del suo destino e non Dio. Il destino di ogni uomo nella vita attuale è la conseguenza delle sue azioni nelle vite precedenti. Solo così trova spiegazione questa frase che si legge in Gv 9,2: E i suoi discepoli gli domandarono: “Maestro, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, per esser nato cieco?”. Gli Apostoli, con ogni evidenza, credevano nella reincarnazione, perché è illogico credere che si possa peccare nella pancia della propria madre e meritare di nascere ciechi. Al massimo, non credendo nella reincarnazione, dovevano chiedere se avevano peccato i suoi genitori. Non solo gli Apostoli, ma anche gli Ebrei in genere credevano nella reincarnazione e ciò si deduce da questo passo in Mt 16, 13-14: “Chi dice la gente che io sia?”. Ed essi risposero: “Alcuni dicono che sei Giovanni Battista, altri Elia e altri Geremia, o uno dei Profeti”. Come si vede gli Ebrei credevano che personaggi del passato, morti da centinaia di anni, potessero ritornare, reincarnarsi.
D’altronde, è lo stesso Gesù che ci assicura che la reincarnazione è vera. Questi passi sono chiari e inconfutabili. Leggiamoli insieme. In Mt 11, 13-15 si legge: “…perché tutti i Profeti e la Legge han profetato fino a Giovanni. E se lo volete accettare, è lui quell’Elia che deve venire. Chi ha orecchi da intendere, intenda”. Sempre in Mt 17, 11-13 si legge: Egli rispose loro: “E’ vero, Elia ha da venire e ristabilirà tutte le cose. Ma vi assicuro che Elia è già venuto e non l’hanno voluto riconoscere, ma gli hanno fatto tutto quello che han voluto…”. Allora i discepoli compresero che aveva parlato loro di Giovanni Battista – Il Signore è Verità e noi dobbiamo accettare le sue parole. Egli dice che Elia si reincarnò come Giovanni Battista e dovrà reincarnarsi ancora prima del suo secondo avvento. Vogliamo credere in Lui o ai teologi?
Essendo il Signore Gesù Dio, non poteva in alcun modo sbagliare nella previsione del futuro. Da più parti si sostiene, invece, il contrario. Sia Lui sia gli Apostoli si sarebbero sbagliati. Questa è una aberrazione micidiale per la credibilità e affidabilità del messaggio evangelico. Ciò nasce da una interpretazione errata di alcuni passi del vangelo. In Mt 16, 28 si legge: “In verità vi dico che vi sono alcuni fra i qui presenti che non gusteranno la morte, prima di aver veduto il Figlio dell’uomo venire nel suo regno”. E’ chiaro che, non essendo Gesù ritornato ed essendo tutti morti, si crede che il Signore si sia sbagliato, facendo credere che il suo ritorno fosse imminente, addirittura prima che morisse Giovanni l’apostolo. Ma se questo passo lo spieghiamo alla luce della reincarnazione, risulta chiaro che alcuni di quelli presenti allora si reincarneranno al tempo del ritorno del Messia e lo vedranno arrivare con potenza e gloria sulle nubi del cielo, come profetizzato. Parlando della futura fine del mondo il Signore dice ai suoi discepoli: “Quando cominceranno ad accadere queste cose, guardate in alto e alzate il capo perché la vostra redenzione è vicina”. Gesù sapeva che il suo ritorno non era imminente e sapeva anche che gli apostoli sarebbero nel frattempo dipartiti. Perché, allora, dice loro di alzare il capo e di guardare in alto? Non fa capire chiaramente che sarebbero stati presenti al suo ritorno in un nuovo corpo? Un altro esempio. In 1° Tim. 6,14 possiamo leggere: “Ti raccomando di osservare questi precetti, immacolato e irreprensibile, fino all’apparizione di nostro Signore…”. Se fosse vero che si vive una sola volta, perché Paolo si preoccupa per Timoteo se sa che sarà già morto prima di allora? Evidentemente sa che dovrà reincarnarsi ancora e gli raccomanda di essere sempre fedele. Se così non fosse avrebbe dovuto raccomandargli di essere fedele fino alla sua morte e non fino al ritorno del Signore. In 2° Tim 3,1-5 si legge più chiaramente: “Sappi che negli ultimi giorni… Sta lontano anche da questa gente!”. Più chiaro di così?
I passi che possono essere capiti e spiegati con la reincarnazione sono tanti. Eccone alcuni: Mt. 10,23: 26, 52; Mc 6, 15; Gv 6,45; 1° Cor 1,8; 2° Tim 4,8; Ebrei 3, 14; 6,11; Gc 5,7; Apoc 1,7; 2,25; 3,10; 13,10; Dan 11, 35; Aggeo 2, 23; Mal 3,23-24. Consiglio di meditare tutti questi passi che dimostrano la realtà della reincarnazione nel messaggio evangelico, quello vero.

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