Re: Luogocomunardi e religione

Inviato da  mc il 26/11/2009 14:07:25
Red facevi prima a chiedere quali i livelli di auto-suggestionabilita' degli utenti di LC. Questo avrebbe disinnescato qualsiasi flame, mantenendo nell'anonimato la propria forma di auto convincimento, pur discutendone approfonditamente le varianti individuali.
Non sono le argomentazioni delle religioni a motivare una scelta dottrinale, ma sono le motivazioni personali che ci spingono ad adottarne una.
Discutere dei soggetti religiosi e' come discutere delle caratteristiche estetiche delle prostitute di un cliente del sesso a pagamento:
l'importante e' il perche' ci va, no? (...e ognuno ha le sue motivazioni individuali... primo errore fondamentale delle dottrine dovuto alla propria natura estremamente fallace: omologare queste motivazioni... questo incarna un processo di standardizzazione atta al controllo, nient'altro....).

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Santa.
Citazione:
Credo che il bene è preferibile al male, e credo anche che coloro che si chiedono "ma cos'è il bene?" percorrono strade pericolose.

Ma per "sapere" cos'e' il bene devi essertelo chiesto, o peggio devi averne accettato una definizione. Se non altro averne preconfigurato una dimensione precisa... quindi tutti percorrono quelle strade. Il problema sta nel decidere di essere arrivati... pia illusione... quello e' punto in cui ci si e' persi... ma naturalmente le dottrine dichiarano che quello e' il punto in cui ci si e' ritrovati (come il salumiere che parla del suo prosciutto...).


Citazione:
Comunque, il bene è la forza che opera per la creazione, e il male ciò che opera per la dissoluzione.

Ma non li vedi i limiti assolutistici di questioni relative?
La "dissoluzione" (ma de che'??) non e' la "creazione" nei progetti di qualcun'altro? Nemmeno a livello astratto e' plausibile un ragionamento del genere.

Sara' che mi sono svegliato inverso ... ma ... :
Citazione:
Semplificando, con un esempio.
Ogni essere umano dotato di anima sa che è male maltrattare un bambino indifeso.
Lo sa a priori, senza necessità di giustificare tale convinzione.
Poi, volendo, si potrà anche impostare un discorso razionale sul perchè un gesto simile sia sbagliato, ma tutto questo viene dopo, e nulla aggiunge alla convinzione, nota per intuizione, iniziale.

E' una conseguenza individuale di un una natura individualista, non certo un imprinting divino. . .
La "regola" di cui parli e' data dalla certezza della debolezza dell'infante maltrattato e dalla certezza di esser stati infanti noi stessi, dal quale deriva l'immedesimazione nel "piccolo uomo" maltrattato.

Facile che chi sia stato maltrattato, maltratti a sua volta, non perche' pervaso dal maligno in agguato, ma per la "normalita'" della situazione vissuta sulla propria pelle. Se di "istinto" si tratta, di istinto di sopravvivenza si parla (in senso idealistico).
Discutere del perche' quella regola sia in qualche modo scontata e' fondamentale per capirne, non solo le motivazioni concrete, ma per capire i meccanismi interiori che la contraddistinguono.

Non c'e' nessuna condizione "nota per intuizione, iniziale" si impara tutto.
Se fosse "nota per intuizione, iniziale" non ci sarebbero maltrattamenti e tutto sarebbe piu' facile, proprio come, in maniera diffusa, facili sono le conclusioni religiose.
Invece i maltrattamenti ci sono e relegarli al Male inteso come entita' separata o esterna all'uomo e' mettere la testa nella sabbia, cancellare ogni sfumatura complessa tra individuo ed individuo... fuggire dalla realta', praticamente.

Citazione:
Ma sono entità che vanno riconosciute a priori, come l'amore o l'odio, realtà per cui nessuna definizione potrà essere esaustiva, e che vanno colte con al cosiddetta "intelligenza del cuore", che non è il sentimentalismo ma la nostra innata intelligenza in grado di cogliere l'essenza del reale per intuizione.
Una intelligenza che esula dalla razionalità, non ir-razionale, ma sovra-razionale.

On - Off ... E questo sarebbe esaustivo?

Innata intelligenza??

Sarebbe l'istinto? L'uomo e' realisticamente intelligente per natura?

Ma il peccato di superbia non esiste per gli ortodossi?

L'autocelebrativita' di queste affermazioni e' fondamentale per capire quanto affermavo all'inizio parlando di autosuggestione.


... a proposito di "creazione" e "dissoluzione":
Cio' che per alcuni rappresenta le caratteristiche ascetiche delle dottrine o dei propri ideali (costruttive, quindi), per altri rappresenta le storture della realta' che alimentano le loro/proprie paure esistenziali (distruttive... devastanti).

mc

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