Re: Luogocomunardi e religione

Inviato da  Hito il 1/12/2009 13:42:29
Io sono cristiano per diritto di nascita, ma non ho mai sentito mia questa strada nonostante una madre molto credente, cristiana e molto praticante, di lei mi piace ricordare più le ore che passava in comunità ad aiutare extracomunitari, tossicodipendenti e bisognosi in genere piuttosto che quelle spese a pregare e delle sue frequentazioni ricordo con più piacere alcune "piccole sorelle" che si adoperavano nelle missioni in Africa piuttosto che alcuni teologi laici con cui si confrontavano circa le scritture. Ho sempre trovato la religione cristiana molto contradditoria, ma di certo non "cattiva" (come non ritengo negativa nessun'altra religione), semmai fuorviante in alcuni suoi picchi di estremismo (come altre religioni). Comunque ho delle credenze tutte mie, che mi portano più verso una sorta di druidismo che non verso altre religioni.
Una citazione di Kahlil Gibran:

"E un vecchio sacerdote disse:
Parlaci della Religione.
E lui rispose:
Ho forse parlato d'altro oggi?
Non è forse la religione ogni azione e ogni riflessione, e ciò che non è né azione né riflessione, ma stupore e sorpresa che sempre scaturiscono nell'anima, anche quando le mani spaccano la pietra o tendono il telaio?
Chi può separare la sua fede dalle sue azioni e il suo credo dal suo lavoro?
Chi può disporre davanti a sè le proprie ore dicendo: "Questa è per Dio e questa è per me stesso, questa è per la mia anima e questa per il mio corpo?".
Tutte le vostre ore sono battiti d'ali nello spazio da un essere all'altro.
Colui che indossa la moralità come l'abito migliore, sarebbe meglio stesse nudo.
Il vento e il sole non squarceranno la sua pelle.
E colui che fa dell'etica un limite al comportamento, ingabbia il suo canto.
Il canto più libero non passa tra fili e sbarre.
E colui per il quale l'adorazione è una finestra che si apre e si chiude, non ha ancora visitato la dimora della sua anima le cui finestre sono aperte da aurora a aurora.
La vita quotidiana è il vostro tempio e la vostra religione.
Ogni volta che vi entrate portate con voi tutto il vostro essere.
Portate l'aratro, la fucina, il martello e il liuto, le cose forgiate per bisogno o per diletto.
Poiché nella devozione non potrete elevarvi al di sopra delle vostre riuscite, né cadere più in basso dei vostri fallimenti.
E prendete con voi tutti gli uomini, poiché nell'adorazione non potete volare più in alto delle vostre speranze, né umiliarvi oltre la loro disperazione.
Se volete conoscere Dio, non siate dunque solutori di enigmi.
Piuttosto guardatevi intorno e vedrete Dio giocare con i vostri bambini.
Guardate nello spazio, e vedrete Dio camminare sulla nube, aprire le braccia nel lampo e scendere nella pioggia.
Vedrete Dio sorridere nei fiori e nelle cime degli alberi vedrete il fremito delle sue mani."

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