Re: Perchè è nato il concetto di Dio?

Inviato da  benitoche il 30/4/2015 13:26:23
Sacralità

Questo è il tempo dell’anima cosciente, che è lo strumento di consapevolezza di cui siamo dotati in questa epoca, per permettere il processo di cambiamento dell’umanità. Potremmo chiamare questo tipo di atteggiamento psichico con il nome di coscienza cristica, o coscienza dell’individualità, attraverso la quale dobbiamo passare per raggiungere l’obiettivo a cui siamo destinati. Il nostro compito è quello di sviluppare la piena autocoscienza e l’amorevole compassione verso i nostri fratelli e verso i mondi ani- mali, vegetali e minerali, poiché la Terra è il pianeta dell’amore, nel senso che lo scopo della vita è impa- rare ad amare, per trasferire all’universo spirituale l’esperienza acquisita durante la nostra incarnazione.
Se guardiamo il mondo con occhi umani, ci accorgiamo che l’amore non c’è, ma proprio per questo dobbiamo esser capaci di trovare l’amore in ogni cosa e saperlo donare, secondo le esigenze della propria famiglia spirituale, che non è quella fisica, ma quella della comunità di esseri angelici dalla quale prove- niamo. Il processo dell’evoluzione servirà a realizzare la grande opera di rendere l’umanità una in Cristo, secondo il piano divino, nel nome della fratellanza universale. Questo è di là da venire, ma i primi germi per la sua realizzazione sono stati seminati. Simbolicamente dobbiamo congiungere le mani all’altezza del cuore per raccogliere le energie, poi aprire le braccia in segno di donazione verso il mondo, in modo che tutti siano contaminati dall’impulso alla consapevolezza dell’amore come unica essenza che permea ogni nostra cellula fisica ed ogni azione del nostro comportamento.
Noi ci ispiriamo alla spiritualità dei Rosacroce, che chiede la trasformazione della Terra in un processo alchemico che unisce amore e conoscenza. La Rosa è il simbolo della Carità e, posta al centro di una ipote- tica croce dove l’asse orizzontale rappresenta la parte animale e l’asse verticale quella spirituale, esprime la coscienza dell’individualità in una via mediana tra Cielo e Terra. Su questo pianeta dobbiamo esprimere la nostra consapevolezza in un sacro ufficio fatto di luce, gioia e generosità. Non dobbiamo avere paura, poi- ché è solo in questo modo che l’umanità potrà trovare il suo scopo, nella lotta quotidiana dell’esistenza.
Lo strumento con il quale si potrà attivare la consapevolezza sarà il corretto uso del pensiero, che l’essere umano condivide con le schiere angeliche nella sua forma piú pura, rendendo il tempo, che è un parametro relativo, un susseguirsi di eventi legati da una intenzionalità creatrice. L’essere umano è co- creatore della propria vita, unitamente alle Forze divine, e deve divenire cosciente di questa sua peculiarità, altrimenti la sua creazione sarà dettata dalle passioni ed avrà una valenza distruttiva.
La rappresentazione temporale dell’azione umana avverrà in un tempo quantico, non piú lineare, ma la sua visibilità sarà resa manifesta secondo la legge di causa ed effetto, dove ogni pensiero ed azione trova immediatamente corrispondenza. Bisogna prestare attenzione ai propri pensieri per non incorrere in spiacevoli inconvenienti, che possono portare ad incidenti, malattia o morte, non cercati intenzionalmente ma dettati dalla scarsa consapevolezza delle leggi spirituali del proprio potere creativo.
Ricordiamoci che il messaggio della Resurrezione del Cristo, riportato nei Vangeli, non riguarda la sola figura di Gesú, ma è un invito ad una resurrezione universale di ogni essere umano, che deve rendersi artefice del miracolo che vive in lui, e cioè la scoperta della sua divinità. «Voi siete Dei» diceva Gesú, ma l’umanità non ha voluto accettare il suo messaggio, relegandosi in un pietismo fatto di sofferenza ed autocommiserazione, invece di proclamare la propria appartenenza ai mondi dello Spirito.
L’ignoranza ha protetto l’uomo da questa sua responsabilità, ma lo ha reso succubo della paura e dell’infelicità. L’uomo non ha compreso che è egli stesso artefice delle proprie azioni ed ha delegato al destino o ad altri uomini la responsabilità di se stesso. Cosí facendo, ha accettato una condizione di schiavitú, in alternativa ad una filosofia di libertà. San Paolo diceva: «Se Cristo non è risorto, vana è la nostra fede». Parafrasando potremmo dire «Se l’uomo non diventa consapevole della propria resurrezione, la sua vita risulta priva di senso».
Nel vangelo di Giovanni viene annunciato il piú alto messaggio della cristianità e la sua missione. «In principio era il Verbo e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. ...E la Luce risplendette nelle tenebre, ma le tenebre non l’hanno compresa». Il Verbo è il Logos, cioè il pensiero, da cui deriva la parola di cui l’uomo si serve, essendo stato creato dal Logos ed essendo egli stesso un’emanazione del Logos. Pronun- ciando parole come atto pensante, l’uomo emette forme pensiero, e come tale egli crea nel bene o nel male. Scopo della sua creazione è quello di illuminare le tenebre dell’ignoranza, portandole alla luce della consapevolezza, e pertanto rendendone i contenuti manifesti e al servizio della creazione consape- vole. Questo è il compito dell’umanità: rendere l’oscuro luminoso, disponibile per l’utilizzo di tutto ciò che è vero, bello, buono.
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Cosí sarà resa manifesta la vera scienza, al servizio dell’uomo, la vera arte, come espressione della armonia universale, e la vera carità, come espressione della bontà che rappresenta la vera essenza del- l’uomo e della natura. Tutto risponde alla legge dell’attrazione, una scoperta recente dovuta ai notevoli progressi ottenuti nel campo della fisica quantistica. Tutto ciò che si semina ritorna a chi lo ha seminato. I grandi Maestri di tutti i tempi lo hanno sempre saputo ed hanno custodito con sé questo importante segreto, che oggi, nell’epoca dell’anima cosciente, è stato rivelato. L’osservatore crea la propria realtà, sostiene il piú importante principio quantistico, che corrisponde alla tesi secondo la quale ognuno è responsabile delle proprie azioni e dei propri pensieri. Ecco dunque la necessità della consapevolezza, perché un mondo risorto sarà incompatibile con la non conoscenza del principio della legge di attrazione.
Questo vale per il singolo e vale per la nuova umanità che nei tempi futuri dovrà nascere. Nel non- tempo, secondo la visione di Dio Padre, il processo di cambiamento è già avvenuto, e tutte le nostre vite sono espresse in ogni singola missione incarnativa come un insieme di accadimenti che sono la diretta emanazione della volontà del Padre, poiché in Lui non ci sono errori o imperfezioni e nemmeno la rappre- sentazione di forme egoiche, ma solo la naturale manifestazione del Suo piano. Non c’è nulla da temere, perché, al di là del piano illusorio della vita terrena, tutto è già realizzato e vive in Lui e le nostre singole individualità, nella Sua essenza, non si sono mai separate dalla Sua sorgente, dalla quale derivano e nella quale sono sempre rimaste. «Dall’Uno al molteplice. Dal molteplice all’Uno» è il processo dell’evoluzione, che parte da tutto ciò che è, per apparentemente separarsi nella creazione, e per poi ritornare a tutto ciò che è. Questo è descritto negli antichi testi indiani dei Veda; questo è espresso nella locuzione tra essere ed apparire, come manifestazione dell’essere; questo è sintetizzato da Amleto nell’«Essere o non essere»: diremmo: «Questo è il problema», perché in verità il problema è tutto qui, nel dramma della consapevo- lezza dell’essere e non essere, che coesistono contemporaneamente, che poi è il dramma della scoperta dell’anima cosciente, necessaria al processo di individuazione.
Il cambiamento in atto creerà un nuovo paradigma di vita, secondo modalità diverse rispetto all’attuale organizzazione del mondo. Ciò comporterà una revisione di tutti i modelli rappresentativi della vita, ristruttu- rando l’organizzazione psichica ed energetica dell’individuo. Assisteremo a una riforma totale degli assunti scientifici, a un ridimensionamento delle religioni, a una revisione totale dei concetti economici e ad una ristrutturazione parziale delle attuali configurazioni geologiche e climatiche. Assisteremo a forme nuove di manifestazioni elettromagnetiche e a nuove configurazioni sociali e politiche (ad esempio l’applicazione della Tripartizione sociale prefigurata da Rudolf Steiner), che permetteranno all’umanità la libera espres- sione di un nuovo stato di coscienza.
Il compito sembra arduo e, allo stato attuale, impossibile, se non fosse per la presenza molto vicina di Entità spirituali che collaborano con gli esseri umani, se-
condo i dettami degli impulsi dell’Arcangelo Michele, che
utilizza le forze dell’Ostacolo per una trasformazione alche-
mica delle energie inferiori in quelle della resurrezione. Le forze cristiche sono presenti sia nei Cieli che sulla Terra per realizzare il piano divino, e certamente non abdicheranno al loro compito nel processo di cambiamento.
Assisteremo probabilmente alla denuncia sempre piú numerosa di situazioni malvagie che hanno caratterizzato le epoche precedenti. Paradigmi rigidi come le religioni sa- ranno poco compatibili con un mondo dove libertà e con- divisione dovranno essere i riferimenti su cui costruire le basi di una nuova civiltà. Il processo di ascensione del pia- neta, unitamente a quello del sistema solare e galattico, ve- drà la comparsa di esseri ai quali siamo legati da sempre ma resi invisibili alla nostra osservazione, se non in rari casi, perché percepibili in dimensioni superiori. Angeli e fratelli extra-terrestri, riceveranno la definitiva accettazione, cosí come accadeva in tempi molto remoti. Potremo però, a differenza delle epoche definite pre-storiche, mantenere lo stato di coscienza della materialità, unito a visioni di dimen- sioni superiori.
«San Michele Arcangelo» secolo XVII Museo Nazionale di Città del Messico
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Questa è la sfida degli anni a venire, cui i bambini della nuova èra stanno apportando il loro contributo, incarnandosi in questo tempo con le forze necessarie a superare i rigidi schemi di una cultura ancora troppo chiusa in modelli obsoleti. I nuovi bambini sono i nostri maestri, e sono gli abitanti di questa Terra che richiede una nuova generazione.
Nel frattempo, nuove forme di scienza e conoscenza, nuove tecnologie e nuove proposte di vita si affacciano agli occhi di chi è sensibilizzato ad accoglierli. Ci vorrà tempo perché la massa di umani si accorga della trasformazione in atto, attualmente percepita dai piú come un generalizzato senso di disa- gio ed una destrutturazione dei riferimenti ritenuti fino ad ora insopprimibili. La nuova storia intanto sta facendo il suo corso. L’umanità, nell’atto di una presa di coscienza, farà la sua parte. Ma il processo di cambiamento è già iniziato e non è previsto un passaggio a ritroso.
Volendo coniare un termine nuovo ma sicuramente efficace, possiamo dire che tutti ci troviamo su questa Terra per portare avanti un progetto concepito sin dagli albori dell’universo, ma che ha iniziato la sua attuazione piú di dieci milioni di anni fa, intesi come tempo terrestre, che possiamo chiamare “Progetto Uomo”, cioè la costituzione di una nuova specie nell’universo, che è appunto l’uomo.
L’essere umano-divino creato dalle Gerarchie ha accettato la missione di colonizzare la Terra con coraggio e abnegazione, inserendosi nella legge di causa ed effetto, ovvero nella legge del karma, e acquisendo nella propria individualità le imperfezioni della materialità. Perduta la primitiva conoscenza e la sapienza, si è immerso in un mondo oscuro dettato dal libero arbitrio, dove le regole dell’attuazione del piano divino si mescolavano con la sperimentazione delle passioni umane.
Tutto questo per apportare nuova informazione al piano divino, che avrebbe richiesto il sacro ufficio di Spiriti puri al servizio della materia. Alla lunga l’universo ne trarrà beneficio, ma nel passaggio inter- medio dell’evoluzione, ciò ha prodotto la cognizione di quei meccanismi separativi che sono la malattia, il dolore e la morte.
La Terra nel suo insieme è oggi abitata da umani di correnti ascendenti e discendenti: umani recanti con sé informazioni di dimensioni superiori, Maestri già ascesi a livello della conoscenza dell’assoluto, insieme a uomini che soggiacciono a istintività e incarnati in forme regredienti. Affiancati ad essi, animali, vegetali e forme minerali in continua evoluzione e trasformazione.
Al di là del velo della presenza fisica, miriadi di esseri collaborano al processo di cambiamento, siano essi di natura luminosa che oscura. Cosí pure uno stuolo di Ostacolatori (legione), privi della pur minima compassione, ispira le forme esasperate di involuzio- ne, che si manifestano nella detenzione incondizionata del potere ad ogni costo, nelle aberrazioni sessuali, nell’accaparramento e uso smodato di grosse somme di denaro, finalizzate alla creazione di guerre e al
Gustave Doré
controllo totale del pianeta.
La battaglia è in atto nei cieli e sulla Terra. A noi
prenderne coscienza e scegliere a quale parte delle schiere in campo aderire. Le forze del Cristo cosmico sanno aspettare, ma la scelta resta individuale, e perduta questa opportunità potrebbero trascorrere eoni di tempo per ritrovare un’occasione analoga.
Noi tutti proveniamo da lontani mondi, e ab- biamo attraversato lunghi periodi di tempo e nume- rose incarnazioni per giungere a vivere in questo momento, in cuiçle schiere dell’Arcangelo Michele sono impegnate in una strenua battaglia con quelle dell’oscurità. Questo fa parte del piano divino dell’e- voluzione, per il superamento della dualità, che nei mondi inferiori si manifesta come lotta tra spiriti superiori e spiriti ostacolatori. Il risultato sarà quello di un aumento della consapevolezza del genere umano ed una acquisizione di nuove informazioni spirituali da parte degli esseri cosmici.
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Dalla Lemuria ad Atlantide fino ai periodi successivi al diluvio universale, l’umanità ha sempre cercato una nuova identità che ne giustificasse il cammino. Antiche scuole ini- ziatiche rievocavano gli spiriti della natura o le divinità pagane, ma l’essenza del percorso della Terra è riconducibile solamente al Cristo cosmicoè, Signore di questo universo, che è stato in passato riconosciuto da Indiani, Persiani, Egizi e altri popoli come Divinità Solare, incarnata nella storia nella figura di Gesú di Nazareth. Tutte le scuole e le reli- gioni convergono verso la consapevolezza della Divinità Solare, ma il loro compito è ben lungi dall’essere completato.
Il buddismo, filosofia preparatoria all’avvento del Cristo, riconosce nella compassione lo strumento per concepire la fratellanza umana come una, e quale obiettivo da raggiungere consapevolmente, ma l’approccio mistico che esso propone orienta il cammino verso un percorso individuale di ogni aderente. Lo stesso vale per l’induismo, quale prima scuola di grande spiritualità, mentre nel mondo ebraico si mantiene ancora la separazio- ne tra gli uomini per preservare le antiche modalità della saggezza. Nell’islamismo il processo evolutivo è ri- condotto ad una forma generosa di socialità, fin troppo ricca di aspetti confessionali, presenti egualmente in tutte le religioni cristiane, che, nella loro rigida struttura, ostacolano la comprensione del significato del Cristo cosmico. Le religioni si pongono in sostanza come elementi limitanti alla propria libertà spirituale e alla con- sapevolezza della propria divinità interiore. È giunto il momento di superare queste sovrastrutture per riconse- gnare all’uomo la responsabilità della sua propria evoluzione, attraverso un’adeguata preparazione interiore.
L’orientamento verso cui ispirarsi è quello di ritrovare i valori umani, andati perduti in questo periodo di degrado, dove denaro, sesso e potere sembrano gli unici punti di riferimento di una società apparentemente orientata verso l’autodistruzione.
Tre sono i disvalori che rappresentano i princípi contrari alla morale – intesa come libera espressione della convivenza umana – princípi che sono una esasperazione delle forze eteriche inferiori, di natura animale.
Il primo è quello della sopravvivenza, che nell’essere umano si manifesta nella gestione del denaro, il quale, divenuto unico idolo, porta l’umanità alla supervalutazione del concetto di profitto e di conseguenza alla sottomissione dell’uomo totale al piú basso stato di necessità, a cui non si può sfuggire. Ne consegue la condizione di schiavitú del genere umano verso uno sparuto gruppo di individui che manipola gli altri esseri per scopi egoistici di controllo. Tali esseri malvagi dominanti si nutrono delle energie eteriche dei subalterni, causando paura, dolore, e in alcuni casi persino malattia e morte.
Secondo elemento di schiavitú è l’uso smodato della sessualità, legata alla riproduzione, che, da una appa- rente libertà degli istinti, diviene forza autodistruttiva contraria all’amore.
Ultimo elemento animale è il potere, non piú concepito come gestione di una relazione ma come sopraffa- zione dell’uomo sull’uomo. Il potente si avvale della complicità di suoi simili, che impongono modelli sociali ai quali è impossibile sfuggire, se non nella ricerca spirituale individuale, ma non attraverso un’azione collettiva di consapevolezza.
Il processo del risveglio, che pure è in atto, richiede l’adesione individuale al progetto del Cristo cosmico, attraverso il personale sviluppo dell’interiorità tramite una disciplina formativa come quella della concentrazione e della meditazione, metodo indispensabile per sciogliere il dominio che le forze istintuali inferiori propongono.
L’adesione alla Verità, intesa come essenza della natura divina di ogni uomo, all’Amore, come unica ma- nifestazione della stessa essenza, alla Pace, come condizione di non conflittualità, alla Rettitudine, quale via di mezzo degli opposti, alla Non Violenza, come condivisione della fratellanza tra tutti gli esseri, comporta l’affermazione della dignità nel mondo ed il superamento delle energie distruttive.
Questa è la sfida del nostro tempo. A noi il compito di accettarla e divenire fautori del grande processo di resurrezione in atto. Ciò gioverà alla nostra evoluzione ma anche a quella degli esseri angelici che ci guidano. L’umanità ne trarrà un grande beneficio e le forze di Michele troveranno cosí la loro forma di applicazione sulla Terra.
Massimo Marinelli

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