Re: Perchè è nato il concetto di Dio?

Inviato da  Santaruina il 9/1/2006 2:13:19
Ciao Mc

mi hai fatto morire nelle vesti di avvocato… hehehe..

Ho solamente fatto un ulteriore collegamento con un testo che proprio le parole di Bianca mi hanno fatto tornare in mente, tutto qui…

Per ripicca riporto alcuni passi del link sul libro “Dio delle stelle, dio delle formiche”
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L'autore […] parte in guerra contro un darwinismo "di stretta osservanza", questa religione nata nel XIX secolo i cui dogmi sono singolarmente invecchiati.
Il punto più interessante, […] è la critica della nozione del caso, […]
Questa nozione di caso -al centro anche della teoria neodarwiniana- sarebbe la causa della disperazione delle società contemporanee.
Essa determinerebbe l'idea ormai profondamente consolidata nelle mentalità che la vita è totalmente priva di senso in quanto sorta dal caso attraverso il gioco cieco delle mutazioni.
Ora per Chauvin questo non è il solo punto, tale idea di caso che si rifà al pensiero greco si fonda su una scienza del tutto rudimentale e contestabile. […]

Proprio studiando certe relazioni assai strette e di estrema complessità, tra animali e vegetali, ci si rende conto che risulta impossibile ritenere il caso l'artefice di simili realtà.
Una selezione ambientale cieca che agisca su variazioni puramente stocastiche, cioè casuali, sia pure per un lungo periodo di tempo (altro mito darwinista), non può dare luogo agli stupefacenti fenomeni di mimetismo che in natura spesso avvengono senza alcun vantaggio per chi li possiede.[…]

Da parte nostra ricordiamo che i darwinisti, ad esempio, non riescono a comprendere nei loro schemi il successo in natura degli organismi asessuati, semplici nella loro visione, accanto a quelli sessuati, estremamente più complessi, tanto che un noto biologo, J.Maynard Smith, ha definito la loro esistenza "uno scandalo evolutivo" (Nature, 324, 1986).[…]

Facendo riferimento a una immagine olista, secondo cui il mondo vivente è "un unico organismo", situato tra i poli del macrocosmo (le stelle) e del microcosmo (le formiche), ambedue regolati dall'Artefice, l'etologo francese afferma che il modo in cui la nostra mente "agisce sul corpo è probabilmente, in sintesi, un esempio di come la volontà evolutiva opera sulla materia animata" […]
Proprio per suffragare questa ipotesi, l'autore riporta i dati di alcuni interessanti, e indiscussi, esperimenti di parapsicologia condotti da Carrol Nash, tesi a verificare se sia possibile influenzare le mutazioni geniche mediante la volontà umana.[…]

Rifiutando di vedere l'evoluzione come un processo lineare che culmina casualmente nell'uomo, Chauvin studia con estrema cura tutte le forme di psichismo, tra cui, importantissima, la "coscienza di sè", presenti anche in gruppi zoologici lontani dall'uomo, come gli uccelli, ricchi di stupefacenti esempi di capacità "riflessiva" (osservazioni in parte analoghe sulla "identità" di primati e uccelli sono state fatte di recente da Danilo Mainardi).

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Blessed be

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