Re: Perchè è nato il concetto di Dio?

Inviato da  matelda il 10/1/2006 11:23:26
ciao ziomao,

ho trovato il tuo post molto interessante, soprattutto quando parli di alcuni psicologi che desidererebbero solo vedere "l'essere umano sotto teca" e quando scrivi che "è impossibile formalizzare matematicamente il linguaggio come relazioni matematiche o inferenziali". sono totalmente d'accordo con te.
Tuttavia non mi trovo d'accordo sulla definizione che dai di metafora, o meglio , quando dici che "ogni parola è metafora".

Sempre secondo gli sutdi linguistici, ogni parola è dotata di un significante -il modo in cui è scritta, ad esempio "sedia" con le lettere s-e-d-i-a- e un significato -ciò che la parola intende dire, ovvero, come scrivi tu "Sedia, oggetto utile per appoggiarsi si solito con 4 gambe e uno schienale."
ovviamente, il significante non ha, per la maggior parte dei casi, eccetto forse le parole onomatopeiche, alcun rapporto col significato. E' arbitraria l'associazione tra due, frutto di una convenzione, come dice Saussurre.
Infatti tu scrivi: "Non esiste una parola puramente descrittiva, il linguaggio e' fatto di continui rimandi so puo' dire che il significato delle cose giace nelle relazioni tra questi rimandi".
Ma tuttavia questo rapporto arbitrario non è una metafora: metafora è letteralmente "passare oltre", ovvero il sostituire una parola con un'altra il cui significato è in rapporto di somiglianza con la parola sostituita".
Ovvero al significato e al significante di sedia, si aggiunge un ulteriore significato, si passa oltre a quello che la sedia nella sua "semiosi infinita" intende aggiungendole un'altra parola che a sua volta porta con se la propria "semiosi infinita".

ed è proprio quella la potenza del linguaggio metaforico, che nel capo religioso diventa anagogico, la traspozione da un piano letterale ad uno più simbolico, o divino.

E infatti le metafore pullulano nelle religioni, come ben si vede.
Forse, il linguaggio metaforico era usato per comunicare con gli dei, perchè permetteva, e permette, di dare potenza agli oggetti, di rendere simbolico un oggetto concreto, senza perdere nulla della sua oggettività ma aggiungendogli un ulteriore significato. ad esempio il fuoco: il fuoco brucia, perciò ci cuocio sopra la carne, però può anche essere pericoloso e temibile in quando non sempre riesco a domarlo, è misterioso, inoltre le sue fiamme vanno verso l'alto, quindi verso dio...questo è il linguaggio metaforico che forse, purtroppo, noi abbiamo perso...

Con simpatia
m

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