surja ha scritto:
Rimane un mio pensiero che le indicazioni esteriori servono per riportarci verso noi stessi.

Una volta che leggo Buddha, Gesù o di qualche altro profeta che istruisce sul raggiungimento del proprio Sé, ho a disposizione delle tracce... ma devo saperle usare su me stesso. Questo chiedevo.

I metodi orientali ne sfoggiano un numero considerervole ed é con rammaico che non li trovo anche in occidente ... comunque, ci sono.

Assistendo alle messe della domenica, non si sentono "dritte" pratiche sul come avviarsi sul sentiero spirituale .. solo teoria che la maggior parte dei fedeli, interpreta a sua comodità. Per svelare ciò che si cela dietro questa teoria, a discapito delle errate interpretazioni personali, bisognerebbe provare a mettere in pratica le interpretazioni stesse.

La preghiera avvicina a Dio, o al proprio sé, in quanto relazione intima con se stessi.

Trovo che ne Il Padre nostro ci siano troppi imperativi, ma se recitato col cuore, rimanga comunque valido, anche se la nostra parola, ciò che noi emettiamo verbalmente, porti i suoi effetti sullo spirito o sull'anima... sia positivi che negativi.

Ora mi sorge un'altra domanda: la differenza tra spirito e anima... ma forse non mi compete...

buona giornata