Re: La seconda venuta di Gesù Cristo

Inviato da  Alimento il 22/7/2011 12:52:48
Citazione:

Calvero ha scritto:
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Si dovrebbe tendere in queste dispute, veramente, ad alzare il livello qualitativo delle domande. Dato che risposte non ve ne sono, non ve ne saranno.

Non mi piace, esternazione personale questa, l'idea di fare "tutti versus Alimento", non ci siamo, sarebbe valido invece condannare quell'atteggiamento circolare da cui non si esce più quando si fa "bacheca".

In altre, e anche "infinite" diatribe, per altri temi terreni, si ha comunque la possibilità di elaborare deduzioni di una certa concretezza. Qui no. Questo per dire cosa? che forse qualcosa di utile possiamo sudarcelo, per quel che vale in un Forum ... ma cosa sudarci allora? perché, non so se ci rendiamo conto, parliamo di DIO. Farlo seriamente significa non poterlo fare.

Io da queste premesse, cerco, quando ci riesco, di dare le risposte solo quando parlo di come DIO è inteso nell'umana percezione. Negli effetti scatenati nell'accettarlo, come nel ripudiarlo, o (per chiudere il cerchio) per rimanerne indifferenti. Questo, e qui/così sì, posso dare le mie risposte, le mie conclusioni, le mie accuse e - soprattutto - possono farlo tutti gli altri. Ognuno le sue... e ...

.... qui, solo da questa situazione, con la coscienza di questa posizione, nell'amletica percezione dell'esistenza, si dovrebbe prendere coscienza del dibattito. In questo punto. Da questo Bivio. Poiché quando invece si parla di DIO intendendolo nella sua - se pur ipotetica - analisi, nel suo "immaginarlo"; insomma dedurlo; studiarlo; per poterne accertarne l'ipotetica "sostanza", volontà, essenza, energia, potenza; insomma per valutarlo in un rapporto di forza, di giustizia, di amore; nel relazionarlo agli eventi, agli accadimenti umani e alle volontà sue di manifestarsi per-come e perché ...

... beh .. allora siamo dei minkioni. E' una contraddizione e quanto di più inutile sostenerne il giudizio e la plausibilità e "il come" della sua esistenza; ancor più se fossimo fermamente convinti non esista lo saremmo (minkioni), e saremmo degli arroganti e degli stolti se lo analizzassimo, lo raccontassimo, lo predicassimo, invece, addirittura, credendoci.

Non è che DIO può essere o DEVE essere soltanto una questione personale/intima perché non possiamo dimostrare agli altri le nostre certezze, ma proprio in verità del fatto che è solo nell'intimità che certe "energie/volontà/fedi/certezze" hanno ragione di manifestarsi.

Per usare una metafora, è come se si cercasse di illuminare l'ombra per vederla meglio. La forma di questa "entità" (molto, ma molto, tra virgolette) è distinguibile e ha il suo perché solo nel sentimento interno al nostro desiderarla; di proiettarla in noi medesimi. Appena si pretende di portarla alla Luce, con l'intenzione di mostrarla e/o comprovarla, la facciamo evaporare in un PUFF! oops .. e adesso che faccio!? .. e dietro questo immediato "PUFF!" rimane solo l'immagine dell'arrogante che voleva mostrarla...

.. rimangono le sue parole, le sue convinzioni, le sue aspirazioni, le sue paure, le sue esigenze e, soprattutto, la sua presunzione..

.. e non si può dibattere con le presunzioni. Nel momento che si discute della "forma" di Dio (in ogni sua accezione/sfumatura/significato/significante) lo si elimina dall'equazione della sua possibilità a manifestarsi.

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Bisogna, credo, tornando alle opinioni personali, parlare di risposte e deduzioni solo nel momento in cui ci si affaccia a giudicare l'uomo in rapporto al Dio che crede o ha creduto, o a cui non crede. Déi ed epoche diverse, lontane, vicine, comprese nel prezzo. Sarebbe già un enorme passo. Fondamentalmente (tranne pochissimi eccelsi pensatori) è qualità rara già misurare realmente l'uomo preso in queste forze; la distanza che può raggiungere scrutando gli orizzonti; liberarlo dagli imperativi; saggiare la sua fisiologia/psiche in rapporto agli animi che lo pervadono; misurarne la grandezza del sentire, del suo chiedere aiuto.


Tu parli di un Dio che potrebbe non esserci, mentre io ti dico che Dio c'è ed è sopra di tutti, solo che noi esseri umani alla situazione che ci troviamo non comprendiamo, primo perché diamo troppo retta alla massa, poi usiamo troppo la nostra mente, e quello che voglio dirti io; la mente serve ma se dopo la mente non si da come accesso al cuore nulla si avrà di certo, con questo voglio farti capire che il nostro cuore ha la sostanza di Dio e senza di questo siamo completamente fuori dalla realtà.
In conclusione usare la mente per capire e voler ragionare o voler creare, ma prima di mettere in atto la tua opera dai accesso al cuore perché se non si da spazio al cuore rimarremo tagliati fuori dalla vita e andremo sempre a vagare oltre senza mai portare a casa un giusto risultato.

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