Re: Considerazioni intorno a Dio e la Bibbia

Inviato da  sever il 10/8/2011 10:23:16
Prendendo alla lettera il titolo del topic vorrei sottoporre alla considerazione degli interessati, specialmente credenti, questa riflessione tratta dal libro da me menzionato all’inizio dei miei interventi (Gli Eretici- Editrice Fermenti-Roma). Anche coloro che non credono in Dio, e più che mai nella Bibbia come Libro Sacro, possono dire la loro.

Anzi, proprio perché si ritengono liberi da condizionamenti possono dare un parere spassionato su quanto l’autore del libro espone. In base ad alcuni passi della Bibbia e non solo, l’autore deduce quanto appresso leggerete. Attenendosi strettamente a quanto si legge in questi passi, è condivisibile la sua deduzione?

Grazie e buone vacanze!


II
L’indomani Emilio si alzò di buon’ora, più ottimista del giorno precedente. Si rese conto che non aveva una strategia, un filo logico da seguire. Decise che fosse meglio affidarsi al caso e trattare il primo argomento che si fosse presentato. Aspettò con ansia l’amico Rodolfo e quando questi suonò scese in strada.
“Ciao, buona giornata, Rodolfo”.
“Buona giornata anche a te. Dormito bene?”.
“Così così. E tu?”.
“Un sonno un po’ agitato, quasi popolato da incubi”.
“Come sei esagerato! Vieni, andiamo prima al bar a prendere un buon cappuccino” disse Emilio, posando una mano sulla spalla dell’amico. “La tua paura è la dimostrazione più lampante della tua soggezione mentale nei riguardi dei dogmi e dei ministri della Chiesa. Costoro si sono arrogati il diritto di pensare e decidere per tutti ciò in cui si deve credere, di stabilire qual è la verità. Non è questa una dittatura? Perché voler imporre delle verità? Solo un esame libero e accurato può condurci ad una interpretazione che soddisfi ognuno, secondo la propria sensibilità e libertà intellettuale. La parola dogma va eliminata, per il rispetto dovuto ad ogni credente”.
Rodolfo guardava l’amico con fare preoccupato. Fermi sul marciapiede, davanti al bar, si scrutavano a vicenda.
“Stai cercando di dirmi che la gerarchia cattolica, dal papa all’ultimo prete, credono e insegnano cose errate?” urlò quasi Rodolfo.
“Sto cercando di dirti, anzi tenterò di dimostrartelo, che i teologi, anche in buona fede, prendendo alla lettera quanto si legge, errano, a mio avviso, nell’interpretazione di passi fondamentali. Le verità cui giungono sono, purtroppo, minate da errori di base, che falsano il reale significato di quanto v’è scritto nel Libro Sacro. La Verità, purtroppo, è velata, offuscata da queste false interpretazioni” rispose, pacato, Emilio.
“Sicuramente quanto dici non rassicura affatto nessuno, a maggior ragione uno come me. E poi, come fai ad essere così sicuro che quanto affermano i teologi è sbagliato? Da dove ti viene questa certezza? E se fossero sbagliate le tue convinzioni? Tutto è possibile!” esclamò Rodolfo, mentre entravano nel locale.
“Certo che tutto è possibile! Non bisogna dare nulla per scontato. Ti chiedo soltanto di esaminare insieme la Parola di Dio, poi deciderai in piena libertà” rispose conciliante Emilio.
Consumate le ordinazioni si diressero verso l’abitazione di Emilio. Per un buon tratto rimasero in silenzio, poi Emilio chiese all’amico se aveva con sé la sua Bibbia.
“Non sono riuscito a trovarla. E’ importante? Non basta la tua?”.
“Ogni edizione è diversa da un’altra, perché varia la traduzione, fatta da studiosi diversi. Per esempio, ho un’edizione delle Paoline in cui vengono usati dei termini che non ci sono in altre edizioni. Quindi variano le versioni e questo…”.
“E questo cosa comporta?” interruppe Rodolfo.
“Comporta una certa confusione, la quale genera dei dubbi. Il dubbio può avere un valore positivo se stimola la ricerca, ma molti preferiscono buttare tutto alle ortiche. Se vuoi cominciamo proprio da lì” rispose Emilio, mentre apriva il portone del condominio dove abitava.
“Accomodati in soggiorno. Vado a prendere le Bibbie che posseggo e ti faccio notare subito la differenza. Tu, comunque, cerca la tua. E’ probabile che sia una versione diversa dalle mie. Anche i commenti degli studiosi sono importanti”.
Dopo qualche minuto Emilio ritornò con quattro volumi e subito cercò i termini incriminati.
“Ecco, questa è una edizione delle Paoline del 1966. Leggi tu stesso questo passo” disse Emilio, porgendo il libro a Rodolfo e questi lesse: “Iddio creò l’uomo a sua immagine, a immagine di Dio lo creò; tali creò l’uomo e la donna” (Gn 1,27).
“Adesso leggi lo stesso passo nell’edizione UTET, ristampa del 1979”. Emilio porse a Rodolfo un grosso volume in copertina rossa. Questi lesse: “E Dio creò l’uomo quale sua immagine; quale immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò”. Rodolfo guardava perplesso Emilio.
“Ora leggi la versione usata dai Valdesi riveduta dal dr. Giovanni Luzzi”. Rodolfo lesse: “E Dio creò l’uomo a sua immagine; lo creò a immagine di Dio; li creò maschio e femmina”.
“Non hai notato niente?” chiese Emilio.
“Non mi sembra ci sia alcuna differenza” disse quasi seccato Rodolfo.
“Ah, sì? Va bene. Leggi questa versione interconfessionale in lingua corrente, approvata anche dalla C.E.I.. Questa ristampa è del 1989”. E Rodolfo lesse: ‘Dio creò l’uomo simile a sé, lo creò a immagine di Dio, maschio e femmina li creò’ e aggiunse: “Io non scorgo alcuna differenza”.
“La prima Bibbia che ho comprato è questa delle Paoline. Leggendo il passo in questione lo si accetta così com’è, perché la realtà attuale ci parla nello stesso modo. Infatti, ci sono uomini e ci sono donne. Quando, però, ho letto il medesimo passo sulla versione in lingua corrente, allora ho subito compreso quale era la realtà all’inizio”.
“Perché, era forse diversa? L’uomo e la donna, Adamo e Eva, non erano presenti fin dall’origine?” disse Rodolfo con fare canzonatorio.
“Se leggi prestando attenzione ai termini usati, ti rendi conto che in realtà così non era, come credo. Solo nella versione delle Paoline, si parla di ‘uomo’ e ‘donna’. Nelle altre si parla di ‘maschio’ e ‘femmina’ e la cosa deve far riflettere. Proprio la diversità dei termini fece scoccare in me la scintilla della comprensione della verità”.
“E qual è la differenza? In sostanza è la stessa cosa”.
“Non lo credo affatto. Dicendo uomo e donna s'intende due esseri distinti, individuali; se diciamo maschio e femmina si parla semplicemente di due sessi diversi”.
“Vedi? Alla fine sei d’accordo con me”.
“Sembra, ma così non è. Un uomo e una donna sono di sesso diverso, individui distinti, mentre l’uomo primigenio, invece, ed è ciò che si evince dal passo citato, era maschio e femmina insieme”.
“Cosa!?” strillò Rodolfo. “Stai dicendo che Dio creò un essere bisessuato, androgino, ermafrodita?”.
“Certo! Siccome la credenza nell’ermafrodita è un mito pagano, quindi da respingere, ecco che…”.
“Anche Platone, se non erro, parla dell’androgino diventato superbo e arrogante, che fu punito perdendo la sua bisessualità, e alla perenne ricerca della sua controparte” interruppe Rodolfo.
“Quindi, come vedi, l’ermafroditismo non è un concetto nuovo, ma antico”.
“Certo, ma questo è un mito, una favola. Gli antichi erano abili in questo genere di cose”.
“E chi ci può garantire che fosse tutto frutto di fantasia? E’ possibile che i miti traggano origine da fatti reali, compreso il mito dell’androgino. Non mi sembra affatto che Platone, filosofo di estrema serietà, ne parli come di una favola, ma come qualcosa che un tempo fu realtà”.
“Come il mito di Atlantide, il famoso continente perduto” disse sarcastico Rodolfo.
“Scherza, scherza. Intanto, famosi studiosi ed esploratori, convinti che non sia una favola, sono alla ricerca delle prove della sua, un tempo, reale esistenza. Anche la guerra di Troia sembrava una bella favola. Comunque, l’ermafrodita, a causa del suo orgoglio, secondo Platone, fu punito e perse la sua completezza, direi quasi la sua perfezione, come racconta Platone e ricordavi tu stesso”.
“Tu vedi, dunque, nel mito dell’ermafrodita una conferma alla tua supposizione?”.
“Platone non era un tizio qualsiasi e non parlava certo a vanvera. E poi ci sono altre prove che dimostrano la validità di quanto affermo. ‘Il Signore Iddio prese dunque l’uomo e lo pose nel giardino di Eden… Poi il Signore Iddio disse. Non è bene che l’uomo sia solo…’. Ciò è quanto si legge”. (Gn 2,15-18)
“Accidenti!” esclamò Rodolfo. “Ma la donna non era stata già creata? Come mai non mise anche lei nel giardino assieme all’uomo?”.
“Caro mio, come vedi cominci a porti delle domande anche tu. Le spiegazioni che danno i teologi sono insoddisfacenti. L’unica che mi soddisfa e mi convince è che Dio creò l’uomo, anzi gli uomini, perché quel passo dice ‘li creò’, bisessuato e solo in seguito ci fu la separazione in due esseri distinti, unisessuati, come dice lo stesso racconto di Platone. A mio avviso questa separazione è figurata con la creazione di Eva dalla costola di Adamo”.
“Ti prometto che rifletterò bene su questi passi. Accennavi ad altro che convaliderebbe questa tua tesi?”.
“Nel vangelo di Matteo, quando i Farisei chiedono a Gesù se è lecito ad un uomo ripudiare la propria moglie, egli risponde con una strana premessa. Leggiamo insieme: ‘Ed egli rispose loro: Non avete letto come il Creatore da principio li fece maschio e femmina? e disse: Per questo l’uomo lascerà il padre e la madre e si unirà con la moglie e i due saranno una sola carne…’ (19,4). Cosa ti suggerisce questo passo?”. “Mi sembra di capire che Gesù voglia dire che l’uomo, unendosi alla moglie, voglia raggiungere la completezza perduta, proprio come l’ermafrodita di Platone. Infatti, Gesù stesso dice che marito e moglie diventano una cosa sola, come un unico essere” disse Rodolfo.
“E’ esattamente ciò che penso anch’io. Infatti, la versione in lingua corrente dice proprio ciò che hai detto: ‘Così essi non sono più due, ma un unico essere’ esattamente come l’uomo originario. Quindi, proprio la parola di Gesù mi conforta in ciò che credo”.
“Dopo quanto letto, e tenuto conto di quanto dice il Signore, non mi sembra tanto assurdo quanto asserisci. Però, ti sei reso conto delle conseguenze, delle implicazioni che questa, diciamo verità, comporta?” chiese Rodolfo, pensieroso.
“Quali che siano, dobbiamo temere di ragionare, indagare? Se sono scritte vuol dire che era nella volontà di Dio farcele conoscere. Le verità non sono espresse chiaramente perché Dio vuole che usiamo l’intelletto, ma anche perché, soprattutto, sono espresse in un linguaggio spirituale non semplice da decifrare. Se poi vogliamo prendere in considerazione anche il libro sacro dei Maomettani, lì è più facile capire che si parla proprio dell’ermafroditismo di Adamo. Aspetta un attimo, vado a prendere il Corano”. Quasi subito di ritorno, Emilio lesse il primo verso della sura 4: ‘O uomini! Temete Dio, il Quale creò Adamo maschio e femmina e da lui trasse Eva…’. Ti leggo solo questo, ma ti puoi rendere conto che solo dopo viene tratta da Adamo la sua compagna. Anche altre sure (7,189 e 39,6) ribadiscono questa successione di eventi che fanno capire che Adamo, l’uomo originario, era ermafrodita. Non sei d’accordo?”.

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