Re: Considerazioni intorno a Dio e la Bibbia

Inviato da  benitoche il 25/8/2011 21:55:35
@Calvero
Citazione:

.. ci sono individui il cui desiderio è sottomettersi. Insieme a ciò si sentono formichine. Nel contempo, non lo si scordi, devono amare il prossimo senza potersi porre nelle condizioni di usare i sentimenti in libertà poiché, comunque, è un ordine. Uno spazzolone su per il culo così da dare una pulita per terra mentre si cammina verso la verità .. non sarebbe malaccio da aggiungere

Se Dio esiste, si sta pisciando addosso dalle risate.
Se non esiste è un peccato, perché non rimane nessun altro nell'universo a cui questa cosa potrebbe far ridere.


Hai ragione da vendere,questo è un rimprovero da amico,sever ha problemi ad intendere la "responsabilità morale",il faro che dovrebbe guidare le azioni di ogni uomo veramente libero su questa terra





@sever

Si parlava del Lazzaro di Giovanni,sever,il prediletto del Cristo;lo stesso Lazzaro si ritrova in Luca nella vicenda del ricco Epulone che non è una parabola,ma un evento reale.
Due aspetti di questo Lazzaro di Luca riguardano molto da vicino il Lazzaro del vangelo di Giovanni

il primo è la sua povertà:la povertà,nei vangeli,non è mai riferita alla povertà materiale,ma sempre a quella spirituale.Il povero Lazzaro è l’essere umano della prima beatitudine: beati i poveri di spirito,beati coloro che hanno perso tutta l’antica chiaroveggenza,che hanno perso ogni capacità di visione estatica dei mondi spirituali;beati coloro che hanno perso ogni connessione con quella ricchezza spirituale che non veniva conquistata per libertà,che non era piena di coscienza umana,ma semplicemente un fluire dentro all’uomo della grazia divina,in via di rivelazione.

Beati costoro, perché questa povertà è il presupposto necessario, la cruna dell’ago dell’evoluzione per raggiungere la libertà,la responsabilità morale;beati costoro perché in essi la grazia trova il suo necessario compimento e completamento nella libertà.

Lazzaro è l’esemplare tipico di questa povertà,presupposto per ogni cammino di ricerca individuale,e in lui la gratitudine è raddoppiata di fronte a una grazia che è così grande,così piena,da voler far posto alla libertà.
Quindi il mistero della povertà di Lazzaro-Giovanni già si preannuncia nel vangelo di Luca;è questa un’ulteriore constatazione della grande sapienza che c’è nell’ordine stesso in cui sono raccolti i quattro vangeli.

Leggendoli uno dopo l’altro Matteo,Marco,Luca e Giovanni c’è un crescendo artistico strutturale,ben giustificato:il vangelo di Luca è sempre quello più vicino al vangelo di Giovanni,è quello dove l’immaginazione entra sempre di più nell’ispirazione,mentre quello di Giovanni parte dall’ispirazione e penetra nell’intuizione.

Nel ricco Epulone c’è ognuno di noi.Quando siamo vinti dall’ingordigia di ricevere tutto per rivelazione,quando immagazziniamo le comunicazioni di R. Steiner,come faccio Io ad esempio,semplicemente perché lui le ha offerte e stanno lì,nei libri, allora siamo ancora dei ricchi Epuloni. Diveniamo il povero Lazzaro quando ci accontentiamo magari di meno cose di R. Steiner o di chiunque altro e cominciamo a penetrarle con la fatica del nostro pensiero

Il secondo aspetto è che nel vangelo di Luca abbiamo a che fare con un Lazzaro nei confronti del quale viene espresso il desiderio che ritorni dalla morte per portare un messaggio ai vivi.
E’ bellissimo vedere come il ricco Epulone non chieda di poter tornare lui stesso ad avvisare i suoi fratelli,ma ritenga Lazzaro l’unico essere umano degno di ritornare sulla Terra,da oltre la soglia della morte, per portare agli uomini la realtà dello spirito.

Il desiderio espresso dal ricco Epulone nel vangelo di Luca si compie pienamente nell’evento reale del risveglio di Lazzaro,nel vangelo di Giovanni.

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