Re: Considerazioni intorno a Dio e la Bibbia

Inviato da  benitoche il 1/9/2011 1:55:23
Citazione:

sever ha scritto:
Non è che Benitoche può venirmi in aiuto? AIUTOOOOOOOO!


Artax 46
ATEO dal greco significa: a-senza e theòs-dio = senza Dio ; ma tale definizione non corrisponde a nessuno di coloro che qui hanno risposto e attaccato senza portare frutti a questa discussione, POICHE' CHI TALE SI RITIENE, TALE NON E', IN QUANTO EGLI NON E' INDIFFERENTE ALL'ASSENZA/PRESENZA DI DIO , MA ANZI INNALZA A SE' LA SUA FEDE DEL NON-DIO .
Non è anche questa una fede?

sever dai un'occhiata quì,la mia battaglia su certi argomenti la condussi in home(ben 4 anni dopo la mia iscrizione),troverai il pensiero di molti utenti di LC sull'argomento

Ti riporto uno dei post al quale sono sempre rimasto affezionato e che "qualcuno" ricorderà sicuramente :

L’IMPOSSIBILITA’ DELL’ ESSERE ATEISTI

Il cosmo intero,uomo compreso, appare in una "tricotomia" ossia composto da tre elementi o principi basilari: corpo,(sostanza) anima, (vita e coscienza) e spirito.(incorruttibilità)
Tale tricotomia, deriva dal concetto di Trinità divina, Padre, Figlio e Spirito Santo: Essa si manifesta riflettendosi, in tutto l'universo, irraggiandosi e mostrandosi nella sua triplice natura.

Questi tre principi o elementi si manifestano nell'umano in modo palese a tutti, in tre modi:
nell'uomo vi è un corpo provvisto di sensi che invia impulsi tratti dal mondo esterno all'organo di percezione del cervello: tramite esso ci si forma la percezione al presente di esseri o oggetti esterni, inclusa la contemplazione del proprio essere fisico.
Vi è poi una parte,detta anima, che trasmuta la percezione in sensazione e emozione: ciò che proviene dal mondo esterno diviene in virtù di essa, mondo interno, ossia esperienza interiore personale.
Oltre la percezione e l'emozione, si avverte infine un'altra manifestazione: ci si rivelano le leggi, le cognizioni fisiche, chimiche, le cause e le leggi fisiche che stanno dietro e muovono, in modo esterno a noi, quell'evento o oggetto interiorizzato e percepito.

Esempio: l'uomo vede un fiore:
1-dapprima: “vedo un fiore” ; percezione fredda e impersonale data dai sensi: corpo
2- “il fiore è bello”; esplicazione del sentimento di tenerezza: anima
3- “nel fiore vi è saggezza”; percezione delle logiche di nutrizione, di generazione e sviluppo: Spirito.

Considerando tutto ciò che è corporeo fisicamente, attraverso l'uso del sistema neuro- sensoriale,(occhi,udito,tatto,ecc.) ossia tramite il Corpo, si arriva a intendere l'idea generica dell'esistenza di Dio Padre; innanzi alle meraviglie e alla perfezione del creato, non si può spregiudicatamente credere che ciò derivi dal caso, anche se la scienza fa di tutto affinchè lo si possa credere: il materialista più accanito, anche per un solo attimo deve averlo riflettuto in sè circa tale cosa.
Penetrando nel concetto di Vita, come essenza interiore che fluisce in ogni essere che cresce e si sviluppa, si può dedurre che tale forza vitale ha in sè una sorta di innata legge morale, (taluni la chiamano erroneamente istinto) che la porta a conservarsi e a progredire nel vegetale e nell'animale, e a far provare emozioni e sentimenti nell'uomo (anima): essa si palesa come principio di un mondo interiore e personale dell'individuo, invisibile ma non meno reale. Ciò porta a percepire l'idea di Figlio o Cristo.
Qualora invece ci si rivolga all'esplorazione di sè stessi, come entità unica e irripetibile derivante da un Chè di divino, o di sovrannaturale, quale percezione interiore immutabile nel tempo, si giunge al concetto di Spirito Santo.
Fra gli uomini ci possono essere tre tipi di atei:
1- quelli che non credono a Dio Padre;
2- quelli che rifiutano Gesù Cristo;
3- coloro che non immaginano possibile ritrovare nell'uomo un elemento spirituale che di vita in vita passi in differenti corpi, onde fare esperienza sulla terra.
Si può dire quindi che se le forze, fisiche, animiche, spirituali nell'uomo non sono ottuse, quindi ben funzionanti, è impossibile essere atei: Dio,Cristo e lo Spirito si sperimentano continuamente in ogni momento, identificandoli nelle forze e nelle caratterizzazioni sovracitate.
Si può a sua volta concludere, senza voler offendere alcuno, dicendo che:

-essere atei e quindi non riconoscere il principio del Dio Padre,è una malattia dell'anima che non facendo funzionare correttamente gli organi neurosensoriali, cervello compreso, non offre la percezione chiara dell'azione divina esterna, manifesta nel creato, che altrimenti sarebbe evidente;
-negare l'esistenza del Cristo è invece una sventura presente o ereditata nell'anima, perchè il mancare del sentimento morale, del senso del Bene e della Giustizia, è una forza che se mancante nell'uomo lo conduce alla rovina;
-negare l'esistenza dello Spirito,ossia la percezione di sentirsi un'entità immortale, unica e di natura spirituale, equivale al voler ingannare sè stessi.
Gli uomini di oggi, sono in maggior parte malati, sfortunati o ingannatori di sè stessi ?

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