Re: Considerazioni intorno a Dio e la Bibbia

Inviato da  NeWorld il 8/9/2011 22:40:29
Riprendo un commento di Polonio:
se esistesse un dio tanto pervasivo come ci si vuole far credere non ci sarebbe nemmeno bisogno di cercarlo. sarebbe evidentissimo, nessuno potrebbe fare a meno di vederlo. a questo punto chiediti come mai non tiri fuori la testa. non solo risolverebbe i nostri dubbi (quella sarebbe l'ultima delle mie preoccupazioni), ma risolverebbe semplicemente TUTTO.

Questo ragionamento non tiene conto di un aspetto fondamentale: e se ci fossero dei MOTIVI per cui Dio non è evidentissimo e del perchè non interviene negli affari umani?
Spesso noi traiamo conclusioni sugli altri senza tenere conto dei motivi che li hanno spinti ad agire (o non agire) in un determinato modo...e poi quando ne veniamo a conoscenza ci rendiamo conto che abbiamo preso un granchio. Non ti è mai capitato?

Guarda caso nella Bibbia vengono anche spiegati.


RedPill: (Scusa se ti risp solo ora):
A tuo parere, un dio che si rispetti, non avrebbe trovato il modo di indicare la retta via a tutti i popoli contemporaneamente e da subito? Perchè la retta via l'ha indicata solo agli ebrei?


In effetti in un primo momento Dio scelse il popolo di Israele come suo popolo. Ma è interessante notare che non chiuse MAI le porte a persone di altre nazioni tanto che la Bibbia parla di una "numerosa compagnia mista" (Esodo 12:38) e di "residenti forestieri o proseliti" che si erano uniti agli ebrei per adorare il loro Dio.
Con l'avvento di Gesù le cose cambiano,Dio rigetta Israele come suo popolo (a causa del fatto che uccidono Suo figlio) e dà l'opportunità a persone di tutte le nazioni di formare un nuovo popolo di persone che desiderano adorarlo.
(Ho super-sintetizzato)

In termini di "umanità" Gesù è tutto tranne che un esempio. Gesù ha parlato con pochissime persone, ha incontrato pochissime persone, è vissuto in un territorio ristrettissimo. Non ha modificato in alcun modo il corso degli eventi nel territorio in cui è vissuto (almeno dal punto di vista socio-politico). Inoltre non ha fatto nulla di ecclatante. Nessuno storico contemporaneo cita alcun Gesù "il predicatore", nessun Gesù "il crocefisso", e tantomeno nessun Gesù "il risorto".

Ma scusa conosciamo lo stesso Gesù???

Argomentare su tutte queste affermazioni è possibile,ma cerco di essere sintetico (sennò faccio notte):

Gesù parlò con molte persone in particolare in occasioni in cui le folle si radunavano intorno a lui.
Confermo che visse in un territorio ristretto,ma disse anche ai suoi discepoli che avrebbero esteso la sua opera.
Non ha modificato gli eventi del territorio in cui viveva perchè non ne aveva ALCUNA INTENZIONE.
Riporto da altro mio commento:

Il personaggio Gesù non ha NULLA a che vedere con la politica e i governi umani.
Vorrei ricordare l'occasione in cui cercarono di afferrarlo per farlo Re e si rifiutò:

"Avendo dunque gli uomini visto i segni che aveva compiuto, dicevano: “Questi è per certo il profeta che doveva venire nel mondo”. Perciò Gesù, sapendo che stavano per venire ad afferrarlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte tutto solo..." (Giovanni 6:14-15)

chiarisce meglio questo passaggio:

E Pilato entrò di nuovo nel palazzo del governatore e, chiamato Gesù, gli disse: “Sei tu il re dei giudei?” Gesù rispose: “Dici questo da te stesso o te l’hanno detto altri di me?” Pilato rispose: “Io non sono giudeo, vero? La tua stessa nazione e i capi sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che hai fatto?” Gesù rispose: “Il mio regno non fa parte di questo mondo. Se il mio regno facesse parte di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai giudei. Ma ora il mio regno non è di qui”. Perciò Pilato gli disse: “Dunque, sei tu re?” Gesù rispose: “Tu stesso dici che io sono re. Per questo sono nato e per questo son venuto nel mondo, per rendere testimonianza alla verità. Chiunque è dalla parte della verità ascolta la mia voce”. (Giovanni 18:33-37)

Riguardo alla storicità:
In quanto ai riferimenti a Gesù e ai primi cristiani da parte di storici del I e II secolo, l’Encyclopædia Britannica (edizione 2002) dice: “Questi resoconti indipendenti dimostrano che nei tempi antichi neppure i nemici del cristianesimo dubitarono della storicità di Gesù, che fu contestata per la prima volta e senza motivi validi alla fine del XVIII secolo, durante il XIX e all’inizio del XX secolo”.
Nel 2002 un editoriale del Wall Street Journal affermò: “La maggior parte degli studiosi, fatta eccezione per qualche sporadico ateo, ha già accettato Gesù di Nazaret come personaggio storico”.

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