Re: Considerazioni intorno a Dio e la Bibbia

Inviato da  sitchinite il 14/1/2012 14:11:07
Citazione:

DjGiostra ha scritto:
Io non riesco a capire.
Tradurre e' SEMPRE intepretare !!! (mi sento dire..)
Ma da quando in qua' si deve interpretare ?
Se io dico " ho comprato una casa" lo posso dire in tutte le lingue
del mondo ma sempre quello e' il significato !!!!
Sui modi di dire concordo .. Si puo' intepretare ma non credo che al mondo
si parli solo con i modi di dire.
E se da una traduzione il significato cambia allora la traduzione e' sbagliata !!
Mi sembra semplice il concetto..


In linea di massima hai ragione...
lascia perdere il 'tradurre significa interpretare' di Pike che é una emerita cazzata.
In linea di massima la traduzione é INDIPENDENTE dal contesto, la interpretazione invece ne é dipendente.
Il problema (da cui nasce anche la sua frase, o meglio il suo errore) é che esistono vari livelli di traduzione e vari livelli di interpretazione.
Ad alcuni livelli, per esempio a quello in cui devi rendere un testo in una lingua accessibile e comprensibile in un' altra lingua, la traduzione DEVE essere seguita da una interpretazione perchè ciò che traduci abbia senso compiuto. Senso che però, bada bene, non è detto sia quello che si voleva esprimere nella lingua originale, non è UNICO nè DEFINITIVO.

Ti faccio un esempio in cui si evidenzia il differente risultato tra interpretazione e traduzione, é un caso pratico, che ho usato per sbufalare un critico di Sitchin.

Un passo dell' enuma elish viene tradotto (interpretato) così:

[Ea] é ben più potente del creatore di suo padre [Anu/Urano], Ansar [Saturno]

In questa frase, così interpretata, abbiamo un personaggio (Ea) che, ha un genitore (Anu) il quale a sua volta ha un creatore (genitore): Anshar. E si dice che Ea era più importante di suo nonno Anshar. Ok?

Bene, prendiamo il testo originale accadico:

"[E.a] gu.us.sur ma.a.di.is a.na a.lid abi.su An.sar"

il significato TRADUCENDO é:

"[Ea] reso (gusur) grande (madis) rispetto a (ana) progenitore (alid) padre (abi) suo (-su) Ansar"

Arrangiando la traduzione letterale termine per termine, abbiamo che Ea é "reso grande rispetto al progenitore suo padre Anshar" E NON "rispetto al progenitore di suo padre"

Qui interviene la conoscenza delle regole di traduzione.
I termini chiave sono MADIS (grande), ALID ( da Walidu – progenitore), ABI (padre) e il pronome possessivo -SU agganciato a ABI, che si traduce 'suo padre'.
Dunque ALID ABI-SU ANSAR significa letteralmente 'progenitore suo padre Ansar', e NON 'progenitore/i DI suo padre Ansar'. Per esprimere il concetto 'progenitore di suo padre' si sarebbe dovuto terminare ABI con -IM che é il terminativo del genitivo maschile.

Quale é il risultato di ciò?
1) Che la prima versione, interpretativa e non traduttiva, introduce un concetto inesistente, cioè quello del 'progenitore di suo padre', cambiando la genealogia del personaggio Ea (nella versione interpretata Ea é nipote di Anshar, in quella tradotta ne é figlio)
2) la versione interpretativa indica che Ea era 'più potente' quando invece potrebbe solo trattarsi di una 'dimensione', visto che MADIS significa 'grande', e 'potente' é solo una 'estensione'.

Traduzione e interpretazione devono andare di pari passo, ma nonostante quello che leggi da gente come Pike, traduzione e interpretazione non sono la stessa cosa. Tradurre NON vuol dire interpretare o viceversa.
L' interpretazione non sarà MAI precisa o affidabile quanto la traduzione.

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