Re: Vaticano SpA, un macigno sulla democrazia

Inviato da  Notturno il 11/9/2011 18:34:06
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PRIMA di fare questo passaggio, carissimo amico mio, io ne sto facendo un altro: perché prevedere l'esenzione a beneficio della Chiesa?

Qual è il motivo, il principio, la ratio legis?

Come si fa a concedere soldi a qualcuno di cui nemmeno puoi controllare e verificare l'attività?


A me questo discorso sta benissimo. Solo che è un discorso un po' diverso da quello che facevamo prima.
Comunque provo a seguirlo.


Personalmente non ho grandi ostacoli ad accettare il fatto che lo Stato in qualche modo sovvenzioni le istituzioni religiose. E' una cosa piuttosto inevitabile, per più motivi. Indiscutibilmente c'è una spinta umana alla spiritualità che ha comunque un grosso rilievo, e di questa cosa tocca tenerne di conto.
(Io - per dire - questo bisogno di spiritualità non ce l'ho. Ma questo dipende solo dal fatto che sono notoriamente un disturbato mentale.)


Rispetto alla visione democratica liberale il discorso può chiudersi qui con buona pace di tutti.
E' giusto proprio da un punto di vista etico che lo Stato sovvenzioni le religioni.


Ecco.

E però manca un "perché" tu lo ritieni giusto.

Provo a darti la mia visione (e relativi "perché").

Il benessere dei cittadini e la loro serena convivenza, assieme al progresso sociale, sono i fini e gli scopi astratti dello Stato.

Lo Stato deve investire i suoi proventi in questa direzione.

L'ultimo beneficiario dello Stato è il cittadino: l'uomo.

La Chiesa opera con altri valori, con altre scale di valori.

L'uomo non è al primo posto.

Al primo posto c'è Dio.

L'operato della Chiesa è sempre finalizzato, in ultima analisi, a beneficio del suo Primo valore: Dio.

L'atto di nascita del monoteismo la dice lunga: Abramo che si dispone a sacrificare l'unico figlio maschio al suo Dio.

E' ovvio che, essendo Dio allocato "altrove", le azioni della Chiesa siano rivolte all'uomo, ma solo in quanto "figlio di Dio", "fratello nel Signore", ecc....

Questo vuol dire applicare un filtro alla visione del mondo, che restituisce una visione calibrata su elementi discretori: credenti/miscredenti, "buoni/cattivi", "utili/dannosi", "amici/nemici".

E giù con le guerre più stupide del mondo.

Forse anche le più crudeli o sanguinarie, non saprei, ma certamente le più "stupide", perché fondate su..... boh?

E veniamo allo Stato.

Perché lo Stato dovrebbe aiutare chi incoraggia questa visione della vita e della società?

Che la religione sia un collante sociale è certo, ma lo è soprattutto su basi ridotte e quando l'ambiente sociale sia relativamente fisso e immutabile, come la società pre-industriale o quella ottocentesca e a patto e condizione che lo Stato "abdichi" alcune funzioni/poteri/principi al credo religioso.

Ma oggi, in un mondo così "shackerato" come il nostro, che senso ha?

Secondo me nessuno.

Lo Stato dovrebbe avocare a sé tutte le funzioni "sociali", lasciando la massima libertà a tutti e a ciascuno di vivere le proprie vite, anche in materia religiosa, come meglio credono.

Ma perché dovrebbe pagare la Chiesa per questo?

Non certo per l'elemosina: lo Stato ha tra i suoi compiti anche quello della tutela dei deboli. Lo metta in pratica!

Senza delegare chi lo fa "nel nome di Dio" e a beneficio di un'immaginetta sacra.

Stesso identico discorso in materia di educazione.

Perché cazzo devo pagare io l'educazione cattolica agli altri?

Lo Stato spenda (BENE!) i suoi (NOSTRI!) soldi per dare a tutti un'educazione comune.

Poi se qualcuno ne preferisce altre, che si accomodi pure, ma senza pietire soldi, risorse, esenzioni, sgravi, prebende, benefit e altri cazzi.

Perché? Perché non rientra tra gli scopi di uno Stato quello di incentivare l'educazione religiosa dei cittadini.

A me sembra fin troppo elementare.

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