la scelta morale sembra essere intuitiva più che razionale.
in quanto basata su un sentimento più che su una visione precisa, invece di una speculazione sui confini parrebbe emergere una sorta di principio di prossimità
le argomentazioni sulla "maggior salubrità" della dieta vegetariana sembrano essere del tutto secondarie.
(E in effetti ogni volta che le leggo mi appaiono un po' stentate)
Questo sembra essere maggiormente vero per i vegani, che a volte sono costretti addirittura ad assumere integratori alimentari o a escogitare un po' di autentiche acrobazie nutrtive
e meno male che nell'ultimo secolo ci si è accorti delle proprietà della soia
Pispax ha scritto:
Provo a riproporla: se tu acquistassi la tua carne da un vecchio contadino, o meglio, ti allevassi da solo i tuoi animali con tutti i comfort che ritieni opportuni, riterresti COMUNQUE sbagliato il mangiare la carne?
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