Re: Eterno ritorno dell

Inviato da  Ippia il 29/1/2013 1:27:27
Grazie etrnlchild di darmi l'opportunità di spiegare meglio il mio pensiero e di mettere un po' di ordine. edit: ordine un cazzo, ma vabbè, non è mica un manifesto programmatico il mio..

Oggi siamo arrivati ad un tale livello tecnologico da permettere la vita in quasi tutte le condizioni ambientali: i progressi nel settore energetico permettono a chiunque di raggiungere con un discreto investimento l'autosufficenza energetica e quindi la possibilità di vivere ora e per sempre senza dover elemosinare per gas-acqua calda-riscaldamento-elettricità, ponendoci in una situazione di superiorità evidente rispetto al passato. Giusto qualche settimana fa Mazzucco ha postato in prima pagina la storia di uno dei padri fondatori dell'architettura sostenibile: se non l'avete fatto andatevi a vedere la straordinaria bellezza delle sue case: impatto e costo che rasentano lo zero. Io aggiungo considerazioni di tipo agrario: se tutti avessimo la nostra serra, il nostro orto, coltivato irrigato alimentato grazie alle stesse tecnologie che ci riscaldano il salotto, possiamo affrancarci anche dalla schiavitù del cibo. E anche qui innumerevoli sono le iniziative moderne di questo tipo (pensate alla decrescita felice).
Io dico che oggi stesso noi abbiamo la possibilità di vivere dignitosamente fuori dal sistema. Thoreau diceva che solo tre erano i bisogni necessari dell'uomo: cibo, casa, vestiti. Il cibo possiamo farcelo da noi con le giuste tecnologie e la TERRA, la casa idem, e oggi due secoli dopo thoreau sarebbe anche completamente autosufficiente dal pdv energetico, e i vestiti non penso sia difficile procurarseli. Mal che va si pianta un po' di Canapa in giardino..
Ora pensate ad una comunità che sia potenzialmente indipendente nelle sue individualità e che dunque non ha alcuna necessità dell'altro, fonderebbe solamente legami veri, reali, fondati sul disinteresse, oppure sull'aiuto e il servizio reciproco e non fittizi e basati su scambi monetari come quelli odierni. Insomma tutto sarebbe un surplus che arricchisce la vita. E le persone che hanno raggiunto l'autosufficienza, non dovendo più lavorare se non per mantenere le poche condizioni necessarie alla propria esistenza, potrebbe dedicarsi ad attività non più alienanti ma esaltanti. E da esse deriverebbe lo scambio con l'Altro. Chi invece decide di svolgere attività primarie di evidente utilità per gli altri, come ad esempio un medico o un pedagogo, verrebbe mantenuto in tutto e per tutto dai suoi pazienti, in uno scambio di risorse reciproco. A sua volta se uno non vuole prestare i suoi servizi particolari al resto della società semplicemente continuerà a vivere di quello che egli stesso produce, senza dover elemosinare niente né essere schiavo di nessuno.
In una società dove a tutti è garantito il necessario per vivere senza contratti o vincoli di sorta l'Amore universale non potrà che essere una conseguenza dell'armonia individuale.
Oggi ciò non è così, perché quasi tutti lavorano facendo un'attività alienante per conto di qualcun altro il quale in cambio gli dà dei pezzi di carta che scambia per del cibo, mentre in una società giusta io lavoro per me stesso e la mia famiglia e il prodotto del mio lavoro è direttamente ciò che mi garantisce la sopravvivenza, tutto il resto è un "di più".
Ah, per me non devono esserci leggi, ma solo norme non scritte ma accettate implicitamente da tutti i membri: chi non le accetta semplicemente se ne va, così come chi trasgredisce semplicemente viene boicottato dal resto della comunità, o allontanato.

per chiarire le cose:
-Tutti svolgono un'attività primaria (autosussistenza), e un'attività secondaria secondo le proprie attitudini e capacità (chi fa il falegname, chi fa il pane, chi si occupa di ingegneria, chi fa il sarto, chi l'architetto, etc) eccezion fatta per chi svolge attività di elevato interesse per la comunità, come già detto un medico deve essere mantenuto dagli altri se l'urgenza della sua attività non gli permette di dedicare tempo alla propria sussistenza.
L'idea è però che tutti possano svolgere il maggior numero di funzioni in autonomia e ridurre cosi la dipendenza dagli altri:
Es. io devo imparare a fare il pane, a lavorare il legno, a ripararmi la macchina etc

È necessario che la società regredisca dal punto di vista della diversificazione dei mestieri, che è una delle più grande tragedie per l'uomo. Oggi ognuno di noi è capace di fare solo una piccola attività ripetitiva che di per sé non vale niente se non è affiancata da quelle di tutti gli altri. Il contadino stesso, avendo campi sterminati tutti coltivati monoprodotto non potrebbe sopravvivere con solo ciò che egli stesso produce.
Ditemi se vi sembra normale e intelligente aver riposto tutti i mezzi per la vostra sussistenza nelle mani degli altri... Ah poi il colmo è che adesso uno, volendo, non può manco costruirsi una casa nel bosco per non morire di freddo, o non può mettersi a coltivare terreno insfruttato per non morire di fame.. no è costretto a fare mutui e quindi contrarre debiti per comprare case costruite da altri ed in numero largamente maggiore a quello dei suoi occupanti potenziali (speculazione edilizia?), oppure ad affittare e vivere in un luogo manco di sua proprietà, oppure a dormire nei cartoni e a rovistare nella spazzatura per mangiare.. la terra deve tornare ad essere di tutti, non di pochi e dello stato che è capace solo di distruggerla. Questa per me è dittatura.

Per quanto riguarda i mezzi di produzione e le tecnologie: questo è un bel problema, perché solo un'industria ti permette di produrre pannelli solari piuttosto che antibiotici.
Ma qui entra in gioco il concetto per cui dovrebbe essere lo stato stesso a fornire la possibilità del cambiamento, investendo nel progetto.
Oppure, considerando che tanto il denaro di oggi non avrebbe più valore tutti i soldi di tutti i membri vengono messi in comune per fondare delle piccole industrie o ancora meglio per acquistare macchinari, tecnologie e tutto ciò di cui abbisogna il sistema per reggersi in piedi da solo. Però tutto sarebbe più semplice se consideriamo un processo graduale in cui mano a mano tutti i membri della società civile passano al nuovo stile di vita ed abbandonano il vecchio.

È già tardi adesso che ne stiamo parlando perché secondo me se non ci appropriamo dei mezzi di sussistenza entro pochissimi decenni la tecnologia avrà fatto un tale balzo in avanti che sarà uno scherzetto renderci schiavi, ma non nel senso delle catene alle caviglie, nel senso che l'unico modo che avrò per magnare sarà quello di lavorare per altri.
Il processo di allontanamento dalla terra continua inesorabile, anche se alcuni se ne avvedono ed emigrano in campagna..

Capisco che il mio discorso sia ancora oscuro e che chi legge possa farsi una propria opinione distorta della faccenda, che invece nella mia testa si presenta con chiarezza incredibile, ma è difficilissimo riportarla nero su bianco. Perciò invito chiunque prima di vomitarci merda sopra a chiedere chiarimenti in proposito.

Non parlo di qualcosa che si potrebbe realizzare ovunque sul pianeta terra, ma solo in luoghi dove precise condizioni di fertilità del terreno e climatiche garantiscono l'autosussistenza.
La critica più ovvia è: se c'è la libertà di entrarvi a far parte oppure di restare fuori nel vecchio mondo, non tutti vorrano entrarci e magari non vorrà proprio chi è in possesso di quei mezzi necessari per dar vita a qualcosa del genere (direi industria energetica, edile, dei trasporti e medica, anche se tutte limitatamente al concetto dell'impatto zero e del rinnovabile), anche perché in questo modello non è previsto l'arricchimento indiscriminato o la possibilità di dominare sugli altri, quindi capisco che alcuni non se la sentano di prendere questa strada, però facendo un rapido calcolo dei pro e dei contro io penso che si possano accumulare abbastanza individui da renderlo possibile senza richiedere l'aiuto di sovrastrutture nazionali.

Dove invece proprio non si può arrivare si rinuncia: meglio una società responsabile ma povera, di una ricca ma cieca. Ma i progressi nelle rinnovabili e nell'ecocompatibilità ci faranno superare anche questo scoglio.

Non voglio continuare a parlarne solo per non appesantire il thread, riconosco che non è argomento risolvibile in dieci righe, e forse neanche in mille. Io butto giù qualcosa che potrei contraddire anche domani mattina, è solo per arricchire un po' il thread e vedere dove ci portano alcune considerazioni.

Comunque il cambiamento è in generale già in atto, anche se affidato a comunità piccole e prive di una visione di insieme in questi casi necessaria.. ripeto, vedete la decrescita felice e anche alcune proposte del m5s e capirete che non è una roba da giovani rivoluzionari del pc.

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