Re: Conoscere l

Inviato da  ivan il 20/9/2014 22:32:01
Su megachip un articolo sull'integralismo link articolo

Citazione:


Idiozia d'arte & d'integralismo
«L'integralismo non è da confondere con una saga dell'orrore, che in qualche modo i media occidentali attualmente assecondano. Non esiste nessun privilegio integralista dell'orrore». [Andrea Inglese]
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di Andrea Inglese

Non sono uno che ogni due minuti punta il dito sull'integralismo e si dispera per la fragilità della cultura occidentale. Cerco, con spirito non pregiudiziale, di portare uno sguardo il più possibile equilibrato sugli avvenimenti. I demoni, però, sono demoni, e come tali, ad un certo punto, vanno giudicati. L'integralismo è essenzialmente demoniaco, ossia va considerato come una forma di possessione, e quindi di riduzione, d'impoverimento, della natura complessa e multiforme dell'uomo. L'integralista religioso è un uomo posseduto, ossia un uomo monodimensionale, ossessivo, deficiente.

Ogni religione coltiva un lato idiota dell'essere umano. La beatitudine evangelica dei "poveri di spirito" è certo da considerarsi come una sorta di leva, di perno finalizzato al rovesciamento dei valori e delle gerarchie sociali. La povertà di spirito funge, nel migliore dei casi, come acido corrosivo delle finte grandezze morali, che sono in realtà forme di predominio e privilegio materiale. Tutto ciò lo sappiamo. Ma la povertà di spirito è anche quella che ogni chiesa predilige nel popolo, perché rende quest'ultimo docile, spaurito, di fronte alla grandezza delle verità ultime, che solo le gerarchie religiose sono in grado di maneggiare.

Vi è un nucleo idiota, ottenuto tramite semplificazione feroce e imbecille della realtà, che il pensiero religioso addita ai credenti, come tesoro inestimabile. Questa idiozia è ciò che fornisce la terribile forza del fanatismo: quella impermeabilità assoluta nei confronti della sensatezza, ossia del pensiero in movimento, incarnato, paradossale. Si dirà che non c'è moltissimo da difendere nella cultura occidentale. Io comincerei col difendere la sensatezza contro l'imbecillità. E ricorderei che l'imbecillità, se non viene utilizzata in forma minoritaria dagli artisti, come arnese scassinatore di dogmi e certezze collettive, è l'anticamera del fascismo. L'imbecillità di uno può aiutare l'intelligenza di molti, ma l'imbecillità di molti non fa che spazzare via l'intelligenza di uno.

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