Re: Una strana accoppiata simbolica.

Inviato da  Davide71 il 30/3/2015 13:06:23
Ciao a tutti:

in effetti lo stemma dell'Alfa Romeo è interessante: una croce templare da una parte e un serpente (con in bocca un essere umano?) coronato (il basilisco) dall'altra.
Ma ora vorrei parlare del fatto che è veramente assurdo pensare che il simbolismo di tipo animale possa essere utilizzato per celare info di carattere astroNOMICO.
Ricordo che l'astronomia si occupa in sostanza di fornire tutto il bagaglio tecnico necessario alla costruzione di [u]effemeridi[/U], cioé atlanti in cui si fornisce la posizione dei corpi celesti nel cielo, in passato e in futuro. Sono conoscenze di ordine matematico, geometrico e fisico. Le civiltà antiche di cui c'interessiamo qui, Egizi e Sumeri, avevano sicuramente sviluppato tali conoscenze ad un grado elevato (a parte la fisica, credo), per cui non esiste nessuna buona ragione per pensare che non potessero esprimere conoscenze di tipo astronomico nel linguaggio che gli è proprio. Se invece si tratta di conoscenze di astrofisica (natura dei corpi celesti e leggi che ne regolano i movimenti e la luminosità) non si vede in quale modo un simbolismo di tipo animale possa essere di qualunque utilità.
Se invece si trattasse di veicolare conoscenze di ordine astrologico le cose cambierebbero moltissimo; d'altronde se la fascia di cielo in cui giace l'eclittica viene chiamata "zodiaco" (da zodia, parola greca che significa "animale"), una ragione ci sarà pure...
Ma se ci si concentra sull'Ebraico biblico si può facilmente concludere che esso era figlio di una mentalità che utilizzava una stessa parola per esprimere concetti paragonabili su piani diversi. Per es. la parola "acqua" non indica solo l'acqua disponibile sul piano fisico, ma anche qualche cosa d'altro, perché sennò nella Bibbia non ci sarebbe scritto: "Non vi farete nessuna immagine di ciò che [...] vi è nelle acque sotto la terra".
Nelle traduzioni tutto questo si perde, e sappiamo bene, che ese sono anche servite per rimaneggiare la Bibbia per adattarla ad una mentalità di un lettore completamente diverso da quello per cui era stata originariamente scritta.
Ricordo poi che l'Ebraico (le cui parole si basano in genere su di una radice triletterale) dà un valore numerico e simbolico alle singole lettere, e che dà un significato al fatto che una parola sia l'anagramma di un'altra parola, oppure che si distinguano per una lettera.
Insomma presenta una ricchezza che va completamente persa con la traduzione.
Ricordo inoltre che i popoli antichi scrivevano su supporti costosi oppure scolpivano i loro scritti sulla pietra e questo lasciava poco spazio alla prolissità e alla verbosità; questo vale ancora di più per i popoli tradizonalmente nomadi come potevano essere i Semiti (cioé tutto il Medio Oriente, visto il clima!)
Perciò l'utilizzo di simboli, caratterizzati dalla loro capacità di veicolare messaggi in maniera molto sintetica e anche "subliminale", è perfettamente razionale, soprattutto tenendo conto della scarsa scolarizzazione degli uomini dell'epoca.

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