Re: Approccio alla Bibbia. chiavi di lettura

Inviato da  Rickard il 11/5/2015 1:50:53
Shavo, onestamente non riesco a capire di cosa ti “lamenti”, a parte il fatto che io partecipi al topic rifiutando di “credere” alla bibbia aliena.

Se tu vuoi restare a “livello generale” nello studio della bibbia ecc. sappi che ciò che chiedi è impossibile. Per il semplice fatto che a meno che qui non si manifesti uno studioso di ebraico antico ecc. al massimo noi si può leggere una bibbia in Italiano (che però non va bene per lo scopo), dunque il tutto si riduce ad un reindirizzamento sui siti dei vari Biglino e altri studiosi simili.

Io ho citato post di altri e ho evidenziato quelli che considero problemi, ho fatto discorsi sia nel particolare che nel generale, e nessuno dei due aspetti è stato “risolto”, mi pare.

Oltretutto, se permetti, faccio io una domanda: qui di cosa si vuole parlare esattamente? Perché mi sembra che i veri minestroni siano fatti da chi, più o meno consapevolmente, saltella da una posizione all’altra, mischiando approcci reali/realistici ad altri più spiritualisti (che ho cercato di individuare e descrivere).

Si vuol tradurre la bibbia in modo letterale? Non se ne hanno le competenze e comunque il lavoro è stato fatto da altri.

Si vuole parlare degli alieni ingegnerizzatori dell’umanità e dei giganti? Pare di no, visto che (come tu stesso hai detto) sembra che “chiedere prove” e parlare in questo senso significhi voler “vincere facile”.

Si vuole parlare della cosa in chiave spirituale/spiritualistica? Pare di no, perché quando ho proposto questa analisi, sembra che “non vi piaccia”, e in generale si rifiuta l’etichetta di proto-religione della cosa.

Non si tratta di dividersi in squadre e squadrismi, si tratta di decidere esattamente di cosa si parla. Se si parla esclusivamente delle chiavi di lettura della bibbia, la cosa rischia di essere brevissima e a senso unico.

Chi sceglie l’approccio alienista/letterale, lo fa perché sceglie di farlo. Se si chiedono prove ed elementi, si dice che non ci sono/non ci possono essere e si rivendica la libertà di credere a ciò che si vuole (anche si vuole fare passare il tutto come un fatto, non come una semplice opinione personale).

Chi sceglie l’approccio allegorico, può portare esempi ed elementi che lo spingono in tale direzione, ma chiaramente non “convincerà” mai nessuno e basterà ribattere che non si vede il significato suggerito guardando lo stesso elemento.

Alla fine, sembra quasi che il miglior obbiettivo raggiungibile sia voler equiparare totalmente le due cose e concludere che non si può sapere, dipende dalle opinioni, dando eguale dignità a queste visioni, nonostante una delle due proponga cose molto dirompenti (alieni, origini umanità ecc.) e si “rifiuti” di uscire dalle “chiavi di lettura” per trovare conferme di se stessa.

Non sono io a volere il minestrone, Shavo, piuttosto sono altri (e non mi sto riferendo a te), che nella “confusione” del minestrone possono tenersi più facilmente in equilibrio.

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