Re: Approccio alla Bibbia. chiavi di lettura

Inviato da  Sertes il 30/9/2015 10:08:33
Citazione:
incredulo ha scritto:
Puoi aggiornare le FAQ.

7) Cosa ne pensano gli esegeti ebrei delle teorie di Biglino?

Negli esempi di disaccordo sulla traduzione dei termini, oltre ad Elohim, mettici anche cosa ne pensano veramente, sulla disinvolta traduzione del Sig.Biglino sul termine Ruach, una traduzione che voi accettate come sacrosanta ed indiscutibile.

Citazione

Il ruah è il soffio e il vento. Diventa "spirito" in senso traslato.
Quando nel libro della Genesi si trova "Ruah elohim"tutta la tradizione ebraica lo intende come un vento impetuoso e potentissimo.
In questo caso "elohim" va tradotto non riferito a qualcosa di spirituale, ma nella sua accezione di aggettivo superlativo, come potentissimo, incredibilmente forte. Questo perchè il contesto è chiaro: si parla di "teòm" un abisso di acque informi e il verbo usato è "merakefet" tradotto comunemente con "aleggiava"
In realtà la radice indica un'azione di terribile vibrazione di movimento, atta a provocare un cambiamento.
Comunemente un uccello che batte violentemente le ali a protezione del nido è "merakef".
Il termine ruah, in questo specifico caso non può essere spiegato con "velivolo" perchè un velivolo è qualcosa di fisico, di visibile, di materiale.
Se l'aria e il vento sono chiamati "ruah" è perché esistono, hanno forza e potenza, possono determinare effetti e cambiamenti, ma non sono visibili.

Esistono ma non li vediamo, similmente a forze spirituali, che anche esistono ma non sono apprezzabili con la vista.
Per questa ragione "ruah" è anche inteso come spirito, ma non veramente nel senso comune di "spirituale", piuttosto come azione.
Infatti in ebraico si dice, come in italiano: "ruah milchamà" (vento o anche spirito di guerra), "ruah nekamà" (spriito di vendetta) ecc.

Di conseguenza, leggere "ruah" come macchina o veicolo" è una forzatura di un vocabolo completamente avulso dai suoi significati e dal suo contesto.

Non vi è nulla di più fuorviante, in ebraico, che prendere un'espressione, toglierla dal suo contesto storico, temporale, grammaticale e di luogo e darle un significato che potrebbe anche essere vero ma che può generare dei falsi clamorosi.
In ebraico, una He al posto della alef, o uno iod in più o in meno può radicalmente cambiare il significato della parola e la stessa parola cambia di senso a seconda del contesto.
Per esempio lo stesso verbo "levaker" può significare " visitare" (un amico, un luogo, una città) o "criticare" (un amico, un luogo o una città) a seconda di come è inserità.
Per questo chi legge l'ebraico non deve mai tradurre un periodo parola per parola, senza prima avere ascoltato o letto l'intero.
In conclusione, per rimanere in tema di oggetti volanti: ruah come "veicolo", non sta NE' IN CIELO NE' IN TERRA


Qui

Quel termine, ovvero Ruach si usa per riferirsi ad un qualcosa che non si vede, ad un qualcosa di non visibile.

Forse l'elicottero-drone di YHWH era invisibile?


In questo caso io trovo l'interpretazione degli esegeti molto forzata, loro puntano ad una caratteristica di Ruach, che hanno detto essere vento o soffio, aggiungendo che tali cose sono anche invisibili e quindi di riflesso anche Ruach deve essere invisibile.
E' una interpretazione forzata, fatta apposta per smentire il "veicolo che si muove nell'aria" che Biglino deduce dal contesto.

Rimane vero che Ezechiele viene sollevato da un Ruach: non si dice affatto che Ezechiele stava camminando nel deserto ma all'improvviso andò a sbattere contro un Ruach (muro invisibile), nel qual caso avrebbe senso focalizzarsi sull'invisibilità.

Il focus invece è sul volo: Ezechiele dice che è stato sollevato da un Ruach.
Ed il problema serio è che esso faceva un grande fragore, con un rumore di battito d'ali e di ruote che girano.

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