Re: Approccio alla Bibbia. chiavi di lettura

Inviato da  invisibile il 1/10/2015 0:05:22
Citazione:

Decalagon ha scritto:

Si parla tanto di plurale di astrazione: va benissimo anche questa versione. Elohim è un plurale di astrazione.

Allora in questo caso bisogna riconoscere che lo stesso plurale di astrazione viene usato per gli altri elohim citati nella bibbia, come Kemosh. Tanti plurali di astrazione.

Basta decidersi.


Citazione:
1) Abbiamo 2500 ricorrenze in cui il termine Elohim è riferito a D-o con verbi e aggettivi al singolare, frasi costruite tutte al singolare.

2) Tre ricorrenze riferite a D-o ma con valore di nome astratto tradotto in alcune traduzioni con "Divinità" in cui sono presenti solo un aggetivo al plurale (3 chayym, 1 kerovim. Altre due con verbo al plurale.

3) Due riferite a D-o in cui Egli si esprime al plurale.

4) Altre due o tre con aggettivi plurali superlativi indefiniti.


5) Abbiamo alcune ricorrenze di Elohim riferite singolarmente a dèi stranieri con valore singolare, le ha citate Jonah (Cochav Yam) qualche post addietro.

6) Abbiamo alcune ricorrenze riferite a singoli uomini ed altre riferite al sinedrio. Una di queste in plurale di astrazione con verbo al plurale e riferito al profeta Samuele.

7) 63 ricorrenze riferite a dèi stranieri al plurale dell'espressione "elohim acherim"=altri dei/legislatori (alcune di queste sono plurali di astrazione col senso di divinità/legislazione/potere giuridico esecutivo)


8) Tulle le ricorrenze riferite a dèi stranieri (comprese le suddette 63) sono circa un centinaio (100). Qui il termine elohim spesso è il plurale numerico di eloahh.

In tutto, all'incirca solo una decina su 2500 rappresenta un'eccezione che secondo alcuni (ignoranti) si tratterebbe di anomalie.


http://consulenzaebraica.forumfree.it/?t=58603864&st=405#entry518284374

Citazione:
Il fatto che il termine elohim abbia il verbo al plurale non significa che si tratti di un plurale numerico. Esso può designare infatti un termine astratto e questo accetta il verbo plurale che ne designa appunto l'astrazione. Abbiamo dunque l'astrazione anche nel verbo che gli si adatta per assonanza. Un esempio lo troviamo nello stesso libro di Samuele.
In I Samuele 28 viene narrato l'episodio del re Shaul che consulta l'evocatrice di En dor per evocare il profeta Samuele. Nel verso 13 egli è chiamato "elohim" e a questo è fatto seguire un verbo al plurale: "עלים" ('olim= salgono) nell'espressione: "אלהים ראיתי עלים מן-הארץ" (elohim raiti 'olim min haarez= elohim vidi salgono dalla terra) che la Nuova riveduta traduce come segue: «Vedo un essere sovrumano che esce di sotto terra».
CEI: «Vedo un essere divino che sale dalla terra».
Nuova Diodati: «Vedo un essere sovrumano che sale dalla terra».

Come si può notare il termine elohim riferito ad un solo uomo vi è abbinato un verbo al plurale. Ma nella traduzione italiana ciò non lo si percepisce minimamente:

11 Allora la donna gli disse: «Chi debbo farti salire?» Ed egli rispose: «Fammi salire Samuele».
12 E quando la donna vide Samuele urlò e disse a Saul: «Perché mi hai ingannata? Tu sei Saul!» 13 Il re le disse: «Non preoccuparti; che vedi?» E la donna a Saul: «Vedo un essere sovrumano che esce di sotto terra». 14 Ed egli a lei: «Che forma ha?» Lei rispose: «È un vecchio che sale ed è avvolto in un mantello». Allora Saul comprese che era Samuele, si chinò con la faccia a terra e gli si prostrò davanti.

(Nuova Riveduta, I Samuele 28:11-14)


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