Re: Approccio alla Bibbia. chiavi di lettura

Inviato da  invisibile il 4/10/2015 20:52:06
Rilancio una questione di cui si è discusso in home nel post sull'intervista di Massimo a Biglino, perché mi sembra fondamentale non solo non dimenticare mai che stiamo parlando di testi di varie origini, di autori diversi e ignoti, scritti in una lingua antica e senza vocali, vocalizzata successivamente per noi "gentili" e ulteriormente manipolata dalle varie religioni nelle moltissime versioni oggi esistenti, ma anche che racconta in parte di vicende che, secondo la datazione che la scienza ne da attualmente, risalgono come minimo a 200.000 anni fa: la "nascita" dell'Homo Sapiens.

Ho già detto che io credo che noi siamo molto più antichi, ma anche 200.000 anni bastano e avanzano allo scopo.

In Genesi si parla prima della creazione del mondo, e questo qui interessa relativamente, per passare alla creazione dell'uomo:

"26
Dio disse: «Facciamo l'uomo a nostra immagine,
secondo la nostra somiglianza:
dòmini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo,
sul bestiame, su tutti gli animali selvatici
e su tutti i rettili che strisciano sulla terra».


27
E Dio creò l'uomo a sua immagine;

a immagine di Dio lo creò:

maschio e femmina li creò. "

O se preferite l'interpretazione di altri, sostituite i termini che sappiamo, il che va a favore della teoria che sappiamo, la creazione per manipolazione genetica dell'uomo da parte degli alieni o chi per loro.

La Genesi è datata tra il VI e il V secolo a.C.

Il Libro della Genesi (ebraico בראשית bereshìt, "in principio", dall'incipit; greco Γένεσις ghènesis, "nascita", "creazione", "origine"; latino Genesis), comunemente citato come Genesi (femminile), è il primo libro della Torah del Tanakh ebraico e della Bibbia cristiana.

È scritto in ebraico e, secondo l'ipotesi maggiormente condivisa dagli studiosi, la sua redazione definitiva, ad opera di autori ignoti, è collocata al VI-V secolo a.C. in Giudea, sulla base di precedenti tradizioni orali e scritte (vedi Ipotesi documentale).

Nei primi 11 dei suoi 50 capitoli descrive la cosiddetta "preistoria biblica" (creazione, peccato originale, diluvio universale), e nei rimanenti la storia dei patriarchi Abramo, Isacco, Giacobbe-Israele e di Giuseppe, le cui vite si collocano nel vicino oriente (soprattutto Palestina) del II millennio a.C. (la datazione dei patriarchi, tradizionale ma ipotetica, è attorno al 1800-1700 a.C., vedi Storia degli Ebrei).


Quindi, questo racconto scritto circa 2.600 anni fa, racconta in parte di eventi accaduti come minimo 200.000 anni fa.

Sappiamo che per molto tempo la tradizione orale era il principale mezzo per tramandare alle generazioni successive i racconti e le mitologie delle varie culture e popolazioni, ed è plausibile supporre che per questi racconti della Genesi sia stato altrettanto.

Ma qui abbiamo un problema, perché se la Genesi racconta di fatti realmente accaduti, questo significa che questi racconti sono stati tramandati oralmente per 200.000 anni fedelmente.

In linea teorica questo è possibile, se si ipotizza l'esistenza di gruppi o religioni che consideravano questi racconti fondamentali, ma secondo la scienza l'uomo non ha vissuto in maniera organizzata se non molto recentemente (se non sbaglio attualmente siamo a 12.000 anni fa, con le scoperte di Göbekli Tepe), ed ipotizzare che questo tipo di trasmissione orale sia potuta avvenire fedelmente in culture nomadi di cacciatori-raccoglitori per diciamo 180.000 anni (così lasciamo del tempo ulteriore alla scienza di trovare ben altro ), è difficile da ipotizzare.

Quindi, anche se fosse vero che la Genesi ci racconta di alieni che ci crearono, come ipotizzano varie teorie, bisogna ricordare che questi racconti sono stati tramandati oralmente per almeno 180.000 anni.
Bisogna anche considerare che non si conoscono civiltà che siano sopravvissute ai 2.000 anni di storia, almeno per quello che ne sappiamo degli ultimi millenni.

Possiamo darli per buoni? Possiamo, come qui alcuni fanno, essere assolutamente sicuri che "basta leggere" perché è tutto scritto nella bibbia?

Ovviamente questo non è vero in nessun caso e non lo è a prescindere dalla chiave di lettura che si intende utilizzare.
Questo vale per tutti, per Biglino come per la chiesa cattolica, per i testimoni di geova come per gli esegeti ebrei.

Quindi, che stiamo a scannarci a fare su dei racconti che molto difficilmente possono essere sopravvissuti incolumi a milioni di "bocche di suocere"?

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