Re: Approccio alla Bibbia. chiavi di lettura

Inviato da  invisibile il 6/10/2015 8:02:22
Gli Aborigeni raggiunsero l’Australia circa 45.000 anni fa.
Questo è stato accertato con la tecnica del carbon dating delle pitture rupestri.
Quando nel 1770 il navigatore inglese Giacomo Cook sbarcò sulla costa orientale,
il loro numero era di 200.000, esistevano 250 clan che parlavano oltre 600 dialetti diversi,
ma legati tra loro in un intreccio territoriale e spirituale.
Oggi sono solo 50.000 e molti di loro, vivono nelle riserve delle regioni steppose centrali.
La cultura del popolo aborigeno è la più antica del mondo,
più antica di quella assiro babilonese o di quella egizia.


Secondo le teorie più accreditate essa risale a più di 40.000 anni fa
quando i primi uomini, provenienti dall’estremo Sud dell’Asia,
migrarono verso quell’immensa terra.
Secondo altri studi l’esodo di quei popoli si farebbe risalire addirittura
intorno a 50.000 anni fa ma c’è chi dice che forse il tempo
fosse ancora più remoto, addirittura 60.000 anni.

Come gli Indiani del Nord America, non sono un popolo unico ma sono divisi
in varie tribù alcune delle quali sono le più antiche della Terra.
Dispersi su un territorio vastissimo ed in larga parte desertico,
da migliaia di anni, vivono una vita molto primitiva che non conosce
la ruota, né animali per il trasporto.

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Ecco un mito aborigeno, popolo che ha vissuto isolato per almeno 40.000 anni e che sicuramente non conosceva nulla dell'ebraismo e del cristianesimo e delle loro origini.

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L'arrivo della morte

Questa leggenda narra che il Dio del cielo Baiame creò il primo uomo in Australia
e lo chiamò Ber-rook-boorn, a cui diede una moglie.
Successivamente impose un suo segno sacro su un grande albero di eucalipto (yarran)
che cresceva nei pressi di un alveare.
Baiame pose il divieto agli umani di toccare l'albero sacro,
le api e il loro miele. E per un certo periodo il primo uomo e la prima donna terrestri
rispettarono le consegne.
Venne, però, il giorno in cui la donna, trovandosi nelle vicinanze dell'albero
non seppe resistere alla tentazione di procurarsi della legna e di assaggiare il miele.
Ma facendo così liberò Narahdarn, il pipistrello custode dell'albero,
che da quel giorno divenne il simbolo della morte che ha colpito tutti i discendenti del primo uomo.
E questo accadimento pose fine all'età dell'oro degli aborigeni


http://ilmondodiaura.altervista.org/ABORIGENI.htm

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Appare quindi molto verosimile che questo mito, praticamente identico a quello dell'antico testamento, sia molto più antico di qualche migliaia di anni fa.
Ricordiamo che Genesi 26/27 é datata almeno a 200.000 anni fa e questa si che è una chiave di lettura oggettiva.

Appare molto verosimile che questo mito, che sappiamo essere molto più antico dell'antico testamento, si sia tramandato oralmente per decine o centinaia di migliaia di anni modificandosi a seconda di vari fattori, culturali e religiosi (spirituali), per arrivare a noi in diverse forme e versioni.

Quindi prendere letteralmente la bibbia, è una cosa senza senso, perché verosimilmente è solo una delle versioni di antichissimi miti.

Sapete come sono le suocere...

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