Re: Approccio alla Bibbia. chiavi di lettura

Inviato da  zeppelin il 8/10/2015 1:32:59
@Incredulo.

Biglino legge il Vecchio Testamento (preferisco non chiamarlo "Bibbia", perché il Nuovo è escluso) e comprende sicuramente nella "lista VIP" gli elohim lì citati (es. Kamosh, Baal Peor, Milcom), per ogni altra divinità non si pronuncia; però, accettando l'idea che ile popolazioni sono state divise tra gli elohim, c'è ragione di credere che, almeno gran parte di queste divinità, lo siano.

Il fatto di non poter scrivere il tetragramma o di fare statue non è una limitazione a quest'ipotesi, dipendendo le usanze dall'estro della divinità.

Gli elohim non sono necessariamente alieni.
Sono elohim.
Altri miti suggeriscolo la loro origine stellare, ma non il Vecchio testaamento.
Dotati senza dubbio di aspetto e caratteristiche umanoidi (e non è da credere al caso) disponevano di quella che oggi possiamo chiamare una "tecnologia avanzata", ma sulla loro origine nulla è certo.
Questa lettura degli antichi miti, Vecchio Testamento compreso, è possibile solo da qualche decennio, diaciamo -ad essere buoni- da un secolo.
Prima non si poteva utilizzare la parola "tecnologia" perché non esisteva un confronto e gli eventi letti potevano essere spiegati solo con la "magia".

Sebbene godessero di lunga vita, non erano immortali, perciò si può, sempre prendendo per buona l'ipotesi generale, indovinare che nel corso dei millenni si siano succeduti diversi di questi elohim e che non necessariamente ci sia stata una continuità nel loro dominio.

Biglino si concentra sui fatti narrati dal Vecchio Testamento che, secondo la sua ipotesi, raccontano di uno di questi e del popolo che aveva ricevuto in assegnazione. Ha "sconfinato" nella mitologia greca comparando culture differenti e miti simili (come quello, comune, di bruciare grasso per calmare gli elohim) e suggerisce che anche questi possano essere della stessa stirpe.

Il "nome" non è importante; seguendo questa strada ogni divinità di ogni popolazione era -o poteva essere- uno di loro; poi, se i celti, al pari dei greci, avessero centinaia di elohim o se magari gli unici erano Zeus e Toutatis (magari pochi altri) ed il resto non eran che quelli che gli ebrei chiamano malachim (angeli) Biglino non lo dice.

O, forse, possono essersi anche inventati altri dei per analogia, per confusione o semplicemente per un ordine mentale proprio della civiltà.
Per dire: gli ebrei facevano confluire tutto in YHWH, i greci differenziavano la diinità protettrice dello starnuto dei conigli da quella dei petali delle margherite. Forse, e qui invento ex sanae piantae, era la divinità stessa a suggerire come comportarsi: YHWH era "un dio geloso e vendicativo" e accentrava tutto, magari Zeus era più giocherellone e mentre si trombava tutto quello che gli passava davanti s'inventava come prendere per il culo il suo popolo.

Per poter leggere i miti con quest'ottica si deve pensare che tutti i popoli dell'antichità hanno speso enormi energie fisiche dedicandole a questi culti e hanno fatto di quella che noi chiamiamo mitologia la base della loro cultura.
Non voglio con questo sostenere che Biglino dice la verità perché un giorno qualcuno ha avuto l'idea di cuocere venti o trentamila tavolette d'argilla, ma che tutti i popoli tenessero alla loro storia, confondendola con i loro dei, tutti presenti nella vita quotidiana, tutti umani nei caratteri e nelle passioni e tutti "tecnologici" (come il "fulmine" di Zeus) è un fatto innegabile e non c'è ancora una risposta al perché sono nate le religioni.

Se la religione, come la conosciamo tramite le cerimonie, le divinità e i riti associati, fosse ispirata veramente da UN Dio unico e soprannaturale, non ci sarebbe stato tutto questo proliferare di dei; se IL Dio unico, creatore dell'Universo si fosse rivelato agli uomini in questi termini, ci sarebbe stata armonia. Invece abbiamo riti simili ma dedicati a entità diverse. Taluni empi, taluni crudeli, taluni estatici, spesso sanguinari.

Forse il Dio unico e creatore si è rivelato agli uomini per altre vie, e ogni rito e divinità che oggi conosciamo è ben distante da quest'essere inconoscibile che pure possiamo sentire dentro. Ma è altro.
Ciò di cui NON parla Biglino.

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