Re: La ragione: È un fatto soggettivo o oggettivo?

Inviato da  invisibile il 12/8/2015 14:11:46
Ovvero: di come l'abbracciare dogmaticamente il CREDO relativista porti ad usare la logica come la carta igenica, senza nemmeno rendersene conto.

Gli ha già risposto brevemente TheNecrons, ma questa vale una disamina scrupolosa, perché rivela l'idiozia che sta alla base di tale visione.

Citazione:
mc ha scritto:

Oggettivamente "reale" non ha lo stesso significato per tutti, perché "reale" é una considerazione soggettiva, finché non la spieghi e viene condivisa.


Quindi, secondo questa affermazione, se il fenomeno che l'acqua cade sempre e comunque non viene spiegato e condiviso, non è una fenomeno oggettivamente reale.

A parte che questa visione pone l'Uomo come unico creatore della realtà, e cioè questa è proprio la base della visione luciferina, questa affermazione mette tutto sottosopra e usa i presupposti di un ragionamento logico all'incontrario. Per quello è, oggettivamente e realmente, una idiozia (anche se non viene spiegato e condiviso ).

Vediamo.
Sappiamo che noi, in quanto individui, possiamo avere esperienza del mondo solo in modo soggettivo.
Quindi mc vede dell'acqua che cade e dice tra se: "oibò, l'acqua cade".

Poi va da Slobbysta e gli dice:" ma lo sai che ho visto che l'acqua cade? Ma non solo, cade sempre!".

Slobbysta che non crede mai ad una parola di mc, va a controllare per conto suo...

...torna da mc e gli dice: "elilà tu! Ma lo sai che avevi proprio ragione? L'acqua cade e lo fa sempre!!!"

Non convinti, sapendo che i sensi possono ingannare in quanto percezioni soggettive, intraprendono un lungo viaggio per andare a cercare un altro parere, scegliendo come meta una persona che reputano molto affidabile ed onesta: Il grande saggio e stregone Pyter.

Dopo avergli rivolto il metafisico quesito, il grande saggio se li guarda, scoppia a ridere e se ne va a fare un pisolino.

Delusi, i nostri eroi, ripartono, accontentandosi di andare a chiedere ad una persona qualunque...

...dopo molte volte che tutti gli danno sempre la stessa risposta, si convincono che quel fenomeno da loro osservato, l'acqua che cade sempre, è un fatto oggettivo, oggettivamente reale.

Condiviso, spiegato = reale.

I nostri eroi non suppongono nemmeno che stanno ragionando all'incontrario, perché non vedono l'ovvio, quello che sta sempre davanti al naso di tutti noi.

Domanda: se queste osservazioni del fenomeno non fossero state condivise e spiegate, l'acqua potrebbe non cadere?

E' ovvio, con questo elementare ragionamento di verifica della teoria, che l'acqua cade sempre e comunque a prescindere dal fatto che mc e slobbysta l'abbiano osservata cadere, che abbiano condiviso e che abbiano spiegato il fenomeno.

Un altra elementare verifica dell'idiozia di questo ragionamento, che sta sempre davanti al naso ma che evidentemente per qualcuno è già troppo lontana, sta nel ragionamento seguente:

Se mc e slòbbysta non avessero osservato, spiegato e condiviso il fenomeno osservato, ma se Io, TheNecrons ed FVM si, e per cui il fenomeno diventa "oggettivamente reale" secondo l'affermazione di sopra, il fenomeno stesso, è oggettivamente reale o no?

L'unica possibile risposta sensata, dando per buona l'idiozia che abbiamo preso come assunto, è che è oggettivamente reale per me, TN e FVM, mentre per mc e slobbysta no.

Peccato che questa frase non abbia nessun senso, perché la parola "realtà" ha un significato preciso, un significato... reale e non si può usarla per descrivere, per esempio, una funzione defecatoria logica in sé ma caotica nella sostanza

Perché in questo caso l'unica differenza tra i tre sapienti ed i due ignoranti, è che i tre hanno osservato e verificato il fenomeno, i due no.
Quindi non è che per gli uni è reale e per gli altri no.
Semplicemente i due non lo sanno, non sono a conoscenza di questa realtà, mentre i tre si.

Ma pare che per per qualcuno arrivare a capire questa cosa del livello di asilo, sia una impresa impossibile

Quello che questo modo di ragionare con il culo genera, è, in pratica, una idiozia.

Se qualcuno ha dei problemi a capire quanto sopra, gli consiglio di iniziare dalle basi:

1. In senso astratto, la qualità e la condizione di ciò che è reale, che esiste in sé e per sé o effettivamente e concretamente

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