Re: La ragione: È un fatto soggettivo o oggettivo?

Inviato da  invisibile il 12/8/2015 20:25:13
@benitoche

La stima è reciproca.

Direi che stiamo andando OT alla grande.
Ho intenzione a breve di aprire un thread sulle pratiche spirituali. Se vuoi possiamo continuare li che mi sembra più appropriato. Magari salvati le cose che vorresti dirmi su questa mia risposta.
A me farebbe molto piacere esaminare con te in modo completo le varie questioni che abbiamo sollevato.

Citazione:
...avere dubbi è un ottimo punto di partenza,poi però bisognerà vedere se effettivamente ci si vuol mettere in gioco o meglio se il tuo destino prevede che tu faccia un salto,salto che non è tra i piú piccoli, intendo dalla disciplina fisica alla disciplina del pensiero,salto che è solo per pochi

Mi hai fatto ricordare la descrizione delle "tre vie" fatta da Gurdjeff che lessi quando ero adolescente
La via del corpo; la via del Cuore e la via della mente.

La via del corpo diceva che era quella dei sufi, quella del cuore quella delle religioni (religiosa) e quella della mente se ben ricordo quella degli yogi.

Dopo molti anni di pratica e di studi, non concordo almeno non in modo così rigido.

Specifico che il Tai Chi non è una pratica fisica. E' una meditazione in movimento in cui tutto ciò che siamo viene coinvolto. E' una "disciplina "totale": corpo, mente e Spirito.

Citazione:
parlo di sensitività non parlo di facoltà del livello "sensorio". Io intendo questa parola nel modo che la intendono le antiche tradizioni spirituali

Frutto di confusione(che ripeto è un bene per il cercatore)non puoi più intendere la sensitività come la intendevano le antiche tradizioni,per questo trascendo e parlo di sensi,perché quelli possiamo comprendere oggi

Assolutamente sbagliato.

Certo che posso intendere la sensitività come la intendevano nell'antichità e la mia convinzione non è frutto di ignoranza, è frutto di molti anni di verifiche e di studi, attività che mi hanno dimostrato al di là di ogni possibile dubbio la realtà di questa facoltà umana.

E le verifiche non sono solo "tra me e me", per così dire, coinvolgono l'interno come l'esterno.

Innegabili, anche razionalmente.

Citazione:
Il dott Giovi sulle pratiche respiratorie(impulso orientale)

Le pratiche che permettono all’attività respiratoria di avere un ruolo primario nella sfera degli esercizi piú o meno occulti appartengono di solito ad un lontano passato, durante il quale la struttura dell’entità umana era diversa dall’attuale: il “corpo delle forze formatrici” (linga sharira), o corpo eterico, sopravanzava il corpo fisico e in genere, per l’uomo, era in un certo senso facile percepire le forze piú importanti che scorrevano in esso. L’uomo avvertiva come una possente corrente di vita lo pervadesse ad ogni respiro. In quei tempi a tale corrente venne dato il nome di prana. Il prana poteva essere la chiave per risvegliare forze basali ancora piú potenti e liberatorie che staccassero l’uomo dal mondo sensibile e lo riconducessero alla sua originale condizione di Spirito.


Concordo meno che la descrizione "pratiche respiratorie". E' incompleta e molto riduttiva.

Nel Tai Chi, ad esempio, il respiro non viene diretto, controllato, si lascia fare al corpo come nella vita "normale", e così è in molte meditazioni.

Inoltre la condizione umana moderna, è si una grave involuzione del suo stato energetico e spirituale rispetto all'antichità, ma l'Essere è sempre il medesimo e per cui le potenzialità rimangono identiche.

Citazione:

Ora, essendosi modificati i veicoli occulti che compongono l’uomo,

Non conosco perfettamente tutta la terminologia esoterica occidentale e per cui non sono sicuro di cosa stia parlando. Cosa sono i "veicoli occulti" ?

Citazione:

Ora, essendosi modificati i veicoli occulti che compongono l’uomo, tentativi in tal senso lo legano ancor piú alle condizioni fisico sensibili: il prana non è percepito e rimane solo il respiro inteso come somma di sensazioni del torace che si dilata e contrae.


Qualunque cosa siano i "veicoli occulti", questo è assolutamente sbagliato.

Io il Chi lo sento tutti i giorni molte volte al giorno ed in miriadi di modalità diverse.

E così fanno moltissime persone al giorno d'oggi. Basti citare la medicina tradizionale cinese, che basa la sua diagnosi proprio sul sentire il Chi del paziento con il Chi del dottore.

Qui c'è una grande confusione e mi pare una interpretazione sbagliata di come il Chi si manifesti e di come interagisca con il corpo, con il respiro e come è il rapporto uomo-Chi (prana).

Citazione:
Ora spetta ad una forza, che in tempi antichi era del tutto secondaria, a essere ciò che può liberare le forze spirituali addormentate nell’uomo. Questa forza è il pensiero. Va chiarito che non si indica il pensiero divenuto pensiero delle cose: atto già compiuto, pensiero estinto, ma il pensiero che viene prima: il pensiero che pensa se stesso: antece- dente la propria alienazione. Il pensiero che pensa se stesso è, per sua natura, “libero dai sensi”, dunque non vincolato alla corporeità. In questa eccezionale condizione ridiventa possibile il rapporto consapevole con le forze primigenie che hanno costruito la struttura umana: il prana, ora percepito nuovamente, è la luce della vita che fu agli albori del tempo.

A me sembra che stia parlando della mente profonda e delle sue facoltà, mente che è in contatto con la mente universale.
Se è così concordo in linea generale, ma la sua convinzione che questa sia l'unico modo per ritrovare e far sviluppare le facoltà spirituali dell'uomo, è sbagliata.

Inoltre queste facoltà profonde della mente, mi sembra errato e fuorviante chiamarle "pensiero", perché se vogliamo, è un pensiero senza pensiero, sono facoltà che con il pensiero propriamente detto hanno poco a che fare, se non che il pensiero razionale (parole) può, come dicevo, razionalizzare a posteriori l'esperienza spirituale e sempre in modo parziale ed incompleto.

Inoltre c'è un atro aspetto confuso in questa esposizione: il corpo viene considerato come se fosse un impedimento a tale compimento, mentre la mia esperienza e le mie verifiche mi hanno mostrato che, se si ricrea un rapporto armonico con esso, è uno degli "strumenti" più straordinari che abbiamo a disposizione, proprio per rientrare in contatto con l'energia vitale universale, il Chi.

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Citazione:

La via del cuore passa per la testa. A ciò non fa eccezione neppure l’amore.

Se per "testa" intende la mente e solo essa, che sia superficiale e/o profonda, questo non è vero.

Quello che è vero, è che anche la testa partecipa al compimento e la cosa mi sembra ovvia, perché la mente, nella sua totalità (che è ENORME rispetto a quanto comunemente si suppone), è una parte fondamentale dell'Essere umano.

Inoltre vedo in questa visione, una ignoranza fondamentale su cosa è l'Amore e dopo specifico citando una cosa.

Citazione:
È evidente che un’azione non possa esser libera se il suo autore non sa perché la compie. Ma come stanno le cose per le azioni dei cui motivi si diventa coscienti? Questo ci porta alla domanda:

«Qual è l’origine e il valore del pensare?»

Infatti senza la conoscenza dell’attività pensante dell’anima non è possibile farsi un concetto di che cosa sia conoscere qualcosa, e quindi anche conoscere un’azione.
Quando sapessimo che cosa significa il pensare in generale, ci sarebbe an- che facile comprendere l’ufficio che esso adempie nell’agire dell’uomo. «Il pensare fa sì che l’anima, di cui anche l’animale è dotato, divenga spirito», dice Hegel con ragione, e perciò il pensare darà la sua impronta caratteristica anche all’agire dell’uomo.

Tutto condivisibile per me. Tranne che è il pensare che fa si che l'Anima diventi Spirito.

Sembra che Hegel non aveva capito cosa sia l'Anima e cosa sia lo Spirito.

E' la consapevolezza che può permettere di esperire diversi stati spirituali, i quali sono stati tutti creati insieme al Mondo.

Sono una realtà esistente indipendentemente dall'Uomo, così come lo è lo Spirito.

Citazione:
Con questo non voglio affatto asserire che tutte le nostre azioni discendano da calme riflessioni della nostra ragione.
E sono ben lontano dal definire come umane nel più alto senso soltanto quelle azioni che derivino da un giudizio astratto. Ma non appena le nostre azioni si sollevino al di sopra del soddisfacimento di desideri puramente animali, le re- lative ragioni determinanti sono sempre compenetrate da pensieri.

L’amore, la compassione, il patriottismo sono molle motrici dell’agire che non si possono risolvere in freddi concetti razionali. Si dice: qui il cuore, il sentimento, reclamano i loro diritti. Senza dubbio. Ma il cuore e il sentimento non creano le ragioni determinanti dell’azione. Le presuppongono e le accolgono nel loro dominio. Nel mio cuore entra la compassione quando nella mia coscienza si è già formata la rappresentazione di una persona che desta compassione.

Quest'ultima cosa a mio avviso è incompleta, perché questo succede in chi ha già scelto e pratica la vita con la mente-pensiero al comando. Chi vive altrimenti ha "decisioni" e creazioni che determinano le azioni non mentali, o almeno non razionali.

A me accade tutti i giorni e ho verificato che il Cuore è infallibile.
Di gran lunga più preciso, anche nel divenire dell'azione (cosa impossibile per la mente da conoscere), perché è lo Spirito stesso che guida le azioni.

La scelta è sempre nelle nostre mani, ovviamente, ma ci sono vari "modi" in cui un essere umano può funzionare.

Altroché se il Cuore ed il sentimento, così come il "sentire", possono creare non le "ragioni" ma le "motivazioni" per l'agire.

Come vedi, anche gli elementi fondamentali di questa analisi, sono già condizionati dalla mente

Lui dice "ragioni". Io dico "motivazioni".

Citazione:
Quando non è la semplice estrinsecazione dell’istinto sessuale, esso riposa sulle rappresentazioni che ci facciamo dell’essere amato. E quanto più idealistiche sono queste rappresentazioni, tanto più beatificante è l’amore. Anche qui il pensiero è padre del sentimento. Si dice che l’amore rende ciechi per le debolezze dell’essere amato. Si potrebbe guardare la cosa anche al rovescio, e dire che l’amore apre gli occhi per i suoi meriti. Molti passano distrattamente accanto a quei meriti, senza rilevarli. Uno li vede, e appunto per questo si desta l’amore nella sua anima. Che altro ha egli fatto, se non crearsi di una cosa una rappresentazione che cento altri non hanno? Essi non hanno l’amore perché manca loro la rappre­sentazione.

Questa per me è una bestemmia

Questo è esattamente il limite di cui parlavo, che rende ciechi alla realtà universale e alla vera conoscenza (da un certo punto in "poi").

La "rappresentazione dell'essere amato", come viene qui intesa, è una illusione, è una proiezione mentale fantastica (una vera e propria creazione della mente) che nulla ha a che fare con l'Amore, se non che il sentimento provato fa parte della sua "sfera di manifestazioni".
Non è un caso che proprio a causa di queste creazioni nostre, l'Amore svanisce dalle nostre vite.

Certo che in quel caso il pensiero è il padre del sentimento, ma solo come creazione artificiale di una realtà universale, una rappresentazione tutta umana di una realtà esistente in sé.
E quando un uomo decide di creare una immagine dell'Amore, l'Amore non può nulla rispetto alla volontà di un uomo.

Ed ecco che non c'è più. Ed ecco che rimane solo la nostra creazione che quasi sempre dura molto poco tempo.

Il vero Amore, l'unico esistente, è infinito.

L'Amore non ha nessun bisogno di nessuna rappresentazione, ne per esistere in sé ne per manifestarsi nella sua immensa meraviglia.
Ha solo bisogno che noi lo accogliamo come si accoglie un ospite carissimo, rispettandolo ed ammirandolo nella sua assoluta perfezione che non ammette nessuna interferenza di nessun tipo, perché è totalmente puro.

Così è stato creato, per essere la base della creazione universale ed è grazie a Lui che l'universo, funziona.

Non conoscevo questo scritto di Steiner. Ora vedo i suoi limiti.
C'è molto di più amico mio, immensamente di più.
La Via è infinita e ogni mente umana ha dei limiti.

Non è un caso che nella medicina cinese, vera scienza spirituale antichissima, il Cuore non è considerato un organo, ma un "vuoto".
Perché è la sede dello Spirito il quale è totalmente puro e non può risiedere in un pieno, di nessun tipo, nemmeno mentale.
Basta un ombra di un pensiero, ed ecco che quell'ombra occupa lo "spazio" dove l'Amore e lo Spirito possono manifestarsi in noi.

Alla prossima.

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