Nec: Ma quindi desiderare il bene non è un bisogno?
Si e no, perché è una scelta.
Dipende dalle scelte che si fanno.
Il bene come lo definisco io, e cioè l'armonia e la crescita degli esseri, è un bisogno perché senza non si cresce e non si vive in modo completo.
Ma noi siamo esseri umani e possiamo scegliere altrimenti e di certo non sta a me giudicare le scelte degli altri.
Io posso non essere d'accordo, ma giudicare non posso farlo.
Secondo me hai fatto bene.
L'ego vuole solo una cosa: possedere e con il possesso controllare.
Cercare di controllare, nel senso di possedere, la forza vitale universale è follia, perché è di tutti e di nessuno.
Viene quando c'è un reale bisogno e se ne va quando il bisogno non c'è più, ed è così che si ha un rapporto equilibrato con essa.
Cosa succede se la forza vitale dell'universo si arrabbia con te perché la tratti senza il rispetto dovuto a qualunque entità?
Rispetto DOVUTO per ill semplice fatto di esistere, voglio sottolineare con forza.
Ogni tentativo di possesso porta solo male, così come è con l'Amore.
Questo non significa che devi smettere le tue ricerche, significa che ci vuole cautela perché sono cose serie.
Si, il "dirselo" è una conclusione, ma in quel momento in cui "ti dici" non stai più comprendendo il Tao.
Perché "comprendere il Tao non è "sapere", non è una conoscenza razionale ma una esperienza dell'Essere.
E' come per il famoso muro.
Comprendi il Tao e appena lasci il "contatto" non lo comprendi più.
Vuoi comprenderlo d nuovo? Devi "toccare il muro" di nuovo.
Questa è la condizione umana.
Ma se si "tocca il muro" molte volte nel tempo, questo ha un effetto su di noi, ci cambia in profondità ed è possibile arrivare allo stato detto di illuminazione, dove tutto si svela naturalmente e dove si esiste nell'eterno presente.
Questo significa anche essere uno con il Tao e non lasciarlo più.
"Un allievo disse al Maestro: non capisco, io vedo un corvo volare..."
Il Maestro rispose: "La differenza tra me e te, è che io vedo un corvo volare, vedo un corvo volare, vedo un corvo volare, vedo un corvo volare, vedo un corvo volare, vedo un corvo volare, vedo un corvo volare, ..."
Il Maestro vive sempre nell'eterno presente, che è sempre diverso e sempre lo stesso istante e dove c'è sempre un nuovo corvo che vola ma che è sempre lo stesso corvo.
Siamo ai soliti limiti della mente, impossibile andare oltre con essa.
Chiedo a chi gli va di fare un esperimento:
Mettete una mano davanti a voi e guardatela attentamente.
Rilassatevi e usate meno forza possibile.
Chiudete lentamente la mano fino a fare un pugno.
Aprite completamente ma sempre lentamente la mano.
Potete ripetere quante volte volete.
Avete appena compiuto una miriade di calcoli complicatissimi e di movimenti molto complessi.
Ora chiedo: come avete fatto a farlo?
Nec: Domanda ad Invisibile: quando servono e quando non servono le emozioni?
Servono per cosa?
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