Re: Meditazione, Tai Chi, Yoga. Le pratiche spirituali.

Inviato da  invisibile il 28/10/2015 3:08:38
Citazione:

effeviemme ha scritto:
Ogni tanto arrivano alcuni dubbi che vorrei "scacciare" (almeno
per un po': fino alla prossima volta).

Quanto è importante, per un buona esecuzione della meditazione, il rispetto
della posizione consigliata/suggerita?

Ci sono posizioni da "non adottare", o un'altra a me più comoda è
comunque ammessa?

Ed il rispetto dei momenti della giornata in cui si pratica (ogni giorno
all'incirca alla stessa ora)?


Ha, o può avere una sua efficacia meditare senza essere cosciente del
suo valore; cioè senza essere "fermamente convinto" che prima o poi
qualcosa di "importante" arriverà?
Cioè, è sufficiente l'interesse a "provarla", come pratica?

Perchè;
mi è stato indicato di non riporre aspettative, non pormi traguardi,
non giudicare ciò che "vivo" durante la meditazione: ed allora perchè
praticarla?

E' stato più facile svuotare la mente durante i primi tentativi
di meditazione di quanto lo sia dopo un po' che la provo: c'è un perchè?

Sono segnali di "cedimento" dei propositi?
o un indizio di "non sincero interesse" per la pratica?
o un indizio della "reazione" della mente?
o ancora poca famigliarità con la pratica?
c'è dell'altro che non ho capito?

...in realtà non ne faccio "un dramma" ma mi piacerebbe capirne di più.


Wow... tutto insieme

Citazione:

effeviemme ha scritto:
Ogni tanto arrivano alcuni dubbi che vorrei "scacciare" (almeno
per un po': fino alla prossima volta).

Quanto è importante, per un buona esecuzione della meditazione, il rispetto
della posizione consigliata/suggerita?

Quando il mio Maestro ci insegnò la Meditazione, disse che se esiste una posizione giusta per meditare, come affermano varie scuole e tradizioni, significa che le infinite altre possibilità sono sbagliate.
Essendo la Meditazione uno stato dell'essere naturale, ovviamente questo non è possibile perché non siamo rocce od alberi, ma esseri umani.

Citazione:
Ci sono posizioni da "non adottare", o un'altra a me più comoda è
comunque ammessa?

Io penso che le cose importanti sono quelle di trovare una posizione comoda, che aiuti a non addormentarsi troppo facilmente e a fare attenzione ad essere rilassati, ma allo stesso tempo che non porti ad afflosciarsi troppo, altrimenti c'è il rischio di mancanza di energia.
Nella Meditazione serve molta energia, anche se non sembra.

Citazione:
Ed il rispetto dei momenti della giornata in cui si pratica (ogni giorno
all'incirca alla stessa ora)?

Le uniche indicazioni che io ho ricevuto a riguardo sono quelle di fare quando ti pare e di evitare di farlo quando il sole non è in cielo, almeno per il primo anno (se si pratica seriamente).

La notte c'è una energia molto diversa e per chi non è esperto la cosa potrebbe rappresentare una serie di ostacoli.

Citazione:
Ha, o può avere una sua efficacia meditare senza essere cosciente del
suo valore; cioè senza essere "fermamente convinto" che prima o poi
qualcosa di "importante" arriverà?
Cioè, è sufficiente l'interesse a "provarla", come pratica?

Cero che si.
Anzi, come fai ad essere fermamente convinto di un qualcosa di cui non conosci praticamente nulla?
Si tratterebbe di fede cieca e a mio avviso non è cosa sana.

Citazione:
Perchè;
mi è stato indicato di non riporre aspettative, non pormi traguardi,
non giudicare ciò che "vivo" durante la meditazione...

Perché se giudichi non stai meditando. Se ti poni aspettative non stai meditando. Se ti poni traguardi non stai meditando.

Tutte queste cose sono tipiche della mente (ego) e nella Meditazione si rimette la mente "al suo posto".

Poi uno è liberissimo di avere tutte le aspettative che vuole e di giudicare quello che gli pare, e ci mancherebbe, ma forse praticando nel modo giusto piano piano anche queste cose iniziano a perdere importanza...

Citazione:
...ed allora perchè praticarla?

A questo solo tu puoi rispondere.

Io la pratico perché ho scoperto che è un tesoro inestimabile.

Un dono del Cielo.

Una frase del mio Maestro sulla Meditazione:

"Meditatiamo e così potremmo di nuovo piantare le nostre radici nel suolo delle nostre origini"

Citazione:
E' stato più facile svuotare la mente durante i primi tentativi
di meditazione di quanto lo sia dopo un po' che la provo: c'è un perchè?

Io non posso sapere se questo è vero.
Non sto dicendo che non lo sia ma questa tua conclusione non posso confermarla.

La mente è diabolica e può ingannarci in mille modi diversi.

Per esempio è possibile che questa sia solo una tua impressione sbagliata perché magari adesso, dopo un po' di tempo che pratichi, stai acquisendo una capacità di osservazione interiore più raffinata e quindi "vedi" cose che prima non vedevi e la tua mente dice "vedi che non funziona?"

Solo una ipotesi...

Ma se quello che dici è corretto, i motivi possono essere molti.
Può essere che stai sbagliando qualcosa nella pratica.
Può essere che ti trovi ad affrontare una "ribellione" della mente (ego), che vede la sua presa su di te iniziare a venire meno e quindi aumenta i "chiasso interiore".
Può essere che hai delle preoccupazioni nella vita che ti rendono più difficile meditare.
Può essere che in questo periodo sei stanco,

.....

Citazione:
Sono segnali di "cedimento" dei propositi?
o un indizio di "non sincero interesse" per la pratica?
o un indizio della "reazione" della mente?
o ancora poca famigliarità con la pratica?

Tutto si e no, ma dette così rappresentano una infinità di possibilità.

Se vuoi magari una alla volta... (ti ha contagiato The Necrons? )

Citazione:
c'è dell'altro che non ho capito?

Di questo posso essere praticamente sicuro, così come sono sicuro che chiunque su questa terra ha cose che non ha capito.

Come è possibile capire tutto di uno stato dell'essere visto che il mondo in cui questo essere vive e lui stesso sono in perenne divenire?

Allo stesso modo la Meditazione è infinita.

Anche per questo è un dono del Cielo.

Citazione:
...in realtà non ne faccio "un dramma" ma mi piacerebbe capirne di più.

E' normale ed umano, ma in questi percorsi è consigliabile tenere a bada questi desideri di capire e procedere comunque.

Anzi, più si è in ignoranza e meglio è, perché e solo non sapendo che poi, "toccando il muro", potrai sapere.

La tazza vuota.

Io preferisco usare la parola "conoscere", così allo stesso tempo comunico alla mia mente che non è solo "roba sua"... sai, ha la fastidiosa tendenza a fare "di testa sua"

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