Re: Meditazione, Tai Chi, Yoga. Le pratiche spirituali.

Inviato da  invisibile il 31/10/2015 19:52:52
Citazione:

TheNecrons ha scritto:

1) Se il Chi viene perso, o viene in parte perso...

Se il Chi viene perso del tutto si muore all'istante, quindi parliamo solo della perdita parziale.

Citazione:
... il rapporto con esso a causa (per esempio) di qualche cattiva abitudine della persona, come può essere recuperato?

Smettendo di perpetuare la cattiva abitudine, tanto per iniziare.

Ogni disfunzione o malattia, è la conseguenza di una disarmonia del Chi.
E' solo una questione di tempo affinché un disequilibrio si manifesti come disturbo anche fisico come le malattie.

Troppa perdita di Chi provoca malattie.

Troppo accumulo di Chi provoca malattie.

L'equilibrio è Armonia in base alla propria Natura, la proprio momento e a cosa si sta facendo, nel momento, nel giorno, nell'anno e così via.

E' una cosa molto complessa, profonda e delicatissima e per cui solo lo Spirito può governarla.
Noi abbiamo accesso a tali consapevolezze tramite la sensitività e quindi tramite il "nostro" Spirito.

E' il sentire che ci informa del nostro stato energetico.

Sentendo possiamo sapere cosa ve cambiato nel nostro comportamento in qualsiasi aspetto della nostra vita.

Ecco come si "aggiusta" la situazione.
Il principio è molto semplice:
equilibrio corrisponde a salute, disequilibrio porta problemi.

Citazione:
Il Chi può venire in nostro aiuto senza che lo avessimo "chiamato"?

Qui non so cosa intendi. Come con FVM lui era convinto di non averlo chiamato.
Io sono sicuro che lo ha fatto ma non ne era consapevole.

Puoi fare un esempio concreto?

Citazione:
Avrei un'esperienza a riguardo ma non so se condividerla (non posso essere sicuro su un sacco di aspetti che la riguardano).

Questa esperienza potrebbe chiarire?

Citazione:
...un modo semplice per iniziare a meditare?

La Meditazione è semplice.

Ma è profonda ed infinita, come tutte le pratiche spirituali genuine, perché siamo noi che siamo profondi ed infiniti.

Non posso dare via internet lezioni di Meditazione, posso solo parlare in linea generale dei principi e delle indicazioni di base.

Una Meditazione che reputo genuina e semplice è quella che insegnava Osho, basata sull'osservazione della respirazione.

Quello che segue ha la mia approvazione (Meditazione Vipassana spiegata da Osho).

Grassetti mie per evidenziare cose che reputo fondamentali:

Citazione:
Siedi in silenzio e comincia a osservare il tuo respiro. Il punto di osservazione più semplice è all’entrata del naso. Quando il respiro entra, avvertine il contatto all’inizio del condotto nasale: osservalo da quel punto. Il contatto sarà più facile da osservare, il respiro sarebbe troppo sottile: all’inizio limitati ad osservarne il contatto. Il respiro entra e tu lo senti entrare: osservalo. E poi accompagnalo, seguilo. Scoprirai che a un certo punto si arresta. Si ferma da qualche parte vicino all’ombelico; per un attimo, per un pal, si arresta. Quindi, risale verso l’esterno: seguilo, di nuovo percepisci il contatto del respiro che fuoriesce dal naso. Seguilo, accompagnalo verso l’esterno: di nuovo arriverai a un punto in cui per un attimo brevissimo il respiro si arresta. E il ciclo riprende un’altra volta.
Inspirazione, pausa, espirazione, pausa, inspirazione, pausa. Dentro di te quella pausa è il fenomeno più misterioso. Quando il respiro è entrato in te e si è fermato, non c’è nessun movimento: quello è l’attimo in cui si può incontrare Dio. Oppure quando il respiro esce e poi si arresta, e non esiste alcun movimento.
Ricorda, non lo devi arrestare tu: si ferma da solo. Se lo interrompi volontariamente, quell’istante ti sfuggirà, perché colui che agisce interferirà e scomparirà il testimone. Tu non devi interferire. Non devi alterare il ritmo della respirazione, non devi nè inalare nè esalare. Non è come il Pranayama dello yoga, dove tu intervieni per controllare il respiro. Non è la stessa cosa. Non alteri affatto il respiro, lasci spazio al suo fluire naturale, alla sua naturalezza. Lo segui quando esce e lo segui quando entra.
E presto ti accorgerai dell’esistenza di due pause. In queste due pause si trova la porta. E in quelle due pause perverrai alla comprensione, vedrai che il respiro in se stesso non è vita, forse è nutrimento per la vita, come altri cibi, ma non è la vita. Perchè quando il respiro si arresta tu sei presente, assolutamente presente: sei perfettamente consapevole, assolutamente cosciente. E anche se il respiro si è arrestato, se il respiro non c’è più, tu ci sei ancora.
Trova un luogo comodo dove sederti per 45-60 minuti. [NOTA MIA: io consiglio di fare meno, massimo 20 minuti ogni volta] E’ bene sedere alla stessa ora e nello stesso punto ogni giorno, ma non necessariamente in un posto silenzioso. Sperimenta finché non trovi la situazione in cui ti senti a tuo agio. Puoi fare una o due sedute al giorno, ma non fare mai una seduta se non è trascorsa almeno un’ora da quando hai mangiato, e aspetta almeno un’ora dopo la seduta, prima di andare a dormire.[NOTA MIA: non è necessario secondo me fare alla stessa ora e nello stesso punto, ma è bene praticare ogni giorno almeno una volta per massimo 20 minuti]
E’ importante sedersi con la testa e la schiena erette. Gli occhi devono restare chiusi e il corpo dev’essere il più fermo possibile. Puoi usare un seggiolino da meditazione o una sedia, oppure dei cuscini sistemati come meglio credi.[NOTA MIA: l'importante è stare comodi, rilassati ma non afflosciati]
Non esiste una tecnica di respirazione particolare: va benissimo il respiro naturale. La Vipassana si basa sulla consapevolezza del respiro, per cui si devono osservare semplicemente l’inspirazione e l’espirazione in qualsiasi punto del corpo in cui si riesce ad avvertirne maggiormente la sensazione: all’altezza del naso o dello stomaco o del plesso solare.
Vipassana non è concentrazione e non si tratta di osservare il respiro per un’ora intera. Quando affiorano pensieri, emozioni o sensazioni, oppure quando sorge in te la consapevolezza di un suono, di un odore, o della brezza all’esterno, lascia semplicemente che la tua attenzione li segua. Qualsiasi cosa affiori può essere osservata come una nuvola che scorre nel cielo: non ti ci devi attaccare, né la devi respingere. Ogni volta che puoi scegliere cosa osservare, torna alla consapevolezza del respiro.
Ricorda, non devi aspettarti nulla di speciale. Non esiste successo né fallimento, né vi sarà progresso. Non c’è nulla da capire o da analizzare, ma possono insorgere intuizioni di qualunque tipo. Le domande e i problemi possono essere visti come misteri con cui divertirsi.


In particolare per te, che sei molto giovane: alla tua età la Meditazione non è veramente necessaria ma se fatta correttamente è sempre utile.

Quindi il mio consiglio per te è di praticarla poco e soprattutto, come giustamente consiglia Osho, non aspettarti nulla, non desiderare nulla, non concludere nulla sulla Meditazione, indicazioni valide per tutti ma per te, vista la tua giovane età, ancora più importanti.

Non usare forza di nessun tipo, nemmeno mentale.
Tutto deve essere naturale, dolce e rispettoso, verso la pratica ma soprattutto verso te stesso.

Se dopo un po' che pratichi l'interesse aumenta, consiglio di cercare qualcuno che ti guidi, ma non è detto che sarà necessario.

PS
La Meditazione che pratico io èun altra, ma non può essere spiegata per iscritto in modo serio.

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