Re: Meditazione, Tai Chi, Yoga. Le pratiche spirituali.

Inviato da  invisibile il 3/11/2015 9:07:03
Citazione:

effeviemme ha scritto:
invisibile cit.:

Ma anche questa è una generalizzazione.

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Eh, ma non mi lasci mai convinto ( con la mente ) di niente di definitivo.

Sono i rischi che si corrono a voler parlare con un taoista

Risposta seria: lo so e non posso fare altrimenti perché la realtà è in divenire.

E' proprio il desiderio di "fissare" le cose, tipico della mente (e non perché è brutta e cattiva, ma semplicemente perché funziona così), che ci allontana dalla realtà, ed affidarsi, credere, in quel tipo di interpretazione della realtà che è solo uno dei suoi aspetti, che porta sofferenza e problemi.

E' come risalire un fiume poco profondo ma impetuoso controcorrente correndo.

Si, "tu" corri, nel senso che i movimenti (e la fatica) sono quelli del correre, ma sei fortunato se riesci anche a stare fermo

Come diceva il mio Maestro, "vivere usando la mente è come tirare il freno a mano e poi dare gas".

Oppure è come correre velocissimo con gli occhi chiusi.

Poi ci si lamenta che le cose non vanno bene, che ci si fa male... sarebbe un miracolo se non fosse così.

Citazione:
Eppure, anche se usando la mente, tutto il contenuto del post mi sembra
condivisibile: solo che... abitualmente non ci si rende conto, se non per
qualche "raro" sprazzo di sana pazzia, ( potrebbe essere quel " trafitti da un raggio di sole", che tanto mi aveva colpito nella poesia? ) di come ci si possa sentire leggeri adottando il "non sapere" o il non desiderare.

Sono stati investiti fantastilioni di fantastilioni, calcolando gli ultimi 10.000 anni, per addestrare te a CREDERE che DEVI vivere sapendo, controllando, vincendo sull'altro.

Si, proprio te.

Ma allora... quanto sei importante te?

Non si tratta di "sentirsi" più leggeri.

Si tratta di essere più leggeri.

Ovvio che ci si sente, anche, ma è transitorio perché dopo poco ci si abitua alla leggerezza e diventa normale, non più percepita.

E sempre e solo nella trasformazione che si "sente".

Sarà anche per quello che il mondo è in divenire, così da permettere agli esseri di percepire la crescita di se stessi, degli altri ed avere una possibilità di paragonare gli stati dell'essere diversi?

Citazione:
Non bisogna avere "apettative di risultati" nella meditazione, mi dici;
La "speranza" che col tempo la pratica della meditazione abbia l'effetto
di avvicinarmi al "sentire", è anch'essa una aspettativa... controproducente?

Si, ma non facciamo gli integralisti

E' umano ed in un certo senso, vista la posizione "storta" da cui partiamo, utile in quanto possibile motivazione per fare.

Diciamo che personalmente consiglio di non dargli peso, ma se si vede che si esagera con il desiderio tenerlo a bada, non farsi troppi "film" mentali per così dire.

E poi è bene stare attenti a non confondere il desiderio egoico con l'impulso innato alla conoscenza, peculiare dell'uomo.

Le filosofie antiche orientali indicano come condizione sana quella di non avere desideri, ma questo non significa che l'impulso innato alla vera conoscenza non si manifesterà, perché è un impulso naturale per l'uomo, come la fame e la sete.

"Basta" stare attenti a non desiderare di possedere la conoscenza, che è il desiderio che trasforma una sana indagine in un problema esistenziale.

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