Re: Meditazione, Tai Chi, Yoga. Le pratiche spirituali.

Inviato da  invisibile il 3/11/2015 16:58:58
Citazione:

Suspiria ha scritto:

Citazione:
Niente e mai, del mondo dello Spirito (per riassumere) potrà essere dimostrato con i mezzi che il paradigma scientifico impone (arbitrariamente), in quanto realtà ben più "grandi" della visione razionale.


Questa è un'affermazione perentoria e occorre che tu o qualcun'altro abbia trovato il modo di scoprire ciò e che ne metta a disposizione i mezzi per verificare.

Guarda che è proprio la ragione di essere di questo thread, indicare che questi mezzi esistono da molte migliaia di anni.

Hai letto il post di apertura?

Cito:

Citazione:

Non è possibile parlare in modo esaustivo del Tai Chi, della Meditazione o di qualunque pratica spirituale, proprio per la loro natura che è quella di aiutare la persona a ritrovare è ri-equilibrare parti di sé "perse", scollegate o squilibrate e di ri-armonizzarle, ovvero ritrovare la propria integrità ed il proprio equilibrio e questo significa anche prendere coscienza di parti di noi, così come delle loro funzioni e facoltà, che sono indescrivibili in modo esaustivo con il linguaggio delle parole, in quanto linguaggio della mente razionale e per cui limitato alle sue possibilità e facoltà.

La mente razionale (lo strumento che qui possiamo usare è mentale-razionale), come tutto ciò che esiste, ha dei limiti e uno di questi limiti è la capacità di comprendere in modo completo tutte le parti che compongono l'essere umano, le loro facoltà e potenzialità

Le pratiche spirituali aiutano a far "ritrovare" ciò che è stato perso e la mente razionale in questo lavoro ha si un ruolo, ma non è un ruolo centrale, o almeno non nel senso che noi, di cultura e formazione occidentale, lo intendiamo comunemente.

Abbiamo parlato molto in altre discussioni del fatto che le tradizioni spirituali indicano non la mente come la parte che ci identifica, ma il Cuore, lo Spirito, l'Anima.

[...]

Posso testimoniare che quando si impara a vuotare la mente, pur rimanendo presenti e consapevoli, si apre un vero e proprio mondo di fronte a noi, un mondo reale ed infinitamente più ricco e profondo di quello percepito con la "mente piena" ed in posizione dominante nella persona.

[...]

Nella Meditazione, quando si è raggiunta l'abilità di avere la mente in pace, senza pensieri, altre parti di noi si "rianimano" dallo stato di inconsapevolezza in cui sono state a causa dei pensieri che occupavano tutto lo "spazio-tempo" della mente (a parte quando dormiamo, quando siamo obbligati a "lasciare la presa") e a cui abbiamo dato "la precedenza" per molto tempo.
Si scopre che queste altre parti di noi, essendo libere dai condizionamenti sociali, giudizi e pregiudizi, paure ed insicurezze, hanno facoltà ed abilità straordinarie nell'osservare ed indagare la realtà, facoltà ed abilità che sono essenziali per poter avere una vera e completa conoscenza di noi stessi e del mondo.
E' per questo che spesso, in testi che parlano dei percorsi spirituali, si parla di "vera conoscenza".

Un bambino sperimenta la "vera conoscenza" sempre, perché è ancora integro ed in Armonia ed usa, inconsapevolmente, tutto ciò che è per conoscere.
Come per l'esempio con il corpo, anche qui il bambino non è pienamente formato e quindi il risultato non sarà "approvabile" da noi sapientoni, ma "l'azione di conoscenza", in sé, è perfetta, perché il bambino usa tutto se stesso.

Ecco la grande gioia, che vediamo senza capire, nello strizzare la cacca del cane o nel ficcarsi nel naso una cicca di sigaretta

Sta conoscendo in modo completo la cacca del cane e il suo strizzarla.

Risultato: grande gioia.

Chi è il "sapientone" ?

Perché la vera conoscenza porta grande gioia, anche se si tratta "solo" di conoscere la cacca di un cane.

[...]

Le pratiche spirituali esistono da migliaia di anni e sono i mezzo per arrivare anche alla vera conoscenza, di sé e del mondo.

Se vuoi puoi intraprendere questo studio e verificare di persona, che è l'unico modo possibile di farlo, come ho già spiegato più volte.


Io l'ho fatto (lo sto facendo) e confermo che è così.

Citazione:
Siccome onestamente non c'è questo mezzo, se non le credenze che attraverso certi mezzi si raggiunga un qualcosa, torniamo al punto di inizio.

Ed ecco, come già evidenziato, che il tuo dogma (credenza) crea la tua realtà.

Decidi a priori che il mezzo non esiste e quindi la cosa non è reale ma solo una credenza.

Io sto dicendo che il mezzo sei tu.

Tu non ammetti, per dogma, questo mezzo? Va bene non c'è problema, io rispetto qualsiasi credenza, ma questo conferma appieno quanto da me affermato:

le nostre credenze creano "realtà" limitate dalle nostre stesse credenze.

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