Concordo.
Ma anche una porzione dell'opera ha (può avere) un suo senso. Il ritornello di una canzone, una parte di una melodia, una successione di accordi...
Quando il vero senso dell'opera si ha solo (o soprattutto) nel suo insieme, è, a mio avviso, animata in modo particolare.
Voglio dire che ci sono delle canzoni (parlo di queste perché hanno una forma semplice), che una volta che hai svolto le sue 2 o 3 parti hai detto tutto. Il resto è ripetizione. Invece ci sono dei brani che più vai avanti è più acquistano significato, in cui il (i) "messaggio" diventa sempre più "forte", o "chiaro" o profondo"...
Questo è da chiarire. Quando parli di "non nota", intendi tutte le frequenze di vibrazioni che ci sono tra una nota e un altra che non vengono suonate in quanto assenti dal tono o dal sistema seriale?
Non ho capito bene...
(poi li mortacci tua non è che scrivi semplice semplice... )
Complimenti. E complimenti a me
Molti intellettualissimi (è esatto) hanno affermato che la musica contemporanea ha una valenza "primitiva", in quanto primigena, separata dalle convenzioni dei tempi.
Comunque questo riguarda, in misure diverse, tutta la musica atonale, non solo quella dodecafonica.
In realtà la dodecafonia "pura", è più tradizionale della musica contemporanea tout court, perché impone un sistema molto rigido di composizione, e per cui è comunque ancorata all'idea di regole a prescindere, invece di faccio come cazzo mi pare o mi do le regole di volta in volta sempre come cazzo mi pare.
Infatti lo stesso inventore l'ha rinnegata, rendendosi conto che comunque per la musica le regole servono a creare un dato linguaggio e una certa forma, che serve a veicolarlo, ma più diventano strette e più la musica fa cagare.
Il che apre delle riflessioni molto interessanti sul binomio leggi/libertà.
E noto che i peggiori compositori di musica cosiddetta "colta" [prrrr sempre sia prrr], sono quelli più accademici, tipo insegnanti di composizione dei conservatori (con le dovute eccezzioni chiaramente).
Mozart era un genio. Lo era anche perché se ne strasbatteva delle regole del suo tempo (e delle regole in generale...), e per cui la libertà interiore permetteva alla creatività di fiorire in mille direzioni diverse.
Questo significa che prima di ripetere una nota già suonata, devono essere suonate tutte le altre.
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