Re: Mozart fu un mito costruito?

Inviato da  carloooooo il 7/9/2007 15:43:31
Ciao Davide, effettivamente bisognerebbe intendersi bene su cosa si intenda con il termine "rielaborare", cioè sarebbe da prendere le due partiture e confrontarle per vedere quante e quali siano le differenze.

Ovviamente non sto negando che Luchesi fosse un valente musicista, se non altro perché nella Vienna e in generale nell'Austria di quel periodo si assistette ad un fiorire impressionante di valori musicali di primissimo piano, come mai forse si è assistito nella storia della musica, sollecitati da un pubblico estremamente esigente.

Il fatto che di quel periodo ci rimangano sostanzialmente solo tre nomi, Haydn, Mozart e Beethoven, è secondo me dovuto sia da esisgenze di semplificazione (d'altra parte anche negli altri ambiti artisti pur valenti rimangono conosciuti solo dagli addetti ai lavori), sia dal fatto che spesso, nello scrivere una storia della musica, si prende in considerazione anche l'importanza storica di un compositore, operazione che necessita di una visione esterna che solo in epoche successive si può costruire (ma questo forse vale in maggior ragione per Haydn e Beethoven: Mozart fu, più che un innovatore, un perfezionatore di prassi consolidate, come Bach e Palestrina).

Questo non toglie però che anche compositori oggi definiti minori siano stati in grado di scrivere pagine splendide, e che magari anche i "grandi" non abbiano sempre brillato in tutte le loro opere. Ciò prendendo in considerazione il fatto che i concetti di "ispirazione" e "genio creativo", che ancora oggi riteniamo componente necessaria (e spesso sufficiente!) della produzione artistica, sono stati formulati in epoca romantica, diciamo a partire da Beethoven, mentre fino a quel momento - Mozart incluso - il mestiere, l'"artigianato artistico", era un elemento essenziale della composizione (basti pensare a una fuga di Bach, in cui il momento ispirativo praticamente si esaurisce nella definizione del soggetto iniziale - spesso costituito di poche note -, mentre il resto è quasi esclusivamente frutto di una maestria artigianale sovrumana). Ne è una prova, autografi a parte, che l'attribuzione delle opere sia un problema che riguarda Haydn e Mozart e non Beethoven o i romantici, salvo casi minori.

Per questo a mio parere un compositore va valutato non tanto per le due o tre opere più riuscite, ma nello standard, ossia nella qualità media delle sue opere. Ed è per questo che probabilmente Mozart è da ritenersi superiore ai coevi.

Sicuramente poi attorno alla figura non priva di misteri di Mozart si è creato tutto un contorno, spesso finalizzato ad un ritorno economico, che provoca la reazione uguale e contraria di studi finalizzati (magari esagerando, ma si dovrà pur vendere!) a sminuirne la grandezza.

Carlo

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