Re: NIBIRU

Inviato da  yarebon il 22/2/2008 12:37:08
Ricordo un libro che pur non parlando di Nibiru, si riferiva ad una catastrofe avvenuta circa più o meno 3600 anni fa che cambiò completamente la civiltà umana, bisognerebbe verificare, per ora oltre alla scomparsa improvvisa tramite catastrofe, della civiltà minoica, ci sarebbe anche un'eruzione pliniana in Campania avvenuta nel 1780 a.C. e che è stata ritenuta di molto superiore a quella che nel 79 d.C. distrusse Ercolano e Pompei, Il vesuvio non c'entra niente, si parla probabilmente di un vecchio vulcano presente dove ora è Avellino. Viene detto da questi ricercatori appartenenti ad uno studio interdisciplinare vulcanologico ed archeo-antropologico della Campania, che questa eruzione causò una desertificazione totale dell'habitat dovuta all’alta magnitudo dell’eruzione che causò un collasso socio-demografico e l'abbandono dell’intera zona per secoli .
su http://www.areavesuvio.org/modules.php?name=News&file=article&sid=430
si scarica il documento dell'associazione che ha redatto questo studio.

Interessanti anche le testimonianze di Tito Lucrezio, sul fatto della ciclicità di alcune catastrofi e delle civiltà umane e per un uomo dei suoi tempi fa impressione sentirlo parlare di cose di questo genere:

<<La natura del mondo in cui siamo non é tutto materia compatta: nel mondo c'é il vuoto, e tuttavia non è come il vuoto; né mancano corpi che possano dall'infinito con violento impeto irrompere contro la terra e sprofondarla. Non manca certo lo spazio che rotolanti disciolte riceva le mura del mondo colpito dall'urto di forza invincibile: non é chiusa alla terra la porta della fine>>

è un moderno astronomo che ci parla del pericolo di un impatto di un asteroide? No è un uomo che viveva ai tempi degli antichi romani che parla di "corpi che dall'infinito possono irrompere contro la terra", a dimostrazione che delle conoscenze dei popoli antichi noi sappiamo ancora poco, sempre da Lucrezio, che parla delle recenti catastrofi:

<<questi elementi spiranti tanto istinto guerriero di grandi cose debbon decidere: giacché il fuoco prevalse una volta, e l'acqua una volta, secondo la fama, regnò sulla terra. Infatti il fuoco prevalse e bruciò molte cose quando la forza distorta, rapace dei cavalli del sole per entro l'etere corse radendo terre distese [..] Lo stesso è dell'acqua: quando cominciano improvvisi i suoi propri elementi a raccogliersi, vince; e già seppellì molte città dei mortali; ma poi, quando la forza deviata, sorta dall'infinito, per ordine occulto scomparve, si fermaron le piogge e si abbassarono i fiumi>>

gli ultimi righi parlano di una forza deviata sorta dall'infinito che poi scomparve e fece finire le catastrofi. Penso sia una testimonianza interessante.

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