Re: Zecharia Sitchin: la teoria

Inviato da  redna il 19/3/2009 18:56:58
Citazione:
Lo dico perchè trovare un pianeta nel 1983 e non aver sèguito poi con nessun altra informazione non la considero esattamente una "scoperta". Il ritrovamento di IRAS è stato poi smentito, e mai più si è parlato dell'esistenza di un nuovo pianeta con caratteristiche similari (pianetucoli a parte, intendo).


IRAS era un sistema a raggi infrarossi e ha trovato una nana bruna...
Questa è stata la scoperta del 1983.
Il pianeta che IRAS aveva scoperto c'è nel sistema solare anche se 'ufficiosamente' smentito (per ovvi motivi).
Quindi sta a te capire se ritieni che la smentita sia vera o ad arte...
Il pianeta sta sicura che c'è.Quello che noi non abbiamo sono i potenti telescopi e ci dicono quello che 'loro'vogliono che sappiamo.
Certamente ti diranno che non è il pianeta X ...sta sicura.


Citazione:
Allora, o postuliamo il complotto (cosa a cui sono come sempre apertissima ), ma sta poco in piedi per via delle migliaia di astronomi dilettanti che stanno tutto il giorno a guardare in su sperando di trovare qualcosa, oppure sto pianeta come lo immaginiamo noi non c'è. Tertium non datur.

tertium te lo do io. Nessuno degli astronomi amatori ha i potenti telescopi della NASA. E solo la NASA può dare certe notizie. Ti pare poco?

ahmbar

Citazione:
E da chi hai avuto questa "dritta"? Da Clorofilla, dal dj svizzero o addirittura dal SOMMO Cicap?

o da tutti e tre (tanto chi li distingue, ormai!)

edit

per quanto riguarda IRAS...
traggo da questo articolo:
http://www.altrogiornale.org/news.php?extend.2205.10
b) 25 gennaio 1983: lancio del satellite all’infrarosso IRAS dalla base californiana di Vandenberg (USAF); si tratta di un ambizioso progetto scientifico congiunto che coinvolge tre diversi enti scientifici (la NASA, l’agenzia spaziale olandese NIVR ed il britannico SERC); costo del progetto: 80 milioni di dollari .

c) 30 gennaio 1983: pubblicazione dell’articolo Clues Get Warm in the Search for Planet X, di John Noble Wilford, New York Times; si discutono le anomalie gravitazionali dei due giganti Urano e Nettuno, dovute probabilmente ad un “large object that may be the long-sought Planet X”; inoltre, si sottolinea come gli scienziati della NASA stiano monitorando i percorsi delle sonde spaziali Pioneer 10 ed 11 in modo tale da registrare eventuali variazioni nelle loro traiettorie che fornirebbero in tal caso indizi sulla origine della misteriosa forza perturbatrice.

d) 30 dicembre 1983: pubblicazione del celebre articolo Mystery Heavenly Body Found by Infrared Orbiting Telescope, a firma di Thomas O’Toole, Washington Post; finalmente si ha un primo valore sperimentale, anche se controverso: a 50 milardi di miglia da noi sarebbe presente un oggetto celeste enorme, di tipo gioviano. Gli scienziati del team dell’IRAS non sanno di che cosa si tratti.


C’è un filo rosso che collega questi articoli di divulgazione scientifica, pubblicati su prestigiosi quotidiani statunitensi? Mi sembra palese che esso ci sia e possa essere individuato nell’indagine sull’origine delle misteriose perturbazioni orbitali riscontrate nei moti dei pianeti più esterni, perturbazioni attribuite al celebre Pianeta X a lungo cercato da Lowell. Questo spiegherebbe il progetto internazionale IRAS, finalizzato soprattutto a fare luce su un’anomalia che viene descritta dunque ad una forza di natura gravitazionale non ancora identificata. Il problema è capire se essa sia dovuta all’influenza di una nana bruna (una compagna oscura del Sole), di un corpo planetario dall’orbita molto ellittica, oppure sia il risultato di un’azione combinata di entrambi. La presenza di un potenziale buco nero non verrà più riesumata dagli studiosi, in seguito.

La clamorosa coincidenza nel valore di 50 miliardi di miglia (quasi che la sorgente infrarossa individuata dall’IRAS fosse già stata desunta se non otticamente, almeno sulla carta attraverso complessi calcoli di meccanica celeste), suggerisce che è molto probabile che il Sole faccia parte di un sistema stellare binario. La sua compagna avrebbe una massa gioviana ma non sufficiente ad innescare reazioni termonucleari di fusione: da qui si comprende la sua difficoltà ad essere vista nello spettro del visibile, non brillando di luce propria e trovandosi ad una remota distanza da noi, molto oltre le colonne d’Ercole del Sistema Solare (qui intese come le orbite dei pianeti più esterni: Nettuno e Plutone). »

tratto da “The American Armageddon. From the Eisenhower’ s Secret to the Discovery of Planet X”, di L. Scantamburlo © 2006-2008 – inedito

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«[... ] Gli scienziati del centro di ricerca Ames dissero che, due sonde, pionieri 10 e 11, oggi già più lontane e, tutti gli altri oggetti artificiali potrebbero rilevare un oggetto misterioso oltre i pianeti conosciuti del sistema solare»

Spacecraft May Detect Mystery Body in Space
NYT, 19 giugno 1982


Questo significa che alla NASA qualcuno già stava tentando di rilevare cosa fosse responsabile delle «irregolarità persistenti nelle orbite di Urano e Nettuno», riporta l’articolo, anche prima del lancio dell’IRAS, avvenuto a gennaio 1983 dalla base aeronautica di Vandenberg.
È curioso cosa suggerisce l’articolo per spiegare le anomalie: a 5 miliardi di miglia un pianeta sconosciuto oltre il sistema solare, a 50 miliardi di miglia un oggetto tipo nana bruna, a 100 miliardi di miglia un buco nero. E il 30 gennaio 1983, il New York Times pubblicò un articolo intitolato:
“Clues Get Warm in the Search for Planet X”
(“Gli indizi ottenuti nella ricerca del Pianeta X”)

«[...] Inoltre, una nana bruna non emetterebbe sufficiente luce per essere rilevata, ha detto il Dr. John Anderson del Jet Propulsion Laboratory di Pasadena, Calif. »

Ma più significative sono le parole seguenti, provenienti sempre dall'articolo del NYT:

«Le relative forze gravitazionali, tuttavia, produrrebbero un’ energia rilevabile dall’Infrared Astronomical Satellite [...] , ha detto il Dr. Anderson, il quale è stato “abbastanza ottimista” sul fatto che il telescopio infrarosso potrebbe rilevarle e le Pioneer potrebbero stimare la massa dell’oggetto»

Fu il dr. Anderson a suggerire di estendere le missioni Pioneer? Probabile, dando uno sguardo a quello che John Anderson, con M. Nieto e Slava G. Turyshev, presentarono alla 35° COSPAR Scientific Assembly a Parigi, 18-25 luglio 2004; il loro report era:
”The Study of the Anomalous Acceleration of Pioneer 10 and 11”
(“Lo studio sull’accellerazione anomala delle Pioneer 10 e 11”)
Bene, alla pagina 8 del file pdf del loro lavoro (disponibile su internet), c’era scritto:
«Mid 1979 (Search for Planet X)», specificando «Search for unmodeled accelerations started (~ 20 AU)»

Qualcuno agli alti livelli della NASA – probabilmente già agli inizi degli anni ’70 – sapeva che ci sarebbe potuto essere un importante corpo celeste ancora sconosciuto, appartenente al nostro sistema solare. Alcune risposte possibili potrebbero essere celate nei testi e nelle tradizioni antiche, come gli studiosi Immanuel Velikovsky e Zecharia Sitchin hanno suggerito nei loro lavori.

quindi il programma IRAS doveva essere la conferma di quello che si sapeva all'inizio degli anni 70.

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