Re: logica, questa sconosciuta.

Inviato da  a_mensa il 23/8/2010 13:52:11
@ temponauta
un tipico esempio di convenzione è il linguaggio scritto o parlato.
nello scritto si lega ad una certa sequenza di simboli un significato, poi a quella stessa sequenza di simboli si lega una sequenza di suoni.
storicamente sono nati sicuramente prima i suoni e ad essi sono successivamente stati legati i simboli.
la cosa importante però è che ad una parola, per convenzione, si associa un significato.
non importa da dove esso derivi, ma al momento attuale abbiamo un solo riferimento per legare delle significanze alle parole ed è il dizionario.
poi ci sono variazioni per l'evoluzione delle significanze, e per questo i dizionari vengono aggiornati.
ora , guardando la definizione della parola "logica" in tutti e quattro i casi, mi si richiama alla mente più un processo che una condizione.
un processo deduttivo, che, partendo da assiomi non dimostrabili ma accettati per esperienza diretta o per trasmissione di informazioni, si sviluppano delle deduzioni che portano a conclusioni che includono gli assiomi, ma sono essi stessi un qualcosa di diverso.
se si fa riferimento quindi a una raccolta di dimostrazioni e quindi di conclusioni accettate come vere da molte persone in molti tempi diversi, allora abbiamo delle "logiche oggettive", ovvero già analizzate, verificate, ecc.... e quindi ritenute dalla maggior parte delle persone corrette.
se questa raccolta di deduzioni e conclusioni fa riferimento ad una propria elaborazione, su propri assiomi iniziali, allora ci troviamo di fronte ad una "logica" soggettiva, che ha bisogno del confronto con la logica soggettiva di altri soggetti per acquisire la dignità di logica, se non oggettiva, almeno accettata come tale.
quindi la "logica" risente di due fattori determinanti ovvero gli assiomi iniziali, e la metodologia per concatenarli.
richiamo questi due fattori, perchè troppo spesso si dimentica che oltre agli assiomi, che nel ragionamento logico rappresentano i "dati" esiste anche il modo di legarli, che invece rappresenta il "programma".
solo assumendo entrambi, dati e programma, di un'altra persona si potrà comprenderne i processi logici, ovvero la sua "logica".
tutto ciò non contraddice quanto hai scritto, lo raggruppa solo in un modo diverso, direi più "informatico".

ps. usare questo modo di analisi non credo sia così sbagliato, visto che nel progettare i computer, sono stati scelti proprio i processi mentali umani, per disegnarli. o almeno ci si è ispirati ad essi il più possibile.

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