Re: logica, questa sconosciuta.

Inviato da  Red_Knight il 25/8/2010 4:56:17
@a_mensa

Innanzitutto ti deludo : tutte le mie cognizioni di psicologia risalgono a quei pochi giorni in cui ho aiutato una persona a superare la terza liceo psicopedagogico da privatista. E infatti non è da quelle che ho tratto le mie conclusioni (fallibilissime, ben inteso) sul ragionamento umano.

Quel che intendevo io personalmente con "processi mentali automatici" era molto più elementare; roba come riconoscere le contraddizioni, dedurre, indurre, sommare, sottrarre, riconoscere A come A, distinguere tra vero e falso, operare su insiemi, etc. Non so dire veramene quali siano effettivamente operazioni elementari: questo ce lo devono dire i neurologi e gli psicologi. È probabile che ragionare correttamente non sia innato, o almeno non completamente, ma appreso. A conti fatti non ce ne può fregar di meno, in questa discussione.

Avere opinioni sul comportamente femminile è il risultato di numerosi processi mentali, condotti a partire dalle più diverse premesse, applicati aile più svariate esperienze personali, e sommati a diversi fattori emotivi (che possono indurre l'individuo a non compiere determiante operazioni logiche).

Per esempio il Marocchino potrebbe non aver mai analizzato logicamente il suo pregiudizio sulle donne, e anche lo Svedese molto probabilmente ha acquisito direttamente la parità dei sessi come una cosa scontata. Oppure volendoci ragionare il Marocchino potrebbe aver dedotto la sua opinione semplicemente dal Corano; se la donna è inferiore e Maometto raccomanda di picchiarla con lo spazzolino da denti per disciplinarla, è più che logico dedurre che il suo comportamento dev'essere subordinato all'approvazione maschile. Così come lo Svedese, stabilito che uomini e donne sono uguali davanti alla legge, potrebbe dedurre da questo che la donna ha tutto il diritto di fare le stesse cose che fa lui.

Lo Svedese non è più logico del Marocchino: al massimo è più razionale perché è in grado di giustificare le sue posizioni con un numero minore di dogmi, o magari ancora meglio solo sulla base di pochi assiomi (per esempio il Marocchino non sa spiegarsi perché lui dia per scontata la validità morale del Corano e con ogni probabilità non se lo chiede nemmeno). Ricordo comunque, come ho già detto, che a parte gli assiomi fondamentali o i dogmi dell'infanzia (e non sempre si è consci di quali siano!) ci sono l'esperienza e i dati di fatto.

Tolte le persone particolarmente tonte o malate, posto davanti a un generico sillogismo ben formato (classico esempio "Tutti gli uomini sono mortali e Socrate è un uomo -> Socrate è mortale") o a un teorema geometrico sufficientement semplice chiunque è in grado di riconoscerne la validità.
Al massimo, a seconda del contenuto della dimostrazione, se ne possono rifiutare le conclusioni, oppure ignorarle. Questo è vero, come dicevi tu, quasi sempre fuori dall'ambito puramente teorico; ma questo rientra nella sfera emotiva. L'adeguarsi alla logica e rispettarne i risultati, o meglio semplicemente soffermarcisi sopra, è un atteggiamento definibile come "razionalità" che è cosa ben diversa da logica. Le capacità logiche sono uguali per tutti, se non quantitativamente almeno qualitativamente. La razionalità è invece l'atteggiamento che consiste nella predisposizione a fare della logica un uso intenso, e questa* ancora una volta è dipendente dall'indole, dall'ambiente, dalla cultura, etc.

O almeno così la vedo io. È comunque soltanto la solita noiosa questione semantica: spesso usiamo termini diversi per dire la stessa cosa e viceversa. Basta intendersi sui significati.

@Pispax

Come puoi vedere c'ho messo ben più che 25 frasi...

EDIT (aggiunto asterisco):
*sempre la razionalità, non la logica

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