Re: L'angolo musicale di LC.

Inviato da  Giano il 16/9/2011 12:35:48
Florizel, non potho reposare cantata da Parodi è commovente, bellissima, sembra scritta per la sua voce: http://www.youtube.com/watch?v=huzFwhEhgeE


Visto che ti piacciono i testi che chiamano alla ribellione, se non la conosci ti presento Procurade ‘e moderare(fine 1700!):
Questo Inno è stato scritto in seguito ai drammatici eventi vissuti dal popolo sardo dopo i fatti del 28 aprile 1794, giorno in cui iniziò la rivolta guidata da Giovanni Maria Angioj. Può essere annoverato tra i canti popolari più antichi d'Europa. L'opera è articolata in 47 ottave logudoresi e 375 versi che evidenziano la forte identità del popolo sardo e la sua propensione alla ricerca della democrazia e della giustizia anche attraverso la lotta al potere ingiustificato dei feudatari. Questo inno "Su patriotu sardu a sos feudatàrios", meglio conosciuto come "Procurade 'e moderare", è stato pubblicato per la prima volta in Corsica nel 1794, esprime la volontà di riscatto della Nazione Sarda.

Qui si trova il testo, la traduzione e una spiegazione verso per verso:
http://pdcicagliari.altervista.org/COMUNICATI%20STAMPA/Procurade_de_moderare.htm

Naturalmente non hanno musicato tutto il testo(come per Nanneddu)
e ci sono varie versioni. Questa la mia preferita(scusa per il pessimo audio):
http://www.youtube.com/watch?v=d4WklX9EfDI

Procurad'e moderare 
Barones, sa tirannia 
Chi si no, pro vida mia,
Torrades a pés in terra
 Decrarada est giaj sa guerra 
Contra de sa prepotentzia Incomintzat sa passentzia
 In su pobulu a mancare
Mirade ch'est pesende
Contra de bois su fogu
Mirade chi no est giogu
Chi sa cosa andat 'e veras
Mirade chi sas aeras
Minetan su temporale
Zente cunsizzada male
Iscurtade sa 'oghe mia
No apprettedas s'isprone
A su poveru ronzinu,
Si no in mesu caminu
S'arrempellat appuradu;
Mizzi ch'es tantu cansadu
E non 'nde podet piusu;
Finalmente a fundu in susu
S'imbastu 'nd 'hat a bettare.
Su pobulu chi in profundu
Letargu fit sepultadu
Finalmente despertadu
S'abbizzat ch 'est in cadena,
Ch'istat suffrende sa pena
De s'indolenzia antiga:
Feudu, legge inimiga
A bona filosofia!
...
Custa, populos, est s'ora
D'estirpare sos abusos
A terra sos malos usos
A terra su dispotismu
Gherra, gherra a s'egoismu
E gherra a sos oppressores
Custos tirannos minores
Est pretzisu umiliare

Traduzione: Fate in modo di moderare
Baroni (proprietari terrieri),
cercate di moderare la vostra tirannia,
Altrimenti, a costo della mia vita,
tornerete nella polvere (per terra),
La guerra contro la prepotenza
è stata già dichiarata
e nel popolo la pazienza
inizia a mancare
State attenti perché contro di voi 
si sta levando il fuoco,
Attenti perché non è un gioco,
se questo inizia per davvero 
Guardate che le nubi 
preannunciano il temporale 
Gente consigliata male ascoltate la mia voce
Non continuate ad usare lo sprone 
sul povero ronzino,
o in mezzo al cammino 
si ribellerà imbizzarrito;
è così stanco e malandato 
da non poterne più,
e finalmente dovrà rovesciare 
il basto e il cavaliere.
Il popolo sardo 
che era caduto in un profondo letargo 
Finalmente anche se disperato
 si accorge di essere schiavo 
Sente che sta soffrendo 
solo a causa dell'antica indolenza 
Feudo, legge nemica 
di ogni buona filosofia!
...
Questa, o popolo sardo,
è l'ora di eliminare gli abusi 
Abbasso le abitudini nefaste,
contro ogni dispotismo 
Guerra, guerra all'egoismo 
e guerra agli oppressori 
È importante che questi piccoli tiranni
 vengano vinti.

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